Pio X: il parroco che è diventato papa

Salzano 6 giugno ore 21 Filanda Romanin-Jacur

Un profilo a 100 anni dalla morte
 
Quirino Bortolato Collaboratore dell’Archivio Storico Parrocchiale di Salzano. Ricercatore di storia locale
 
Gianpaolo Romanato Docente di Storia della Chiesa moderna e contemporanea all’Università di Padova.
 
Presentazione del volume Pio X. Alle origini del Cattolicesimo contemporaneo del prof. Romanato
 
Il primo appuntamento, che vede due voci a confronto:
Giampaolo Romanato, docente di storia della Chiesa moderna e contemporanea dell’università di Padova, autore di un volume appena uscito, Pio X, alle origini del cattolicesimo contemporaneo, e Quirino Bortolato, collaboratore dell’archivio storico parrocchiale, esperto di storia locale.
La pubblicazione di Romanato porta alla luce il volto di un pontefice diverso da quello – conservatore e antimoderno – che l’immaginario collettivo spesso gli ha assegnato.
Negli undici anni del suo pontificato riformò la Chiesa emancipandola dal legame con i potenti europei, aprì le porte del Vaticano rendendolo un luogo più accessibile alla gente, emanò il Catechismo, opera per la cui redazione attinse a piene mani proprio dall’esperienza di parroco.
 
La testimonianza di Bortolato consentirà invece di cogliere alcuni aspetti inediti o poco conosciuti degli otto anni di Sarto a Salzano, dall’impegno in prima linea durante l’epidemia di colera del 1873 agli sforzi per sostenere l’educazione.
Fra i documenti riscoperti da Bortolato due manoscritti di Sarto fino ad ora mai pubblicati e utilizzati per la catechesi.
Nello scritto Luigia e Teresa: dialogo sul peccato originale, le due sorelle si interrogano sulla Genesi mentre il secondo manoscritto porta il titolo “Spiegazione sul sacramento della penitenza”.
I due testi, ritrovati da Bortolato nell’archivio appartenuto al professor Eugenio Bacchion (1899-1976), sono conservati nell’archivio parrocchiale: «Sono inediti – spiega Bortolato – che aiutano a mettere a fuoco l’azione pastorale di Sarto, intransigente, ma improntata a sicure novità, degne di essere chiamate effettivamente riforme: esse si collocano infatti sulla scia del Concilio Vaticano I, interrotto a Roma dalla breccia di Porta Pia il 20 settembre 1870 e mai terminato, ne modernizzano alcune richieste e, per altri aspetti, vanno ben oltre – come nel caso del Codice di Diritto Canonico, dell’abolizione del veto in conclave, dell’istituto biblico o della comunione ai bambini – fungendo da linea pastorale fino al Concilio Vaticano II ed ai suoi rivoluzionari decreti». Da un archivio romano Bortolato ha inoltre “ripescato” anche il dimenticato catechismo scritto da don Giuseppe Menegazzi, cappellano a Salzano negli anni in cui era parroco il futuro Papa. In molti aspetti è vicino a quello elaborato in quegli stessi anni dal parroco Sarto: i due erano legati da stima e amicizia e si può ipotizzare che lo scritto del cappellano abbia avuto un’influenza sul Catechismo poi emanato da Pio X nel 1905.