Non poteva risultare di più stretta e lancinante attualità l’evento promosso a Venezia dall’associazione “Missione Shahbaz Bhatti” nella giornata di sabato 5 luglio alla Scuola Grande di San Teodoro (nei pressi di Rialto). Si è tratto di un incontro di rilievo internazionale che ha visto la partecipazione di leader religiosi, politici e attivisti umanitari, provenienti perlopiù da Italia e Pakistan e che si sono ritrovati tutti insieme a dialogare intorno al tema “Le sfide odierne alla pace nel mondo” e, quindi, con l’intento comune di “costruire la pace, prevenire conflitti armati e tutelare i diritti umani”. L’associazione “Missione Shahbaz Bhatti” è nata per portare avanti il pensiero e l’impegno politico, sociale e umanitario di Shahbaz Bhatti, per alcuni anni ministro federale delle minoranze religiose e dell’armonia nazionale in Pakistan, assassinato il 2 marzo 2011. Shahbaz Bhatti, spinto da una profonda fede cristiana, aveva dedicato gran parte della sua vita alle persone più deboli, alle vittime della violenza e del terrorismo e, in particolare, alla minoranza cristiana perseguitata in Pakistan. E, ora, l’associazione che porta il suo nome e animata da Paul Bhatti – fratello di Shahbaz, medico e anch’egli politico e poi anche ministro nello stesso dicastero – ne mantiene viva l’eredità umana e spirituale, con tutta una serie di progetti molto concreti e mirati (dalla creazione di un ospedale per mamme e bambini a un centro di aggregazione, dalla potabilizzazione dell’acqua all’erogazione di borse di studio), in nome della libertà religiosa, della dignità umana e della giustizia sociale, puntando sempre sull’incontro, sul dialogo e sulla collaborazione tra persone e realtà differenti e avendo come obiettivo quello di contribuire a “creare una società fiorente e pacifica in Pakistan, dove le persone di qualsiasi fede possano finalmente essere rispettate, vivere con dignità e senza paura”.
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