Variazioni al manoscritto dal n.1 al n.11

1 – Chi adunque vi à messo a questo mondo? Iddio. PRIMA META PASTORALE: DARE AL FANCIULLO IL SENSO DI DIO: Dio è nostro Padre che, come papà e mamma, «ci à messo al mondo» – dobbiamo perciò conoscerlo e amarlo – Dobbiamo però anche servirlo, perché è «il creatore, il padrone del cielo e della terra»: dobbiamo riconoscerne la «potenza infinita». Initium sapientiae timor Domini… 2 – A qual fine vi à messo a questo mondo? Perché avessi a conoscerlo, ad amarlo, a servirlo in questa vita, e poi andarlo a godere in Paradiso. 3 – Lo conoscete Iddio? Sissignore 4 – Chi è Dio? Il creatore, il padrone del cielo e della terra 5 – Perché dite creatore del cielo e della terra? Perché Dio è quello che ha fatto dal niente il cielo e la terra. 6 – Che cosa vuoi dire creare? Far dal niente. 7 – Li uomini possono creare qualche cosa? Nò 8 – Li uomini non potrebbero creare nemmeno un granello di sabbia? No 9 – Ditemi la ragione di questo Perché per creare ci vuole una potenza infinita e se potessero creare un granello di sabbia potrebbero crearne anche due, dieci e qualunque cosa. 10 – [f. 3] Perché avete detto che Dio è anche il Padrone del cielo e della terra? Perché ognuno è padrone di quelle cose che fa, ma il cielo e la terra l’à fatte Iddio, dunque Iddio è anche il Padrone. 11 – Ma la casa che abitate, i campi che lavorate, le vesti etc. non sono vostre? Sono miei o di mio padre, perché li ha ceduti il Signore, ma propriamente mio padre ed io non siamo i padroni, ma solamente li amministratori