Sinodo

Consegnato ai Vescovi un lavoro prezioso di ascolto vissuto nella nostra diocesi

In questi giorni, dal 23 al 27 maggio, in occasione della loro Assemblea di primavera, tra i temi all’ordine del giorno dell’incontro dei vescovi italiani sta la presa in visione di quanto emerso dagli ascolti messi in atto in tutte le diocesi nei mesi scorsi. È occasione per un primo loro discernimento al fine di cogliere dall’abbondante “materiale” pervenuto quali priorità stiano emergendo per il Cammino sinodale della Chiesa italiana.

Come si ricorderà, tale esperienza di ascolto è partita da un chiaro invito di papa Francesco il quale ha chiesto fosse messa in atto in tutte le Chiese del mondo in vista della convocazione di un Sinodo nel 2025. Sinodo con a tema proprio la sinodalità. Volendo coinvolgere su ciò tutti i soggetti ecclesiali, il Papa ha invitato come primo passo sinodale, vero e proprio avvio del Sinodo, un ampio ascolto di tutte le categorie dei fedeli, anche di credenti di altre fedi e di non credenti.

Tale ascolto ha coinvolto, da gennaio a marzo di quest’anno, pure quasi ottomila persone della nostra diocesi, raggiunte da circa 700 facilitatori che si sono resi disponibili a promuoverlo. Grazie a loro, tante persone sono state incontrate non solo all’interno di ambienti parrocchiali ma, volendo raggiungere anche chi frequenta poco o per nulla, molti ascolti sono avvenuti nei luoghi di vita ordinari: in casa, al bar, in ambienti del tempo libero e dello sport, pure in qualche negozio. Interessante poi che 1700 sono stati gli ascolti di giovani; a promuoverlo sono stati soprattutto diversi insegnanti di religione cattolica per gli studenti delle quarte e quinte superiori. Gli stessi Consigli diocesani, Presbiterale e Pastorale, hanno vissuto l’esperienza dell’ascolto.

Non semplice è stato fare alla fine sintesi di quanto pervenuto. Si trattava, infatti, di coniugare la ricchezza degli ascolti (narrazioni, testimonianze, apprezzamenti, inviti, critiche, anche lamenti) con le indicazioni date dalla Segreteria nazionale per il Sinodo circa i tempi (la sintesi diocesana doveva essere inviata entro il 30 aprile) e la lunghezza del testo (non doveva possibilmente superare le 10 pagine). Si è comunque giunti in tempo alla stesura grazie all’impegno dell’équipe e alla generosa disponibilità di un significativo gruppo di volontari.

Il testo inviato, quindi, entro i tempi fissati, alla Segreteria Nazionale è suddiviso in tre parti. Ad una presentazione sommaria dei passi compiuti per attuare in diocesi gli ascolti sinodali (prima parte), segue quella più sostanziosa perché è la vera e propria sintesi dei contributi pervenuti. Per dare organizzazione a questo testo, l’équipe diocesana, alla quale il vescovo Michele ha partecipato più volte in prima persona, ha pensato di suddividerlo per nodi tematici. Tra essi la dimensione dell’ascolto e dell’accoglienza; conversione missionaria e Chiesa “in uscita”; sinodalità; due relazioni: quella delle nostre comunità con il territorio e la società, e quella tra laici e presbiteri. Non potevano infine mancare tra i nodi le Collaborazioni pastorali e l’ascolto dei giovani.

Un’attenzione che si è avuta è stata quella di riportare per quanto possibile esattamente ciò che è stato detto dalle persone raggiunte, rendendo così il testo più vivo e fresco.

Nella terza parte, come raccomandato dalla Segreteria nazionale, si trova un contributo di discernimento sul testo di sintesi operato dai due Consigli diocesani, avvenuto in occasione di un incontro che li ha visti riuniti insieme.

Partito per Roma il contributo diocesano, ora l’équipe sinodale sta riflettendo assieme al Vescovo sulle modalità con cui consegnarlo alla diocesi. Alcune proposte stanno prendendo forma. L’intento comunque rimane quello di valorizzare al massimo non solo la sintesi inviata ma pure quanto tanti ascolti messi in atto desiderano dire della e alla nostra Chiesa. Il Sinodo dunque continua anche tra noi.

(mons. Mario Salviato – intervento pubblicato nella “Vita del popolo” del 29 maggio 2022)