Carissimi, colgo l’occasione dello stimolo che ho ricevuto da alcuni di voi di farmi sentire almeno in occasione dell’ottobre missionario, dandovi notizie della mia attuale esperienza al mio rientro nelle Filippine.
Anzitutto un saluto ad ognuno di voi, sperando di trovarvi in buona salute e con la tensione giusta nello spirito. Se qualcuno di voi sta’ attraversando momenti difficili o afflitto da particolari sofferenze, sappiate che vi ricordo ogni giorno nella mia messa e vi affido al Signore passando tra le mani di Sua Madre Maria.
Dopo un anno di “paziente” attesa, alla fine di maggio 2021 sono potuto rientrare nelle Filippine e dopo un mese di varie burocrazie per rinnovare tutti i documenti scaduti, sono giunto, il primo di luglio, nella mia nuova missione, Lakewood, Zamboanga del Sur, diocesi di Ipil. Praticamente sono ritornato nella diocesi che mi ha accolto piu di 20 anni fa al mio primo arrivo. Per grazia di Dio, non sono arrivato da solo. Mi fa compagnia e ci aiutiamo a vicenda p. “Boboy” alias Romeo Catan, un confratello del Pime filippino col quale avevo studiato in seminario a Monza. Dopo essere stato in guinea Bissau e in Brasile, ha chiesto di poter rimanere due anni qui nelle Filippine e con gioia ho accolto la proposta che fossimo insieme. Tante volte devo ringraziare il Signore per la sua presenza.
Ora vi racconto qualcosa del luogo geografico in cui vivo per poi passare a descrivere come rienpio le mie giornate. Il nome del luogo, Lakewood, letteralmente significa LAGO e FORESTA. Devo dire che solo il nome descrive bene la localita. Siamo infatti affacciati in un bel lago circondato di colline, montagne e quindi foreste. Spesso mi viene spontaneo chiamarlo “paradiso”. Siamo l’ultima parrocchia a nord della diocesi di Ipil, (appartenente alla provincia Zambo Sibugay), anche se siamo parte della provincia di Zambo Sur il cui capoluogo è invece Pagadian. Geograficamente siamo a 40 km da Pagadian mentre dobbiamo farne 108 per raggiungere Ipil. In Lakewood è stata fondata negli anni ’80 la parrocchia Maria Regina degli Apostoli.
Del territorio parrocchiale fanno parte 13 comunitá. Se penso che in Arakan ne avevo 63 da visitare!!, devo dire che questa è relativamente contenuta. Anche le distanze non sono esagerate. La più vicina è a 3 km mentre la più lontana è a 17 km. Con questi numeri e queste distanze, essendo due preti, possiamo celebrare la messa domenicale una volta al mese in tutte le comunitá. Nella chiesa parrocchiale vengono celebrate 2 messe ogni domenica. Se non ci sono richieste di messe “particolari” durante la settimana nelle comunitá, preferisco celebrare di domenica, aiutando e incoraggiando i nostri cristiani a valorizzare il giorno del Signore, spesso purtroppo disatteso. La messa quotidiana la celebriamo ogni mattina in parrocchia.
Forse ora qualcuno di voi si chiederà come trascorro le giornate dal lunedì al sabato, visto che non abbiamo una pastorale sacramentale settimanale come dicevo sopra. Credetemi che fino ad ora non ho mai sperimentato la noia. Ogni girono porta con se le sue sorprese, le situazioni inaspettate, gli incontri imprevisti, i “lavori” programmati, le varie problematiche da considerare e risolvere. All’interno del “cortile” dove si trova la nostra casa, ci sono altre “abitazioni”. Ci sono 2 ostelli, uno per ragazzi e uno per le ragazze che ospitano in tutto 60 studenti delle scuole medie e superiori. Questi ragazzi vivono in villaggi dove non è ancora presente e operante la scuola media per cui devono spostarsi dove ci sono queste scuole. La “bording House”, cosi viene chiamato l’ostello, non è un albergo. Gli studenti fanno vita comune, per alcuni la prima esperienza fuori dalla famiglia, dove si rende necessaria l’applicazione di regole che favoriscano la serena convivenza tra provenienze diverse, sia per cultura, lingua e fede. I primi gironi infatti, sono stati un po’ turbolenti, ma con la pazienza e la determinazione ci si sta avviando ad un clima sereno e fraterno, dove i grandi aiutano i piccoli a rendersi consapevoli della nuova realtá in cui sono chiamati a vivere. Anche noi preti abbiamo il nostro ruolo in questa delicata, (per l’età) fase educativa. Non vi sto a descrivere come solo questa realtà degli studenti ci “assorbe” le giornate (e le serate). Oltre alle bording house esiste anche una “scuola professionale”, iniziata nel 2016 e interrotta dal Covid nel 2020. In questa scuola venivano offerti corsi per saldatori, elettricisti, idraulici, meccanici, cuochi, sarti, tecnici di computer e scuola guida. Purtroppo l’unico corso sopravvissuto è quello della scuola guida che regolarmente vede iscritti 25 provetti “driver” ogni corso. Il Covid ci ha “rubato” gli studenti e soprattutto gli insegnanti. Vedremo nei prossimi mesi se e come far ripartire qualche corso in più.
Un capitolo (prioritario) che ho cercato di mantenere vivo e attivo (o da riattivare!), riguarda la parte formativa che dedichiamo ai nostri collaboratori quali ministri dell’Eucaristia, catechisti, pastorale della famiglia, pastorale dei giovani, pastorale delle comunità tribali, dialogo inter-religioso con altre chiese, pastorale dei migranti, pastorale della terza etá, pastorale per la pace, la giustizia e l’integrità del creato. Di fronte a queste realtá e necessitá, cerchiamo di dare dei momenti formativi regolari, in cui si possa avere la possibilità di approfondire tematiche specifiche e camminare insieme come Chiesa, (vedi il Sinodo). Fino ad ora, devo dire che la partecipazione è buona come pure l’interesse a crescere come persone a servizio degli altri. Non sempre i risultati di questo impegno si possono gustare subito. Il tempo di maturazione è una realtá da tenere sempre in considerazione. Nonostante ci siano momenti in cui sembra non “muoversi” nulla, ritengo che il tempo e le spese migliori rimangano quelle per la formazione integrale dei nostri cristiani. L’ignoranza “spirituale” spesso è a dir poco scandalosa anche tra coloro che dovrebbero aiutare gli altri a maturare la propria fede. Queta è una sfida anche per me personalmente, poichè mi aiuta a tenermi costantemente “aggiornato”. Stiamo camminando insieme, cercando di seguire il passo di coloro che fanno più fatica. L’augurio è di non scandalizzare nessuno con il nostro stile di vita.
Sono arrivato in questa nuova comunitá senza nessuna aspettativa, cercando di conoscere prima di programmare; di scoltare prima di parlare, di mettere le mani dentro i problemi prima di dare soluzioni a buon mercato. Ripeto che l’essere in due è un aiuto molto importante e spero che questa grazia possa ripetersi anche negli anni futuri. Nella nostra parrocchia i cristiani Cattolici sono una minoranza a fronte di una maggioranza di cultura e tradizioni religiose tribali. Nonostante questo non ci scoraggiamo, anzi. Proprio questa realtá ci invita ad aprire i nostri orizzonti, allargare i nostri progetti, diventare sempre più inclusivi. L’urgenza della missione, dell’annuncio, della testimonianza rimane sempre la nostra prioritá. L’accoglienza della Buona Notizia, del Vangelo, dipenderá solo dalla nostra coerenza e fedeltá tra parola ed azione. Sento che non sono più un ventenne, che devo cominciare a rallentare il passo in determinate salite della vita. Mi accorgo che l’innocenza e la spontaneitá della gioventù hanno lasciato il posto alla consapevolezza e alla responsabilitá di decisioni forti, di un’esperienza umana e cristiana che stá accumulando giorno per giorno, memorie colme di gratitudine. Ecco perchè, anche in questa mia nuova “missione” sento forte dentro di me l’esigenza di ringraziare sempre, in ogni modo, in ogni situazione, ogni essere vivente che abbia contribuito a farmi vivere questa vita di “grazia”.
Tante altre cose, situazioni, esperienze, momenti che meriterebbero di essere descritti e condivisi, ma non tutto mi è possibile. Abbiate pazienza, continuate a pregare per me; state certi che io lo faró per voi. Chiediamo la Grazia al Signore che almeno l’Ottobre missionario aiuti tutti i cristiani a “guardare oltre” ai propri confini d sicurezza.
Mi congedo dandovi la benedizione di Dio, portandovi tutti nel mio cuore. Maria, Regina degli Apostoli, prega per noi!
Con riconoscenza e filiale affetto
Lakewood, 29/9/2022 P. Giovanni