Cammino sinodale: nei vicariati ascolto, dialogo, confronto

Dopo aver vissuto la bella esperienza dell’Assemblea Sinodale diocesana dove ci siamo incontrati in tanti con la passione per il Signore e per la sua Chiesa, esperienza di comunione e di partecipazione, è stato bello ed importante condividere in vicariato, con i Consigli delle Collaborazioni pastorali le tre situazioni scelte dall’Assemblea diocesana. Ci siamo ritrovati in una cinquantina di persone a riflettere e confrontarci, condividendo anche esperienze di vita (i gruppi non avevano troppe persone) riguardo alle fatiche e alle risorse delle famiglie, alla fede vissuta nella quotidianità di vita e riguardo ai poveri e le nostre comunità… Grazie alla posta elettronica era giunta a casa la scheda e quindi la possibilità di pensarci, specie sul primo momento, che è l’ascoltare, per poi proseguire più celermente  nell’approfondire e proporre.
E’ stato un momento bello di Chiesa, di incontro tra persone che, pur nella fatica del trovarci di sera dopo una giornata di lavoro, si sono messe in ascolto, dialogo e confronto, vivace e puntuale, avvalorato anche dal vissuto, da ciò che si sperimenta. L’attenzione è poi ricaduta sui suggerimenti da dare, come ci era richiesto. Non è stato difficile arrivarci e approvarli da parte dell’intera assemblea vicariale. Mi piace sottolineare la dimensione della sinodalità, del camminare insieme. A più di qualcuno veniva in mente la ricchezza storica della nostra diocesi, a partire dai Convegni di Paderno, vivaci, attenti alla vita, di dialogo e confronto dentro la Chiesa in un tempo di feconde riflessioni ed iniziative. E poi i due recenti Sinodi con mons. Mistrorigo e mons. Magnani, il cammino di discernimento della diocesi che ha prodotto la Esortazione pastorale con mons. Mazzocato… una Chiesa, la nostra, ricca di fermenti e desiderosa di confronto, studio, attenzione ai segni dei tempi. Allora sembra non sorpassato il metodo del “vedere, giudicare, agire” con l’attenzione che abbiamo ricevuto da papa Francesco nel cercare di discernere, purificare e riformare.
Accompagnati dalla Lettera del nostro Vescovo “Discepoli di Gesù per un nuovo stile di chiesa” ci sembra di aver fatto qualche piccolo passo, nella consapevolezza che il cammino s’apre camminando, che ancora tanto c’è da purificare e riformare, dentro di noi, ciascuno di noi. Ma guardando in positivo, vivendo con speranza e fiducia sia la nostra esperienza di fede e di chiesa, pensiamo al suggerimento dato per la famiglia, perché sia “la coppia  capace di conoscere il dono di Dio ricevuto nel sacramento del Matrimonio, ed essere annuncio di gioia e di speranza per far crescere la famiglia nel costruire comunità alimentata dall’Eucaristia”. Così, nella vita quotidiana, l’impegno ad essere” credenti credibili”, con stili di vita umili, semplici, vicini alle persone, accoglienti e disponibili. Mettendo al centro i poveri che ci evangelizzano, che ci riportano all’essenziale di una fede che si apre alla carità (in senso vero e pieno). Ecco, allora, l’impegno ad una attenzione sempre rinnovata nello scoprire le situazioni di povertà presenti nelle nostre comunità e farsi prossimi, scoprendo in Gesù la forza che ci invia. E’ stato un bel momento di condivisione anche tra preti, laici, diaconi, persone consacrate, in un ascolto  fraterno e vero. Certo, chiediamo domande più semplici per essere comprese… facilmente. A maggio ci ritroveremo ancora, ma non è detto che non si possa continuare in futuro ad offrirci altre occasioni simili.
don Antonio Genovese