Sono suor Julienne, o meglio, in italiano, Giuliana Yameogo, Ancella di Gesù Bambino, temporaneamente presente nella comunità di Paderno di Ponzano, in attesa di partecipare attivamente al capitolo generale.
Provengo dalla Costa d’Avorio, dalla comunità di Grand Lahou, ma sono originaria del Burkina Faso. Mio papà, Jean Paul, e mia mamma, Veronica Zogno, erano catechisti e mi hanno educato fin dall’infanzia alla vita cristiana. Emigrarono in Costa d’Avorio con l’obiettivo di cercare un piccolo terreno, dove coltivare il cacao, e così sostenere la numerosa famiglia. Si stabilirono in un piccolo villaggio chiamato Diapadji, dove non c’erano né elettricità, né acqua potabile, né una buona strada, ma c’erano alcune famiglie cristiane. Papà cominciò a riunire le e famiglie per spiegare loro la Parola di Dio, e, a poco a poco, a preparare le persone ai sacramenti. Lì ho conosciuto le prime ancelle arrivate in Costa d’Avorio: suor Adriana Ravanello, suor Donata Tarabocchia e suor Rosangela Pellizzari. Con loro, c’era anche padre Cantino Secondo, sacerdote della Società missionaria africana. Le loro prime missioni erano l’evangelizzazione e la pastorale. A me colpì molto la loro testimonianza di vita, la semplicità di relazionarsi con tutti, anche i più poveri e i più piccoli; erano sorridenti e felici.
Si avvicinavano alle persone sempre con disponibilità, pronte a incoraggiare e a interessarsi, soprattutto, dei bambini ammalati, per prendersene cura. Sentivo che anch’io nutrivo questo desiderio, di essere come loro. Senza conoscere molto delle Ancelle, ero, però, attratta dal loro stile di vita e andai da padre Cantino, per esprimere il mio desiderio di farmi suora; lui mi ha accompagnato a discernere la mia vocazione.
A San Pedro ho potuto continuare gli studi, partecipare al gruppo vocazionale della parrocchia, ed essere accompagnata da una guida spirituale. I miei primi voti li ho emessi nel 2000, ed è iniziato, così, il mio percorso di juniores e poi professa perpetua.
Le Ancelle in Costa d’Avorio oggi, sono una ventina sparse in sette comunità. A Abidjan, la capitale, c’è la sede del noviziato e la casa dello studente per la specializzazione culturale, teologica e pastorale. Nelle altre comunità siamo impegnate nelle scuole materne, primarie, come direttrici e insegnanti. Sosteniamo le ragazze a livello umano, spirituale. A Grand Lahou, abbiamo anche un centro di cucito per giovani ragazze. Inoltre, la sera seguiamo uomini e donne che non sono andati a scuola e desiderano imparare a leggere, a scrivere. Attraverso la catechesi per i bambini, giovani e adulti, accompagniamo ai diversi sacramenti; celebriamo la Parola di Dio nei villaggi e seguiamo i gruppi giovanili.
Un atteggiamento fondamentale che ho coltivato è quello della disponibilità verso tutti, l’ascolto continuo e l’aiuto concreto, nel limite delle possibilità, a quanti bussano alla nostra porta. E vi assicuro che non sono pochi; spesso i problemi ci sorpassano, le soluzioni non sono evidenti e i nostri mezzi e possibilità sono spesso molto limitati. C’è sempre, però, l’ascolto attento, l’incoraggiamento cordiale e la preghiera.
La nostra attenzione è rivolta con simpatia e affetto, soprattutto alle donne, che sosteniamo e aiutiamo, anche nel prendersi cura dei loro figli. La nostra è una missione ampia, rivolta a diversi ambiti, ma sentiamo il desiderio di essere presenti, disponibili a continuare la missione del Signore.
(suor Giuliana Yameogo)