“Stavamo celebrando la messa in carcere lunedì dell’Angelo, come da tradizione, quando hanno cominciato ad arrivare i messaggi che ci annunciavano la morte di Papa Francesco.
La gente ancora non lo aveva saputo, noi li abbiamo letti arrivando a casa nostra. Abbiamo suonato la campana, cercando di renderla funebre, e subito sono arrivate le suore della comunità qui a Fianga. Sono entrate in chiesa e siamo rimasti in preghiera.
Poi pian piano, la notizia si è diffusa e sono arrivati dei messaggi di cordoglio, tra cui quello dell’Unione delle Chiese Luterane. Anche persone di religione tradizionale e mussulmani ci hanno rivolto le “condoglianze”.
Qui il Papa in realtà non è molto conosciuto, complici mezzi di comunicazione davvero minimi. Al pomeriggio abbiamo inviato dei messaggi a chi ha telefonato, per invitare alla celebrazione di una messa la mattina di martedì. Verso sera è arrivato il messaggio ufficiale della Conferenza episcopale del Ciad, che ha voluto ricordare con poche, ma eloquenti parole, la figura di Francesco.
Con nostra sorpresa martedì, alle 6 di mattina, abbiamo celebrato l’Eucarestia con una cinquantina di persone, pregando per il Santo Padre, Francesco. In un bel clima di preghiera e anche di festa abbiamo ascoltato ancora l’annuncio di Gesù Risorto alla Maddalena. Annuncio di speranza e apertura a un futuro senza lacrime.”
(Don Mauro Fedato in “La Vita del Popolo” del 4 maggio)
DAL CIAD: Don Mauro Fedato, fidei donum trevigiano, “Abbiamo pregato per il Santo Padre”





