Bilanci di pace: due serate sulla Siria

“Syria peace is possible” è il nome della campagna che ha lanciato Caritas internazionalis per chiedere a gran voce un cessate il fuoco in Siria ed una risoluzione veloce e pacifica del conflitto. Caritas tarvisina ha raccolto quest’appello ed ha fatto sua la campagna che l’accompagnerà durante tutto l’anno pastorale, a partire dai due appuntamenti sui conflitti dimenticati, “Bilanci di Pace”, promossi come ogni anno con Migrantes, Centro missionario diocesano e La Vita del popolo, che avranno come tema centrale la guerra in Siria.
Nelle parole di don Davide Schiavon, direttore di Caritas tarvisina, le motivazioni che hanno spinto a questa scelta: “In questo tempo risuona in tutto il mondo il messaggio di pace di papa Francesco che ha ricordato come la fraternità sia l’elemento fondamentale per ogni percorso di riconciliazione tra i popoli. Il riconoscimento dell’altro come fratello è il primo significativo passo per vincere ed abbattere ogni muro di indifferenza. Un mondo migliore è possibile nella misura in cui impariamo a riconoscere nell’altro il volto di un fratello, impariamo ad accoglierlo come dono di Dio”.
Questo messaggio “luminoso e carico di speranza ha squarciato le nubi cupe e tenebrose che anche in questi giorni hanno scaraventato fiumi di sangue e sofferenza su migliaia e migliaia di persone indifese ed inermi. Siria, Centrafrica, Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Ucraina… una lista di conflitti e sofferenze che sembra non aver fine. Certo è che non può essere letta con gli occhi della statistica, ma chiede di essere letta con il cuore, con il cuore di madre. Si tratta di chinarci su questa umanità piegata e piagata dalla sofferenza, per sussurrare con la nostra semplice vita che una speranza è possibile, che noi ci siamo e non ci stiamo più a questo diabolico gioco al massacro”.
Bilanci di Pace vuole essere un’occasione per riflettere e confrontarsi sul perché di tanta sofferenze ed ingiustizia. Vogliamo andare alle radici della pace vera.”
La prima serata, “Siria in fuga”, si terrà martedì 17 gennaio alle 20.30 al teatro Aurora e vedrà l’intervento di Silvio Tessari. L’obiettivo dell’intervento è dare un quadro geopolitico del contesto nel quale si è sviluppata la guerra in Siria ripercorrendo le principali tappe che hanno segnato questo sanguinoso conflitto che dura ormai da 5 anni. Verrà, inoltre, messo in luce lo scacchiere degli attori ed i loro interessi sia a livello locale che internazionale.
Tessari porterà inoltre la propria esperienza sull’operato di Caritas in questo Paese e nei Paesi circostanti segnati dal dramma dei profughi in fuga. Il relatore è un esperto di Africa e Medio Oriente. Tecnico agrario, classe 1949, comincia la sua esperienza ventennale di volontariato, tra Asia ed Africa, nel 1978 in India, presso una missione guidata da Madre Teresa. L’esperienza di servizio prosegue in Bangladesh per poi spostarsi in Africa, prima in Ciad e poi in Africa Centrale.
Nel 1992 comincia a lavorare per Caritas italiana come rappresentante in Somalia e Gibuti durante l’emergenza del “Corno d’Africa”. Dal 1994 al 1999 tra Rwanda, Burundi e Congo durante le sanguinose sommosse culminate con il genocidio di Tutsi. Dal 2000 lavora poi presso Caritas italiana a Roma, prima come operatore presso l’ufficio Asia e poi come responsabile dell’ufficio per Medio Oriente e Nord Africa fino al 2016, quando va in pensione.
La seconda serata di Bilanci di Pace, martedì 24, intitolata “Al loro fianco”, avrà ancora a tema la Siria, ma sposterà l’attenzione su un’esperienza di servizio svolta da alcuni operatori e volontari di Caritas tarvisina presso la parrocchia di Al Mafraq in Giordania. Nel giugno 2016, dopo la visita di don Davide Schiavon, con alcuni direttori delle Caritas venete, è nato un gemellaggio tra Caritas tarvisina e  la parrocchia giordana di Al Mafraq come espressione concreta di scambio fraterno tra Chiese sorelle. Durante questo tempo di servizio i protagonisti hanno potuto toccare con mano la disperazione di chi fugge dalla guerra in Siria, la difficile situazione della minoranza cristiana in un Paese musulmano ma anche la voglia di riscatto e rinascita di un popolo che guarda al futuro. Durante la serata ci accompagneranno nel racconto di quest’esperienza 5 tra volontari ed operatori che hanno preso parte alla missione.