“Subito cercammo di partire”: la nuova Lettera pastorale del Vescovo

“Riflessioni sulle difficoltà e sulla gioia del camminare insieme e sui passi da condividere”

La nuova Lettera pastorale del nostro Vescovo dal titolo “Subito cercammo di partire…” (At 16,10) è arrivata in questi giorni nelle parrocchie con alcune copie, a disposizione, in particolare, dei membri dei Consigli e degli operatori pastorali. Per raggiungere più persone possibili, comunque, la lettera è già scaricabile da questo sito. La lettera è stata consegnata da mons. Tomasi in anteprima giovedì 6 gennaio, al termine della messa dell’Epifania, ai membri dell’équipe sinodale e ad alcuni rappresentanti delle comunità cattoliche di migranti che animavano la celebrazione.

Un testo che il Vescovo ha scritto in continuità con la lettera dello scorso anno, “Saldi nella speranza”, anche grazie al “filo rosso” del viaggio dell’Apostolo Paolo e dei suoi compagni che avevamo lasciato mentre cercavano di partire per la Macedonia: alle soglie, dunque, della loro ripartenza. Un ripartire che in quest’ultimo anno anche noi abbiamo sentito di poter e dover fare. “Come lui abbiamo iniziato una traversata in tempi difficili, fiduciosi che la via si sarebbe riaperta” scrive il Vescovo. E siamo in ascolto “di parole buone che ci diano orientamento e che ci indichino la strada”. Ma per ascoltare c’è bisogno di silenzio, di tempo, di calma. Un silenzio al quale il Vescovo racconta di essere stato personalmente costretto, quest’estate, a causa del suo infortunio in montagna. Ecco che le “Riflessioni sulle difficoltà e sulla gioia del camminare insieme e sui passi da condividere” – espressione che fa da sottotitolo alla Lettera – sono frutto anche di una “piccola vicenda personale”, con i suoi diversi passaggi: essere bloccati, dipendere dagli altri, accettare l’aiuto, scoprire che si soffre “tutti interi”, corpo e spirito, affidarsi a qualcuno che ti insegna a camminare di nuovo, superare difficoltà e sconforto, godere dei piccoli successi…

“Quella del cammino è una metafora potente per la vita degli uomini e delle donne, di tutti i tempi – scrive il Vescovo -. Gesù è stato nei suoi giorni terreni un grande camminatore, e così tutti i grandi punti di riferimento nella storia della salvezza (Abramo, Mosè, Paolo…). Credo che alcune riflessioni a partire da una mia personalissima «difficoltà di cammino» possano essere di qualche utilità” scrive il Vescovo, che invita a camminare insieme in questo tempo che si apre con il Sinodo dei Vescovi e con il Cammino sinodale delle Chiese in Italia, lasciandoci tutti coinvolgere, perché la Chiesa è un organismo vivente e complesso, che ha bisogno del contributo di tutte le sue componenti per vivere e per funzionare”.