Il Pime ritorna a Treviso, nell’ex convento della chiesa Votiva

Alla fine di agosto il Pime si è trasferito, dopo 23 anni di permanenza a Vallio di Roncade, all’ex convento francescano della chiesa Votiva di Treviso. Un passaggio che si aggiunge ai numerosi che hanno caratterizzato la sua storia cominciata a Treviso nel 1922.
L’idea di aprire una casa apostolica (seminario minore missionario) a Treviso era stata suggerita al vescovo Longhin dal chierico Gaetano Filippin, originario di Castelcucco, formato nel seminario di Treviso e passato in teologia al Seminario Lombardo per le missioni estere di Milano che poi diventerà il Pime. Filippin ha chiesto e ottenuto di essere ordinato diacono e prete dal suo vescovo di Treviso, nel 1922. Mons Longhin ha accolto con favore la proposta di una casa. Così in ottobre 1922 un piccolo gruppo di “apostolini” sotto la guida di un rettore mandato dai superiori della “missioni Estere” di Milano e dello stesso p. Gaetano ha iniziato la vita comune nella canonica di san Martino, in città.
L’anno successivo la piccola comunità è stata accolta in una struttura della diocesi di via Zermanesa, prima di passare nella prima sede del collegio Pio X, in piazza Rinaldi dove rimase dal 1924 al 1967. Le attività erano animazione missionaria per ragazzi e giovani, ministero pastorale, eventi per risvegliare e far crescere la coscienza missionaria della Chiesa: marce missionarie, presepi, conferenze e testimonianze, in piena collaborazione con gli uffici diocesani e anzitutto col Centro missionario.
Nei secondi anni Sessanta, dopo il Concilio e nel clima di incremento delle attività e delle strutture è stato realizzato il seminario Pime in via Terraglio. Gli ampi locali e gli spazi circostanti ben accoglienti, nonché la facilità di accesso alla casa hanno contribuito a fare del Pime di Preganziol un centro pulsante anche della vita diocesana. E’ nel giugno del 1967, in occasione della benedizione del nuovo seminario alla presenza del vescovo Mistrorigo e del superiore generale Pime, mons. Pirovano, che sono stati “inviati in missione” secondo la formula del gemellaggio, due sacerdoti diocesani e due padri del Pime per la missione di Ambam, sud Camerun. Una formula innovativa che realizzava i voti della Chiesa (fidei donum) e del Concilio Vaticano II che ha proposto a tutto il popolo cristiano l’intuizione di p. Manna, primo superiore generale del Pime: “Tutta la Chiesa per tutto il mondo”.
Con la secolarizzazione e la crisi delle vocazioni e dei seminari minori, la struttura di Preganziol è diventata troppo grande per i pochi alunni; così nel 1996, in accordo con la diocesi, la comunità Pime si è trasferita a Vallio di Roncade. Lavoro pastorale per quella comunità, aiuto nelle parrocchie vicine, animazione missionaria e anche accoglienza di candidati al Pime per periodi di verifica vocazionale hanno caratterizzato i più di 20 anni che i missionari hanno passato nella accogliente Vallio. Già dall’inizio di questa esperienza, tuttavia, si prospettava un ritorno a Treviso, per ragioni di visibilità e facilità di contatti e programmazione a livello diocesano.
È nel 2016 che la comunità di Vallio è stata informata del ritorno dei padri a Treviso. Nel frattempo il vescovo ha proposto la sede del ex convento francescano annesso alla chiesa votiva. Ma solo dopo Pasqua 2019 è stato possibile fare i lavori necessari per abitarvi. Il Pime a Treviso fa dunque un nuovo trasloco, il sesto.
Un vescovo francescano cappuccino, il beato Longhin, e un vescovo francescano conventuale, mons. Gardin, hanno facilitato la presenza del Pime a Treviso. Vogliamo vedere in questa continuità un disegno provvidenziale. Dalla sede della Chiesa votiva, santuario di Maria Ausiliatrice, noi vogliamo dare il nostro contributo alla missione della chiesa locale di Treviso e del Triveneto ricordando che è la missione che fa la Chiesa; che la nuova evangelizzazione, necessaria in una società fortemente secolarizzata, può avere ispirazioni e modelli della prima evangelizzazione che tanti missionari hanno vissuto nella loro attività ad gentes. È papa Francesco che ce lo ricorda spesso.
Siamo a disposizione per la pastorale ordinaria ma sentiamo nostro compito speciale l’animazione missionaria che significa ricordare che ci sono ancora tanti uomini che non hanno ricevuto il Vangelo, che tanti non cristiani sono anche in Paesi di antica cristianità visto il fenomeno epocale delle migrazioni; che tanti battezzati hanno bisogno di essere evangelizzati e che le esperienze della missione ad gentes sono utili nella pastorale ordinaria e di nuova evangelizzazione.
La comunità è composta da 4 padri; dal 1° settembre il rettore è p. Kouadio Ferdinand. Ringraziamo il Vescovo e i suoi collaboratori per l’accoglienza fraterna. Vi chiediamo di ricordarvi di noi nelle vostre preghiere, come noi facciamo per tutti voi.
padre Rino Porcellato (Pime)

 

GLI APPUNTAMENTI PER CONOSCERE E PER RINGRAZIARE

Domenica 8 settembre nella chiesa Votiva, alla messa delle 10.30 i padri del Pime saranno presentati alla comunità parrocchiale e alla comunità diocesana.
Sabato 14 settembre nei locali della comunità Pime (via Venier 32) ci sarà un incontro di conoscenza della nuova casa e di saluto a padre Rino Porcellato, che dopo 2 anni di servizio come rettore della comunità ritorna in missione. L’incontro inizia alle ore 16. Alle 16.45 presentazione della comunità Pime e della nuova casa, alle 17.30 messa presieduta da p. Rino. Un libretto sulla storia del Pime nel Triveneto è stato preparato per l’occasione e sarà donato ai partecipanti.