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IL NOSTRO IMPEGNO DI SOLIDARIETA’ MISSIONARIA SI FA PIU’ GENEROSO E CONCRETO CON LA QUARESIMA.
Quest’anno ci accompagna l’immagine, ricca di significati, dell’ulivo che ritroveremo anche nelle nostre celebrazioni, specie all’avvio della settimana di Passione.
Ritorna, come di tradizione durante la quaresima, la proposta “Un pane per Amor di Dio”, iniziativa diocesana di solidarietà missionaria con le chiese sorelle. Quest’anno ci accompagna l’immagine, ricca di significati, dell’ulivo che ritroveremo anche nelle nostre celebrazioni, specie all’avvio della settimana di Passione.
Mentre in Genesi (8,11) i ramoscelli d’ulivo diventano il segno di una pace ridonata e della benedizione di Dio per l’umanità e per tutta la creazione, nel salmo (52,10) è immagine del giusto che si abbandona alla fedeltà di Dio” e rifiuta il male quale “ulivo verdeggiante nella casa di Dio”. Paolo ricorre pure lui all’immagine all’ulivo e al suo innesto (Rm 11,17) per ricordarci la comunione che, nell’unica fede in Gesù, unisce anche popoli diversi.
La nostra solidarietà con le chiese sorelle esprima anche il nostro impegno verso uno stile di vita capace di relazioni fraterne e amicizia sociale, di impegno per la giustizia e pace, di custodia della casa comune e di accoglienza e riconciliazione con i popoli segnati da conflitti, persecuzioni e calamità. Quest’anno, oltre alle chiese di Paraguay, Ciad e Roraima, ci uniremo anche a Caritas perché un nostro “ramo di ulivo” raggiunga anche le popolazioni di Turchia e Siria.
Versamenti su Cod. Iban: IT43Z0306912080100000002506
Causale:
Colletta Un Pane per amor di DioBeneficiario:
Diocesi di Treviso – Centro Miss. Dioc. – Piazza Duomo, 2 – 31100 Treviso
Intesa San Paolo – via S. Margherita, 1 – Treviso
THAILANDIA: sostegno alla missione interdiocesana di Chiang Mai

DONAZIONI PER LE VARIE ATTIVITA’ DEL CENTRO MISSIONARIO

L’iniziativa d’Avvento e Natale per sostenere le nostre missioni diocesane in Ciad, in Brasile e in Paraguay, impegnate nella evangelizzazione e nella promozione umana in uno scambio tra chiese sorelle.
La colletta ci accompagna e ci accomuna, perché non sarà una iniziativa di qualcuno o di una singola comunità che decide di aiutare particolari situazioni di emergenza, sarà invece una iniziativa di tutta la Chiesa diocesana.
Anche questo gesto “solidale” esprime dunque nostro “camminare insieme” e al tempo stesso ci apre al cammino condiviso con altre chiese, nel comune intento di sostenere chi è inviato ad annunciare il Vangelo e chiamato pure a mettersi in ascolto del Vangelo annunciato a noi da altri fratelli e sorelle. Le collette missionarie infatti sono destinate al sostegno dell’evangelizzazione e della promozione umana nello scambio tra chiese sorelle.
“Un posto a tavola” è dunque un gesto di solidarietà condiviso con altri, e che dovremo riscoprire proprio dentro il tempo dell’Avvento-Natale anche come gesto capace di esprimere il nostro essere discepoli di Gesù.
È Lui, Gesù, “la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia… Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini” (Ef 2,14-17). Sedersi a tavola insieme, fare “posto a tavola”, vuole essere allora il segno visibile di quanto il Signore compie anche oggi tra noi: come allora giudei e gentili in Gesù hanno vinto i muri di separazione, così noi in Gesù ci riscopriamo oggi tutti “fratelli e sorelle”, chiamati ad intessere relazioni di fraternità, di riconciliazione, di pace, di reciproca cura e amicizia.
La locandina, presentandoci il volto di Gesù ritratto nel portatovagliolo della mensa, ci ricorda quindi questo appello alla fraternità, che nasce dalla consapevolezza che “chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato” (Mt 10,40).
Per Donazioni: Iban: IT43Z0306912080100000002506
Causale: Colletta “Un posto a tavola”
Beneficiario: Diocesi di Treviso – Centro Miss. Dioc. – Piazza Duomo, 2 – 31100 Treviso
Intesa San Paolo – via S. Margherita, 1 – Treviso
PER LA TUA PARROCCHIA STAMPA LA LOCANDINA che trovi nel file allegato
Una pubblicazione fotografica curata dal nostro fidei donum Giorgio Marino sulla sua esperienza missionaria di questi anni in Ecuador. Tutto il ricavato della vendita del libro sarà destinato a favore dei bambini e ragazze presenti nelle foto
Equador infinito è un progetto a sostegno della missione in Equador e precisamente per il sostegno di bambini e ragazze in situazione di rischio e che devono essere accolti in case famiglia a Quito e Muisne.
Con la donazione di 18 euro si può richiedere il testo “Equador Infinito”: Sono una serie di scatti effettuate nelle più disparate situazioni nel tentativo di descrivere alcuni frammenti della realtà sociale e geografica della realtà ecuadoriana. Le più disparate situazioni privilegiando il fascino che esercitano regioni ancore monde da ogni modernismo e in cui perdurano costumi e valori ancestrali. L’uomo odierno si trova a dover affrontare una enorme sfida: realizzare l’armonia interiore, a immagine delle comunità tradizionali, pur approfittando degli apporti del mondo attuale.
Responsabile del progetto: Centro Missionario Diocesano – Giorgio Marino
Per Donazioni: Iban: IT43Z0306912080100000002506
Causale: Progetto Ecuador Infinito
Beneficiario: Diocesi di Treviso – Centro Miss. Dioc. – Piazza Duomo, 2 – 31100 Treviso
Intesa San Paolo – via S. Margherita, 1 – Treviso
Progetto “Borse di studio per seminaristi” proposto da Monica Colla, missionaria laica in Centrafrica

La Repubblica Centrafricana è un Paese fra i più poveri al mondo. Politicamente è uno dei più instabili, totalmente dimenticato dalle grandi potenze e dalla comunicazione globale. Conta circa 5 milioni di abitanti, di cui il 60% sono di fede cristiana, 30% gli animisti e il 10% di musulmani. Il Centrafrica ha una corta storia per quel che riguarda l’evangelizzazione. I primi missionari, i padri … Continua a leggere Progetto “Borse di studio per seminaristi” proposto da Monica Colla, missionaria laica in Centrafrica
UN PANE PER AMOR DI DIO: impegno di conversione ed espressione di comunione che coinvolge la nostra Chiesa locale anche a sostegno del progetto triveneto per i profughi del Kayah, in Myanmar
La colletta “Un pane per amor di Dio” accompagna il tempo di Quaresima-Pasqua, come del resto la colletta “Un posto a tavola”, accompagna il tempo di Avvento. Nella semplicità delle proposte ci viene ricordato l’impegno comunitario, oltre che personale, a uno stile evangelico di vita, che, nella conversione a Gesù, sia orientato anche a promuovere la giustizia, la solidarietà, la condivisione, la dignità della vita umana.
Sono iniziative diocesane; coinvolgono tutte le comunità cristiane, e vanno oltre l’iniziativa personale o di una singola parrocchia; sono espressione, invece, di tutta la nostra Chiesa locale, della fede e l’impegno di conversione di una Chiesa popolo di Dio di cui tutti facciamo parte. Sono pure espressione della comunione tra noi, delle nostre comunità e gruppi, e quindi anche di comunione tra Chiese. In questo caso esprimono una comunione concreta anche con quelle Chiese in cui la Diocesi di Treviso è presente, collabora attraverso i nostri missionari e missionarie, oppure con altre, con le quali abbiamo uno scambio fraterno.
Sarebbe bello se le nostre comunità, ma anche famiglie, gruppi, associazioni, potessero pensare a un cambio di stile di vita cominciando a conoscere, farsi prossimi, condividere situazioni umane che, in questo nostro tempo, chiedono davvero non solo un gesto di solidarietà, ma un ripensamento più ampio del nostro stesso modo di vivere, di organizzarci, di relazionarci, di impostare scelte economiche, ecc.
E sarebbe bello farlo insieme, in comunione ecclesiale.
L’iniziativa quindi non è solo quello di una raccolta fondi, ma di conoscere, interagire, lasciarci provocare dalle situazioni di vita che nel mondo interpellano il nostro stesso vivere quotidiano. E su questo abbiamo l’opportunità di strette relazioni con i popoli e le comunità dove sono presenti i nostri missionari fidei donum, inviati anche a nome nostro, ma che non sempre le nostre comunità conoscono o comunicano.
Sarebbe una cosa bella allora creare occasioni perché le nostre parrocchie, gruppi, o anche singole persone, avvicinando o incontrando il Centro missionario oppure la Caritas, potessero avere l’opportunità di confrontarsi insieme su queste realtà di vita, di ingiustizia, di oppressione, e conoscere più da vicino il mondo e la vita di popoli oppressi, di persone vittime di ingiustizie o della cultura dello “scarto”.
Forse l’occasione della colletta potrebbe essere un punto di partenza per un incontro diverso che vada oltre la fredda consegna di una somma di denaro “alle missioni” o ai “poveri”.
Quest’anno, proprio per sottolineare maggiormente anche la dimensione comunitaria e di comunione, abbiamo indicato anche un semplice progetto condiviso dal Centro missionario e Caritas di Treviso, con altre diocesi vicine del Triveneto.
Non sarà certamente l’unico ambito di intervento (la colletta infatti terrà conto di tutte le iniziative missionarie della diocesi di Treviso), ma il progetto a sostegno dei profughi del Myanmar-Kayah sarà sostenuto in modo condiviso.
Insieme alle altre diocesi del Triveneto da tempo sosteniamo, infatti, la missione interdiocesana in Thailandia. Ai confini con questa missione vi è la difficile situazione del Myanmar (Birmania). Qui un colpo di stato della Giunta militare ha portato a situazioni drammatiche per la popolazione (case incendiate, arresti, torture) costringendo molti alla fuga e a trovare rifugio nei villaggi, nei boschi o in campi profughi sia nello stato del Kayah che nel confine thailandese. Con i nostri missionari del Triveneto e altre associazioni umanitarie la Chiesa avverte la necessità di essere presente e solidale con assistenza morale, spirituale, psicologica, ma anche con l’esigenza di sostenere i bisogni primari come cibo, vestiti, medicinali.
Come diocesi del Triveneto destineremo una parte della colletta a questo sostegno umanitario. Il Centro missionario e Caritas di Treviso risponderanno insieme a questa iniziativa e a tante altre che vorremo far conoscere, e attraverso la conoscenza lasciare che ci parlino e ci interpellino. (don Gianfranco Pegoraro)