Quest’anno ci lasciamo guidare al commento della tradizionale “locandina” dalla testimonianza di Mirella, membro della Comunità Papa Giovanni XXIII, che ci ha fatto pervenire in occasione della celebrazione liturgica di San Martino:
“Nell tratto di strada che da un anno a questa parte percorro a piedi ogni mattina per recarmi al lavoro nel centro storico della citta’, incontro spesso un ragazzo africano in piedi all’angolo che chiede l’elemosina. Col passare del tempo abbiamo fatto amicizia: ci salutiamo, ci sorridiamo, facciamo quattro chiacchiere. Alle volte gli porto un cioccolatino, una scatoletta di tonno, un mandarino, in base a quello che mi capita per mano mentre la sera mi preparo il pranzo per il giorno a seguire e mi ritrovo a pensare se domani incontrerò’ questo ragazzo il cui volto ormai mi è divenuto familiare.
L’altra mattina l’ho salutato frettolosamente e sono entrata nel bar vicino per prendermi un cappuccino. Mentre prenotavo il caffè da asporto, pensavo che qualcosa non andava: al mio fratello africano offro sempre qualcosa che mi porto in piu’, mentre quella mattina avrei potuto condividere con lui la possibilita’ di bere qualcosa di caldo assieme. Ho ordinato allora un secondo cappuccino e all’uscita gliel’ho offerto, fermandomi a berlo con lui. A lungo ricordero’ il suo sguardo stupito e commosso, il suo sorriso, mentre con gusto sorseggiavamo il nostro cappuccino.
La convivialita’ acquista un sapore del tutto diverso se condivisa fianco a fianco, faccia a faccia: è piu’ facile donare un boccone a qualcuno e correre il rischio di sentirsi a posto, mantenendo le distanze, mentre richiede una maggiore conversione del cuore mettersi vicini e condividere cio’ che si ha, perche’ questo implica relazione profonda.
San Martino non comprò un altro mantello per coprire chi aveva freddo, ma taglio’ il suo. Il vero miracolo che Gesu’ ci insegna con la sua venuta al mondo è che possiamo moltiplicare il cibo semplicemente dividendolo tra noi.
Signore, aiutami a ricordarmi il nome di questo ragazzo e ad avere sempre il tempo ed il coraggio di spezzare il mio pane con qualcuno, perche’ la generosita’ è contagiosa ed un piccolo gesto di fraternita’ racchiude in sé la potenza travolgente dell’Amore di cui ciascuno si nutre. (M.Z.)
Facciamo nostro anche il pensiero di Papa Francesco che ci ricorda che “Uno stile di vita sobrio fa bene a noi e ci permette di condividere meglio con chi ha bisogno”.
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