Missio Giovani: da Treviso a Milano per il “Festival della missione”, sabato 15 e domenica 16 ottobre

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CHIESA OGGI CHIAMATA A RIMETTERSI IN VIAGGIO! La testimonianza di due giovani presenti  all’evento di Milano
“Festival significa festa: che nessuno lasci Milano dopo questo Festival senza avere un motivo personale o di gruppo per seminare gioia. Ci sia festa nei cuori perché noi celebriamo qui la festa della Pasqua del Signore”.
Parole entusiaste quelle di mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, espresse durante la messa di conclusione del Festival della Missione, evento svoltosi nelle piazze e nei luoghi più significativi di Milano, con l’obiettivo di condividere la bellezza di una vita donata
per gli altri. Infatti, la scelta di vita dei missionari li porta a lasciare la propria terra, i propri legami famigliari ed affettivi, i propri comfort per varcare confini mai pensati, confrontarsi con nuove culture, apprezzarne le caratteristiche e i valori nascosti, sperimentare la felicità
di una vita donata interamente e gratuitamente per gli altri.
Il Festival ha permesso di portare questa ricchezza “in piazza”, alla portata di tutti, non solo per chi ha partecipato all’evento, ma anche a coloro che, di passaggio, venivano attirati dalle parole forti dei numerosi relatori, da don Guidalberto Bormolini, a suor Gabriella Bottani, da padre Dario Bossi, al giornalista Mario Calabresi, dall’artista e scultore Jago, all’ex presidente del Consiglio MarioMonti, dal prete influencer don Alberto Ravagni, all’attivista Patrick Zaki.
Il Festival, organizzato con numerosi incontri di testimonianza, discussione politica, laboratori, concerti e presentazioni, ha aiutato a riflettere sul senso della vita, della nostra cultura, delle nostre tradizioni e a creare una mentalità fondata sulla fraternità universale.
Infatti, non si può considerare la missione sotto un unico aspetto: la pace e il miglioramento dei Paesi più poveri al mondo spesso è determinata anche dagli aiuti che gli Stati più stabili possono garantire.
In questo faceva leva l’incontro sulla “Geopolitica della pace”, che ha cercato di fare chiarezza sulla campagna 070 di Focsiv, per chiedere al Governo italiano e al Parlamento di dare più rilevanza alla cooperazione e al sostegno attivo verso i Paesi in difficoltà.
Particolarmente emozionante è stato anche assistere alle testimonianze dei numerosi missionari che stanno vivendo ancora oggi gli effetti dei tumulti interni nelle loro terre di missione. Parole e video toccanti provenienti dal Centrafrica, dal Myanmar, dal Sahel che ci
hanno fatto riflettere sui martiri di oggi, sulle difficoltà che ogni giorno i missionari e le popolazioni locali stanno ancora affrontando per ottenere la pace e la stabilità politica.
Il Festival è stata anche l’occasione per presentare ufficialmente la Gmg 2023 che si terrà a Lisbona la prossima estate.
Un’opportunità per radunare numerosi giovani, per pregare assieme e assaporare che vale la pena vivere la propria esistenza come un dono.
A testimoniare questo valore sono stati anche i “semi dimissione” distribuiti ai partecipanti come segno e ricordo della manifestazione. E’ l’invito a compiere un piccolo gesto: “mettere un seme” rappresenta infatti lo spirito dell’impegno missionario di chi cerca di “vivere per
dono” e con pazienza aspetta che il seme germogli e cresca.
È stato sicuramente un incontro denso di sguardi, esperienze, storie e intrecci, dal quale ci resta l’immagine di una Chiesa in forte trasformazione, consapevole che non si può rimanere in adorazione delle ceneri di quello che non c’è più, ma che occorre fare di tutto per custodire il fuoco del servizio che Gesù ci ha affidato.
Abbiamo potuto sperimentare che tutto il mondo è terra di missione, anche le piazze e le vie di Milano. Partire dal nostro piccolo è sicuramente un buon punto d’inizio per fare la nostra parte in questo mondo bisognoso di speranza e di pace.
(Francesca Antonello e Nicola Montino, Missio giovani)