Ascoltiamo il silenzio: la preghiera per i migranti morti lungo il cammino

Venerdì 6 ottobre alle 20.45, in Casa della Carità, a Treviso, avrà luogo la quarta edizione di “Ascoltiamo il silenzio”, un momento di preghiera in ricordo di tutti quei nostri fratelli che hanno perso la vita nei loro viaggi della speranza.
Don Davide Schiavon, direttore della Caritas Tarvisina, spiega come questa non voglia essere un’occasione di polemica o di scontro, ma un momento di raccoglimento e di incontro. “Sarà un dono da condividere insieme. Auspichiamo che, nel silenzio, i sentimenti della speranza e della fiducia in un’umanità migliore, possano trovare cittadinanza nei cuori di ciascuno, soprattutto nell’animo di quanti portano i segni dolorosi di tante sofferenze.
Vogliamo semplicemente pregare insieme e lasciare che le parole che papa Francesco ci ha suggerito nel messaggio per la giornata mondiale del migrante e rifugiato del 2018 diventino il programma della nostra vita. Siamo chiamati ad assumerci la responsabilità di abbattere i muri dell’indifferenza e dell’egoismo, per costruire ponti di giustizia e di condivisione. Accogliere, proteggere, promuovere ed integrare sono concretamente una modalità con cui vivere il Vangelo ai nostri giorni. Abbiamo la possibilità di trasformare le difficoltà in opportunità di crescita per un mondo migliore e più giusto. Il silenzio della nostra preghiera possa essere il luogo dove ciascuno accolga l’appello a fare insieme agli altri un passo nuovo verso la pace e la comunione”.
Nelle parole pronunciate dal vescovo Gianfranco Agostino, durante l’edizione 2016 di “Ascoltiamo il Silenzio”, ritroviamo la profonda vicinanza che lega la sofferta scelta di partire fatta dai migranti, a quella di Maria e Giuseppe. “Giuseppe e Maria, e con loro il piccolo Gesù, sono fuggiti perché c’era un pericolo, perché la sopravvivenza era a rischio. E tanti che sono fuggiti, il cui viaggio si è drammaticamente concluso nel fondo del Mediterraneo (ma anche nel deserto, sulle montagne del Caucaso o dei Balcani, o dentro i cassoni dei camion), non lo hanno forse fatto semplicemente per poter vivere, o sopravvivere? Non sono forse fuggiti da crudeltà simili a quella di Erode? Dalla crudeltà della fame e delle guerre, di condizioni ambientali invivibili, di dittature o persecuzioni senza pietà?”.
L’evento si terrà presso la Casa della Carità in via Venier, 46 a Treviso, a partire dalle 20.45. I testi utilizzati saranno tradotti in inglese e francese per dare la possibilità di seguire la serata anche ai richiedenti asilo ospiti delle strutture di Caritas e di altre realtà del territorio.