Il cammino sinodale, con un intenso momento di ascolto e condivisione, è arrivato anche nel Consiglio pastorale diocesano. L’incontro si è svolto lunedì scorso, 21 febbraio, in casa Toniolo, e per buona parte della serata si è svolto in piccoli gruppi. “In quali occasioni ho vissuto la partecipazione al Cpd come esperienza di Chiesa che cammina insieme? Quali gioie e quali difficoltà ho sperimentato?”. Queste le domande a cui è stato chiesto di rispondere. Interrogativi che hanno fatto camminare il Consiglio allo “stesso passo” degli altri gruppi, organismi, associazioni, realtà parrocchiali che proprio sul “vissuto di Chiesa” si stanno reciprocamente ascoltando in queste settimane. Anche se si trattava di un organismo diocesano particolarmente significativo e per certi aspetti “allenato” al discernimento comunitario, la domanda non era comunque scontata, come è emerso dal confronto nei gruppi.
La sintesi, riportata in assemblea a conclusione della serata, ha messo in evidenza la ricchezza ecclesiale e umana dell’esperienza, senza tacere, però, la domanda di una maggiore incisività dell’organismo, che a volte, secondo quanto emerso, ha sperimento anche fasi di inconcludenza o di discussioni per “addetti ai lavori”, nelle quali a fatica sono entrate la vita dei laici, una lettura su ciò che ci dice la storia, tematiche anche più concrete. Anche a livello metodologico, è stato chiesto che i momenti di incontro in gruppi ristretti abbiano poi un “ritorno” più evidente.
Prima della presentazione della sintesi, il vescovo Michele ha consegnato ai presenti il nuovo statuto del Consiglio pastorale diocesano. Un testo, discusso nei mesi scorsi in modo approfondito, che risente positivamente del “principio sinodale”, di cui si parla nel decreto d’istituzione scritto dal Vescovo.
Mons. Tomasi ha sottolineato, in particolare, l’articolo 2 del nuovo statuto: “Il Cpd, sotto l’autorità del Vescovo, alla luce della Parola di Dio, attento ai segni dei tempi e in ascolto delle varie comunità e realtà diocesane, ha il compito di studiare, valutare e proporre orientamenti e conclusioni operative in relazione al cammino pastorale della Diocesi”. Significativo anche il fatto che i due laici indicati da ciascun vicariato siano eletti dai laici dei Consigli di Collaborazione pastorale. Prevista anche la costituzione di commissioni di approfondimento tematico.
Il Vescovo, durante l’incontro, ha anche introdotto un breve dibattito sulle celebrazioni che nel 2023 saranno dedicate a san Pio X, nel 120° anniversario della sua elezione a papa. Un’occasione, ha sottolineato mons. Tomasi, per approfondire alcune caratteristiche di papa Sarto “pastore”, ma anche per continuare a valorizzare le molte figure di santi e testimoni esemplari di cui la nostra Chiesa è ricca. (Bruno Desidera – La Vita del popolo)