(Don Silvano Perissinotto in “Terre & Missioni” di Vita del Popolo)
Sabato 15 gennaio la diocesi di Pala e la parrocchia di Fianga hanno vissuto un momento di vita ecclesiale importante e gioioso. Infatti due giovani, Mathieu Wetchoué e Norbert Tergue, sono stati ordinati sacerdoti dal nostro nuovo vescovo, mons. Dominique Tinoundji.
Ci era stato chiesto di ospitare la messa di ordinazione proprio a Fianga, perché Mathieu è originario di Tikem, parrocchia che fa parte
della nostra zona pastorale.
Tale richiesta risale al mese di ottobre scorso e la reazione immediata è stata quella di dire al vescovo Dominique che non era possibile rispondere positivamente alla sua domanda, perché il tempo per la preparazione era troppo poco. Poi, dopo consultazione con tutti i
preti e le suore della nostra zona e con i fratelli e sorelle del consiglio pastorale parrocchiale di Fianga e suddividendo bene il lavoro
fra tutti, abbiamo detto di sì. La tensione delle ultime settimane si è gradualmente stemperata man mano che trascorrevano le ore della giornata di sabato 15 gennaio.
L’accoglienza delle oltre 2.000 persone venute da tutte le parrocchie della diocesi di Pala, da altre diocesi del Tchad e del vicino Camerun per partecipare a questo momento forte di vita ecclesiale, è andata bene. A detta del nostro vescovo e di tante altre persone che hanno partecipato alla messa di ordinazione, l’atmosfera della celebrazione è stata gioiosa e “in un clima di preghiera” allo stesso tempo.
Personalmente sono grato al Signore perché come prete “fidei donum” mi è consentito di assistere e di accompagnare l’evolversi
della vita di una comunità cristiana giovane che muove i passi per diventare sempre di più adulta, africana e cattolica nello stesso tempo. Adulta, nella capacità e possibilità di rendersi giustamente autonoma e responsabile della gestione della vita ordinaria e soprattutto
dell’annuncio del Vangelo e del cammino pre e post battesimale. Adulta, rinforzando e non smettendo di alimentare quella vita di discepoli di Gesù ben rappresentata dalle Ceb (Comunità ecclesiali di base), dove le persone si incontrano per ascoltare e condividere la
Parola di Dio e prendersi cura le une delle altre perché si conoscono e si chiamano per nome.
Africana, perché in grado di continuare il cammino dell’inculturazione del Vangelo, in dialogo con la cultura locale e con le altre
religioni (religione tradizionale africana, Islam, Chiesa ortodossa e Chiese protestanti) e capace di rispondere alle sfide che
oggi il Tchad e l’Africa stanno vivendo. Non va dimenticato che il Tchad, dopo l’assassinio nell’aprile 2021 del presidente della
Repubblica Idriss Deby Itno, sta vivendo un momento di transizione importante che dovrebbe portare nei prossimi mesi, dopo un referendum nazionale, al cambiamento e alla riforma della costituzione.
Il sogno è quello di una Chiesa che vuole essere cattolica, nell’unità della fede che apprezza e accoglie le differenze che lo Spirito Santo promuove e fa nascere continuamente e per imparare a vivere quella carità che ci rende fratelli e sorelle. A Mathieu e Norbert l’augurio, scritto a grandi lettere in uno degli striscioni di benvenuto e con il quale il vescovo Dominique ha terminato la sua omelia di ordinazione
sabato scorso, di essere preti secondo il cuore di Cristo Gesù. (don Silvano Perissinotto)