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Paraguay: “Alzati e cammina”, la missione giovani di casa in casa in tutto il Paese. A  Neembucu  verso la GMG di Lisbona ai primi di agosto

Da più di dieci anni, in Paraguay, con il pellegrinaggio dei giovani a Caacupé, si consegna la Croce della Giornata mondiale della gioventù a una diocesi o a una “vicaria”, la quale si impegna, con la pastorale giovanile, a vivere durante il tempo estivo una “missione diocesana”. Il 3 dicembre scorso la vicaria del Ñeembucu ha ricevuto la “Cruz Peregrina”. E’ così che, nelle scorse … Continua a leggere Paraguay: “Alzati e cammina”, la missione giovani di casa in casa in tutto il Paese. A  Neembucu  verso la GMG di Lisbona ai primi di agosto »

Il manifesto dei giovani del Paraguay di cui si parla nel numero dicembre di Terre & Missioni

In allegato il testo integrale del manifesto e su Gallery alcune belle foto di manifestazioni dei giovani
LEGGI  l’articolo che segue che presenta il contesto del protagonismo giovanile da cui è sorto il documento:

 


Una pubblicazione fotografica curata dal nostro fidei donum Giorgio Marino sulla sua esperienza missionaria di questi anni in Ecuador. Tutto il ricavato della vendita del libro sarà destinato a favore dei bambini e ragazze presenti nelle foto

Equador infinito è un progetto a sostegno della missione in Equador e precisamente per il sostegno di bambini e ragazze in situazione di rischio e che devono essere accolti in case famiglia a Quito e Muisne.

Con la donazione di 18 euro si può richiedere il testo “Equador Infinito”: Sono una serie di scatti effettuate nelle più disparate situazioni nel tentativo di descrivere alcuni frammenti della realtà sociale e geografica della realtà ecuadoriana. Le più disparate situazioni privilegiando il fascino che esercitano regioni ancore monde da ogni modernismo e in cui perdurano costumi e valori ancestrali. L’uomo odierno si trova a dover affrontare una enorme sfida: realizzare l’armonia interiore, a immagine delle comunità tradizionali, pur approfittando degli apporti del mondo attuale.

Responsabile del progetto: Centro Missionario Diocesano – Giorgio Marino

Per Donazioni: IbanIT43Z0306912080100000002506

CausaleProgetto Ecuador Infinito

Beneficiario: Diocesi di Treviso – Centro Miss. Dioc. – Piazza Duomo, 2 – 31100 Treviso
Intesa San Paolo – via S. Margherita, 1 – Treviso

 


La testimonianza di PAOLA FAVRETTO, cooperatrice pastorale, inviata come Fidei Donum alla chiesa di Misiones y Ňeembucu nel Paraguay.

Sicuramente e prima di tutto sento una gioia e una gratitudine grandi per questa nuova strada che il Signore mi ha aperto, una strada inaspettata perché fino a poco tempo fa non l’avrei mai considerata adatta per me, probabilmente perché mi chiedeva di mettermi in gioco ancora di più e questo mi spaventava.

Il desiderio di una maggiore condivisione con i poveri è nato in me con l’inizio della pandemia. Il servizio svolto in quel periodo in Caritas diocesana mi ha fatto incontrare Gesù proprio nella condivisione semplice con ognuna di quelle persone che in quel momento abitavano la Casa della Carità perché segnate da fatiche e da povertà.

All’inizio pensavo di trovarmi là perché io potevo aiutarle, perché io potevo dar loro quello che non avevano; poi, invece, mi sono ritrovata ad essere io quella aiutata, quella bisognosa di ricevere dagli altri. E così ha iniziato ad accompagnarmi il brano della lavanda dei piedi ed in particolare questi versetti: “Gesù venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: “Signore, tu lavi i piedi a me?”. Rispose Gesù: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo”. Gli disse Pietro: “Tu non mi laverai i piedi in eterno!”. Gli rispose Gesù: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”. 

Attraverso ciascuna delle persone incontrate in Caritas in quei mesi di inizio pandemia ho incontrato Gesù che si chinava su di me per lavarmi i piedi: per lavare via alcune mie paure, alcune mie false o superficiali sicurezze, alcuni miei pregiudizi nei confronti dei poveri e degli stranieri, si chinava per iniziare a liberarmi da ciò che non mi permetteva di vivere pienamente, di essere me stessa e di poterlo incontrare sempre di più. E dopo aver sperimentato un incontro così travolgente non ho potuto far altro che cercare il modo per continuare a condividere parte della mia quotidianità con i poveri; diversamente avrei perso qualcosa di importante.

E una delle possibilità era, appunto, la missione che la nostra diocesi ha in Paraguay.

Più la partenza si avvicina e più riconosco e sono certa che l’andare in missione non è perché io potrò fare ed aiutare chi è meno fortunato di me, ma il partire è un dono grande che il Signore mi fa per continuare a camminare insieme a Lui, per crescere come persona e come cristiana.

(Paola Favretto – Cooperatrice Pastorale Diocesana)


L’intensa esperienza missionaria di Martina e Michela in Paraguay. Ce ne parlano anche con un video-fotomontaggio

Siamo due giovani che quest’anno hanno avuto la possibilità di fare un’esperienza in missione.
Dopo un percorso di formazione offerto dal Centro missionario di Treviso e dalla Pastorale giovanile, è arrivato il momento della partenza
verso la diocesi di San Juan Bautista de Las Misiones y Ñeembucu in Paraguay, nella quale operano due sacerdoti e due cooperatrici pastorali della nostra diocesi.
Siamo partite il 5 agosto in compagnia di don Claudio Sartor, sacerdote diocesano fidei donum, che nel periodo antecedente alla partenza ha risposto ai nostri interrogativi e alle nostre preoccupazioni concrete.
All’arrivo in aeroporto, nella capitale Asunción, ci accolgono con calore monsignor Pedro Collar, vescovo della diocesi di Misiones y Ñeembucu, Debora Niero, cooperatrice pastorale diocesana fidei donum, e Rilsi, una ragazza impegnata nella pastorale giovanile
diocesana.
Da qui inizia il nostro viaggio verso la diocesi, e in particolare verso le parrocchie in cui prestano servizio i nostri fratelli e sorelle missionarie. È stato un viaggio di visita, non abbiamo dovuto fare nulla se non prestarci alla relazione con questa Chiesa sorella. In ogni
parrocchia e comunità in cui siamo state abbiamo goduto di un’accoglienza speciale, di un calore e di una vicinanza unica, che sicuramente rimarrà un ricordo indelebile nel nostro cuore.
Abbiamo sperimentato un amore grande ricevuto senza alcun tornaconto, una cura e una delicatezza immensa nei nostri confronti.
E’ stata occasione per scoprire la bellezza di un Paese che gode di una natura quasi incontaminata, che vive in maniera semplice, senza eccessi e che sa godere di ciò che ha. Abbiamo partecipato alla vita parrocchiale delle comunità, prendendo parte alle feste patronali e alle celebrazioni dell’Eucaristia, scoprendo un modo diverso di vivere la fede, una fede più familiare, più legata alla religiosità popolare, una chiesa in cui il ruolo dei laici è estremamente significativo per la trasmissione della fede.
Abbiamo anche cercato di comprendere le difficoltà di un Paese in cui spesso si perseguono gli interessi di pochi, lasciando indietro i
bisogni e le necessità di molti. Siamo partite con un bagaglio leggero e tornate arricchite di tutto ciò che abbiamo vissuto in queste giornate, di tutti i sorrisi, i gesti, gli abbracci, i volti che abbiamo incontrato. È stata un’esperienza importante che ci ha fatto capire cos’è la missione, ma soprattutto cosa significa essere Chiesa in uscita. Ai missionari e a tutti noi non viene chiesto di risolvere i grandi problemi ma semplicemente di stare con le persone, in particolare con gli ultimi, portando Dio.
Siamo davvero grate di tutto quello che ci è stato donato, dell’accompagnamento ricevuto sia a Treviso che in Paraguay, e ci auguriamo
di poter continuare la nostra missione nella nostra diocesi, di essere testimoni dell’amore di Dio e di poter continuare ad accompagnare nella preghiera, tutte le comunità che abbiamo avuto modo di conoscere.
“Jajotopata Ñeembucu! Arrivederci Ñeembucu!”
(Martina e Michela).