“Cristiani non si nasce ma si diventa“, scriveva Tertulliano alla fine del II secolo d. C. Diventare cristiani è dunque un cammino, un processo grazie al quale si apprende, passo dopo passo, ad costruire la propria esistenza dando fiducia al Vangelo che è Gesù Cristo. Diventare cristiani e poi rimanere tali, dentro la storia, “implica tutto l’uomo”, la sua intelligenza, le sue scelte morali, i suoi affetti. Ma non si tratta di un cammino solitario, individuale. Pur essendo un itinerario personale esso si dipana dentro quella rete di relazioni che costituiscono la comunità dei discepoli del Signore.
Questo processo è l’Iniziazione Cristiana che gli orientamenti pastorali dei vescovi italiani “Incontriamo Gesù”, riprendendo la seconda nota della CEI sull’iniziazione cristiana del 1999, descrivono così:
” E’ il processo globale attraverso il quale si diventa cristiani. Si tratta di un cammino diffuso nel tempo e scandito dall’ascolto della Parola di Dio, dalla celebrazione dei Sacramenti di Dio, dall’esercizio di carità e dalla testimonianza dei discepoli del Signore attraverso il quale il credente compie un apprendistato globale della vita cristiana, si impegna a vivere come figlio di Dio, ed è assimilato, con il Battesimo, la Confermazione e l’Eucarestia, al mistero pasquale di Cristo nella Chiesa“.
Lungo la storia della Chiesa, questo cammino iniziatico ha assunto varie forme, e la pratica iniziatica è mutata, nel corso dei secoli. Vivendo “dentro la storia”, la Chiesa ha espresso il suo volto di madre che genera alla fede, in modalità differenti, legate ai contesti socio-culturali in cui si vie l’avventura della vita alla luce della fede.
Grazie all’impulso del Concilio Vaticano II, la Chiesa ha riscoperto, per questo nostro tempo, la preziosità del Catecumenato per gli Adulti, quale prassi iniziatica per accompagnare e sostenere il cammino di chi, affascinato dall’annuncio del vangelo, desidera conformare la propria vita al Signore e vivere da credente. Il Catecumenato degli adulti costituisce il dispositivo iniziatico che una comunità cristiana predispone per accompagnare, sostenere e guidare un adulto che desidera diventare cristiano.
Esso si compone di tempi, passaggi, tappe celebrative, vita comunitaria, ascolto della Parola, dialoghi e testimonianza con altri discepoli del Signore e celebrazione sacramentali. Non ha una “durata prestabilita” ma dura il tempo che serve perché la persona possa ascoltare l’annuncio della Salvezza, accogliere il Vangelo nella propria vita ed iniziare a conformarsi ad esso.
Ogni itinerario catecumenale “ha la sua storia”: esso fa crescere la persona ma allo stesso tempo è occasione di crescita e di conversione per tutta la comunità cristiana, chiamata a fare spazio a nuovi fratelli e sorelle che bussano alla sua porta.
Il Rito per l’Iniziazione Cristiana degli adulti (RICA) è il testo di riferimento per ogni itinerario iniziatico. Non si tratta di un semplice “rituale liturgico” ma di un vero e proprio testo di accompagnamento di tutto il cammino iniziatico.
Nella Diocesi di Treviso, il Servizio Diocesano per il Catecumenato, che sviluppa un legame forte con il Vescovo diocesano, è il soggetto pastorale che accompagna catecumeni, parroci e catechisti nella strutturazione del cammino iniziatico. Esso offre “consulenza” per l’elaborazione dei cammini, cura la documentazione necessaria e, in collegamento con l’Ufficio Diocesano per l’Annuncio e la Catechesi e con altri uffici diocesani, è disponibile per predisporre occasioni formative per i catechisti e per i parroci.
Qui sotto trovi uno schema che descrive un ipotetico itinerario catecumenale. E’ solo una struttura, dentro la quale si insericono i percorsi personali di ciascuno/a. Tempi e passaggi non sono precostituiti: la disponibilità della persona a lasciarsi guidare dallo Spirito del Signore, le sue domande e i suoi passi daranno forma, insieme alla sua comunità cristiana di riferimento, all’itinerario catecumenale.
SCHEMA ITINERARIO CATECUMENATO