UN PANE PER AMOR DI DIO: impegno di conversione ed espressione di comunione che coinvolge la nostra Chiesa locale anche a sostegno del progetto triveneto per i profughi del Kayah, in Myanmar

La colletta “Un pane per amor di Dio” accompagna il tempo di Quaresima-Pasqua, come del resto la colletta “Un posto a tavola”, accompagna il tempo di Avvento. Nella semplicità delle proposte ci viene ricordato l’impegno comunitario, oltre che personale, a uno stile evangelico di vita, che, nella conversione a Gesù, sia orientato anche a promuovere la giustizia, la solidarietà, la condivisione, la dignità della vita umana.

Sono iniziative diocesane; coinvolgono tutte le comunità cristiane, e vanno oltre l’iniziativa personale o di una singola parrocchia; sono espressione, invece, di tutta la nostra Chiesa locale, della fede e l’impegno di conversione di una Chiesa popolo di Dio di cui tutti facciamo parte. Sono pure espressione della comunione tra noi, delle nostre comunità e gruppi, e quindi anche di comunione tra Chiese. In questo caso esprimono una comunione concreta anche con quelle Chiese in cui la Diocesi di Treviso è presente, collabora attraverso i nostri missionari e missionarie, oppure con altre, con le quali abbiamo uno scambio fraterno.

Sarebbe bello se le nostre comunità, ma anche famiglie, gruppi, associazioni, potessero pensare a un cambio di stile di vita cominciando a conoscere, farsi prossimi, condividere situazioni umane che, in questo nostro tempo, chiedono davvero non solo un gesto di solidarietà, ma un ripensamento più ampio del nostro stesso modo di vivere, di organizzarci, di relazionarci, di impostare scelte economiche, ecc.

E sarebbe bello farlo insieme, in comunione ecclesiale.

L’iniziativa quindi non è solo quello di una raccolta fondi, ma di conoscere, interagire, lasciarci provocare dalle situazioni di vita che nel mondo interpellano il nostro stesso vivere quotidiano. E su questo abbiamo l’opportunità di strette relazioni con i popoli e le comunità dove sono presenti i nostri missionari fidei donum, inviati anche a nome nostro, ma che non sempre le nostre comunità conoscono o comunicano.

Sarebbe una cosa bella allora creare occasioni perché le nostre parrocchie, gruppi, o anche singole persone, avvicinando o incontrando il Centro missionario oppure la Caritas, potessero avere l’opportunità di confrontarsi insieme su queste realtà di vita, di ingiustizia, di oppressione, e conoscere più da vicino il mondo e la vita di popoli oppressi, di persone vittime di ingiustizie o della cultura dello “scarto”.

Forse l’occasione della colletta potrebbe essere un punto di partenza per un incontro diverso che vada oltre la fredda consegna di una somma di denaro “alle missioni” o ai “poveri”.

Quest’anno, proprio per sottolineare maggiormente anche la dimensione comunitaria e di comunione, abbiamo indicato anche un semplice progetto condiviso dal Centro missionario e Caritas di Treviso, con altre diocesi vicine del Triveneto.

Non sarà certamente l’unico ambito di intervento (la colletta infatti terrà conto di tutte le iniziative missionarie della diocesi di Treviso), ma il progetto a sostegno dei profughi del Myanmar-Kayah sarà sostenuto in modo condiviso.

Insieme alle altre diocesi del Triveneto da tempo sosteniamo, infatti, la missione interdiocesana in Thailandia. Ai confini con questa missione vi è la difficile situazione del Myanmar (Birmania). Qui un colpo di stato della Giunta militare ha portato a situazioni drammatiche per la popolazione (case incendiate, arresti, torture) costringendo molti alla fuga e a trovare rifugio nei villaggi, nei boschi o in campi profughi sia nello stato del Kayah che nel confine thailandese. Con i nostri missionari del Triveneto e altre associazioni umanitarie la Chiesa avverte la necessità di essere presente e solidale con assistenza morale, spirituale, psicologica, ma anche con l’esigenza di sostenere i bisogni primari come cibo, vestiti, medicinali.

Come diocesi del Triveneto destineremo una parte della colletta a questo sostegno umanitario. Il Centro missionario e Caritas di Treviso risponderanno insieme a questa iniziativa e a tante altre che vorremo far conoscere, e attraverso la conoscenza lasciare che ci parlino e ci interpellino. (don Gianfranco Pegoraro)