“Siate pecore a servizio delle altre pecore, il popolo di Dio”: l’augurio del Vescovo a don Carlo e a don Amos

Sabato 7 maggio, nella cattedrale di Treviso il vescovo Michele Tomasi ha presieduto la celebrazione eucaristica con il rito di ordinazione di un nuovo sacerdote e di un nuovo diacono, entrambi studenti del Seminario di Treviso. Si tratta di don Carlo Breda, neosacerdote, 26 anni, originario di Catena di Villorba, in servizio pastorale a Castello di Godego e insegnante di Religione in due scuole superiori di Castelfranco; e di Amos Patarini, 26 anni, ordinato diacono, originario della parrocchia di San Giuseppe lavoratore di San Donà di Piave, in servizio pastorale nella parrocchia della Pieve di Castelfranco Veneto. Molti i sacerdoti presenti, i famigliari, gli amici dei due giovani, e molti fedeli, che hanno voluto partecipare a questa gioia.

Il Vescovo nella sua omelia ha invitato i due giovani a “essere pecore”, a servizio delle pecore che sono il popolo di Dio, che godono della cura di Gesù buon Pastore, ne riconoscono la voce e sono da Lui conosciute.

“Carissimi, solo se farete esperienza dell’amore traboccante di Dio, che si manifesta nella vicinanza concreta, tenera e forte di Gesù, potrete essere ministri dell’amore divino, autentici uomini di Dio – ha detto il Vescovo, rivolgendosi agli ordinandi -. Solo se riuscirete a misurare la vostra missione con il metro della misericordia attiva ed instancabile di Dio nei vostri confronti, potrete stupirvi e gioire di quanto voi – al pari di ogni altra pecora, di ogni altro fratello e sorella – state ricevendo dall’amore sconfinato di Dio”.

“Potrete testimoniare e portare a chi incontrerete la presenza viva del Pastore solo se accetterete che l’unica vostra ricchezza è l’amore di Dio per voi, che l’unica vostra capacità sarà quella di lasciarvi amare anche nella prova, nella vulnerabilità e nella debolezza e che l’unico tesoro che porterete agli altri sarà il nome del Signore Gesù Cristo, il suo amore crocifisso, la sua fedeltà al Padre, il soffio leggero e potente dello Spirito che Lui effonde su voi e sul mondo intero” ha aggiunto mons. Tomasi.

“Solo se sarete con Lui e come Lui Agnello mite e forte, donato totalmente per amore e dall’amore condotto a vita piena, potrete partecipare in maniera autentica e credibile alla missione di Cristo buon Pastore. Questo Agnello portato al macello è la fonte della nostra vita, ed è modello per chi accetta di lasciarsi espropriare completamente dall’amore, e che dal sacramento dell’Ordine si lascia configurare a Cristo, per essere servo e pastore. “Se con Cristo e per Cristo sarete «pecora» non sarete mai lupo per nessuno: mai predatori di vita, sempre pronti invece a condividere con tutti l’amore di Dio. E così, da pastori non sarete mai mercenari, o funzionari del sacro, o burocrati della salvezza – ha ricordato il Vescovo -. Papa Francesco ha chiesto ai presbiteri nella sua prima Messa del Crisma a Roma, nel 2013, di essere “pastori con l’odore delle pecore, pastori in mezzo al loro gregge”. È molto più semplice portare questo «odore» sapendo che è già il nostro, se coltiviamo dunque la gioia e la fierezza, il coraggio e la mitezza di essere pecore, battezzati con i battezzati, figli nel Figlio. Siamo già là, parte integrante del gregge, pecore che servono altre pecore, che si lasciano accogliere e che accolgono chiunque, una volta ricondotte al gregge dal Pastore buono. Non ci sia nulla – ha concluso il Vescovo – che vi differenzi, vi separi o peggio vi illuda di essere superiori al resto del Popolo santo di Dio, se non il dono che vi viene fatto di essere per sempre al suo servizio. E in questo, la vostra gioia sarà piena”.

Tutti, in particolare i molti giovani presenti, al termine della celebrazione hanno potuto salutare don Carlo e don Amos in piazza Duomo.