Pio X e l’arte

Da ricordare a Venezia la pala del Carena e la statua del Martinuzzi. A Treviso la statua di Toni Benetton
In ogni seminario e in ogni parroc­chia dedicati a Pio X c’è la sua immagi­ne: dunque anche per il settore ico­nografico il discorso si prospetta va­sto e difficile da sondare.
Fermandoci solo all’Italia e alla sola diocesi di Venezia, dove fu patriarca, l’indagine conduce a circa cin­quanta documenti tra dipinti e sta­tue.
A volte siamo innanzi a cose di mediocre livello artistico.
Talvolta c’è il capolavoro come a Venezia, a San Rocco, nella celebre pala di alta­re eseguita nel 1951-1952 da Felice Carena (1879-1966), oppure le pa­lette discrete di Marco No­vati (1895-1975) a Santa Maria Formosa e ai Ge­suati, o la maestosa statua di bronzo dorato nella basilica di San Marco di Napoleone Martinuzzi (1892-1977), lavorata nella scia della statuaria papale dall’Algar­di al Canova, o ancora il Santo in trono di Antonio Baggio (1895-1975) nella chiesa di San Salva­dor o, infine, in duomo a Treviso la soluzione moderna della statua in bronzo dorato di Toni Benetton (1910-1996).