> Suor Elisabetta Nereide Panizzolo ricorda la sua missione in Africa e in Italia

Fino all’ultimo giorno…
Sono Suor Elisabetta, una suora francescana di Maria. La mia vocazione ha una lunga storia, cominciata molti anni fa (sono nata nel 1927) nella mia famiglia cristiana. Da giovane ho studiato a Padova nella clinica ostetrica ginecologica universitaria.
Ho esercitato la professione anche a Marcon aiutando la nascita di molti bambini. In parrocchia sono stata attiva nell’Azione cattolica, come zelatrice missionaria e ho frequentato molto Casa Toniolo (mio polo spirituale) dove ho maturato la mia vocazione nella scelta missionaria grazie al vescovo Mistrorigo che al tempo aveva organizzato la giornata missionaria mondiale (ottobre 1962).
Da allora, ogni anno l’ottobre missionario ci ricorda che per annunciare il Vangelo non è necessario andar fuori dalla propria patria, ma che ognuno di noi è missionario con la testimonianza della propria vita. Santa Teresa del Bambino Gesù è patrona delle missioni, senza essere uscita un solo giorno dal suo monastero di clausura.
Papa Francesco, nella giornata missionaria di tre anni fa, diceva che tutti noi cristiani abbiamo ricevuto il dono della fede nel battesimo; un dono prezioso che non possiamo tenere per noi stessi, ma che siamo chiamati a condividere con altri, con chi non conosce ancora il Vangelo di Gesù. La fede anche in noi si rafforza donandola; la nostra vita di fede si indebolisce, perde profezia, capacità di stupore e gratitudine, quando rimane un fattore personale, si chiude nell’isolamento o si restringe a piccoli gruppi. I primi cristiani, lungi dalla tentazione di chiudersi tra loro, attirati dal Signore per la vita nuova che avevano ricevuto, furono spinti ad andare tra le genti e a testimoniare quanto avevano visto e ascoltato.
E’ la nostra testimonianza di vita fraterna vissuta nel quotidiano, dove abitiamo o dove lavoriamo, che diventa la prima forma di evangelizzazione; siamo chiamati a vivere il Vangelo per evangelizzare; la missione per ogni uomo è questione di Fede. Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario, lasciamoci allora guidare dallo Spirito anche nel vivere un buon cammino sinodale che sia capace di comunicare vita cristiana ed evangelica. Non solo ogni cristiano è missionario, ma anche le comunità cristiane lo sono nella misura in cui vivono il Vangelo, comunicano l’amore di Dio che è per tutti, specialmente verso gli esclusi, verso gli ultimi. Tutti, personalmente e comunitariamente, siamo missionari dell’amore e della tenerezza di Dio che sempre perdona, ci aspetta, ama e consola.
Ora per me è tempo di dire grazie e mostrare gratitudine per i tanti doni ricevuti.
Ringrazio Dio in particolare per la mia vocazione missionaria che ha marcato la mia vita fin dall’età di dodici anni e ha influenzato la mia adolescenza accendendomi di un inconsapevole ma vitale entusiasmo. Ringrazio Dio per la mia vita missionaria (in Africa e in Italia) ricca, piena e consistente, anche se esigente, difficile e pericolosa, ma sempre interessante e degna di essere vissuta.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno apprezzata e sostenuta. Ringrazio Casa Toniolo che è stata la mia partenza. Desidero essere missionaria fino all’ultimo giorno. Rimani con me, o Signore, la sera viene in fretta. (suor Elisabetta Nereide Panizzolo)

Alcune pagine della testimonianza di suor Nereide sono disponibili in Centro missionario.