Per approfondire il significato della figura di Bertilla in relazione alla vita consacrata abbiamo raggiunto al telefono suor Emanuela Abriani per una testimonianza. Trent’anni, suora dorotea da quasi sette, suor Emanuela vive a Treviso nella comunità “Oasi S. Bertilla”, ex ospedale S. Leonardo (luogo in cui è morta Bertilla), ora cittadella universitaria.
Suor Emanuela, qual è lo stile di vita con cui Bertilla visse la vita consacrata?
«Quando ci poniamo di fronte alla vita consacrata, spesso ci lasciamo guidare da pregiudizi. La vita consacrata viene identificata con rinuncia, sacrificio, vita di frustrazione… Ma se abbiamo la fortuna di incontrare persone che hanno fatto questa scelta di vita e l’hanno vissuta in un certo modo, allora è possibile ricredersi. Conoscendo Bertilla c’è la possibilità di riscattare una scelta di vita carica di possibilità, di gioia e di realizzazione.
Non ho mai conosciuto un santo triste, anzi, frustrato. Bertilla è una di queste, una donna realizzata perché felice e fedele alla scelta fatta. Una donna che ha saputo vivere la sua relazione con Cristo in modo pieno: una religiosa, una consacrata, una donna che ha scelto di vivere per il Signore. Ha vissuto il quotidiano, nulla di così eclatante o fuori dalla portata dell’uomo semplice, in modo straordinario, ritrovando Cristo in ogni cosa. Ha saputo farsi piccola con i piccoli, semplice con i semplici, responsabile nel posto di lavoro. Ha riversato sugli altri l’amore che lei stessa aveva ricevuto dal Padre e questo è avvenuto lasciando brillare la fiamma della carità e lasciandosi consumare da questa. Nella quotidianità e quindi nelle cose che, per i sapienti di questo nostro tempo, sono considerati lavori da poveracci come lo stare in cucina o in lavanderia. Solo successivamente avrà la possibilità di lavorare come infermiera. Vivere la vita consacrata è vivere bene e con gioia quello che il Signore mi propone di vivere».
Qual è il messaggio che viene da S. Bertilla a voi religiose?
«Un messaggio di speranza che nasce e si sviluppa nella fede. Con il crocifisso in mano tutto è più leggero, scriveva Bertilla nel suo diario. Tutto è niente… In un tempo nel quale si cerca di eliminare Dio, Bertilla ci sprona a lasciarci interpellare dalla voce di un Padre che ci ama alla follia e che desidera il bene per noi.
Un altro messaggio che lei potrebbe consegnarci è quello della relazione e della prossimità. Nella consapevolezza che ho davanti una creatura che di fronte a Dio ha una dignità altissima, colgo che l’altro non è al mio servizio. Bertilla in questo ci insegna piuttosto che sono io a servizio dell’altro. Io sono chiamata a prendermi cura di chi mi sta accanto chiunque esso sia».
E quale messaggio giunge da questa santa per la nostra chiesa?
«Viviamo un tempo di chiesa sinodale e ci chiediamo la modalità più giusta per camminare insieme! L’ascolto è il segreto e Bertilla ne è l’esempio. Il suo è un ascolto che avviene nel silenzio più profondo, un silenzio che profuma di divino. Bertilla ci indica l’importanza di stare in silenzio e di ascoltare l’altro senza la pretesa di dare risposte pronte. Ci insegna ad avere pazienza, nell’attesa di lasciare che l’altro si esprima, l’attesa di camminare non davanti o dietro, ma accanto, come buoni compagni di viaggio. Purtroppo anche nella chiesa c’è il rischio di cadere in atteggiamenti di superiorità, di arroganza. Bertilla ci insegna la strada della semplicità e perché no, anche del sano nascondimento!».
E a lei giovane religiosa che cosa dice?
«A me, giovane religiosa, Bertilla insegna la perseveranza e la fedeltà in una radicalità che profuma di rettitudine e di fiducia! Bertilla non si è lasciata attrarre dai bagliori della vita mondana.. bagliori, magari non cattivi, ma non appartenenti a questa scelta. Lei è stata quella piccola luce che ha saputo illuminare l’esistenza di molte persone. A me insegna questo: non lasciarmi abbagliare, ma essere luce, anche piccola, ma capace di illuminare il cammino di chi mi vive accanto».
C’è una modernità in Annetta?
«Beh certo.. i santi non soffrono di “scadenza”, come anche i valori che loro stessi hanno vissuto. Bertilla parla ancora molto all’uomo d’oggi. Vive il vangelo e questo non invecchia mai. In un tempo dove tutto sembra essere toccato dalla dimensione della liquidità, Bertilla ci mostra uno stile di vita fresco, pur considerando i tempi diversi in cui lei è vissuta».