“Beata la donna che teme il Signore e trova grande gioia nei suoi comandamenti”. Parafrasando il primo versetto del salmo 111 recitato nei Vespri solenni in onore del patrono della Diocesi, il vescovo Michele martedì 27 aprile ha iniziato il suo commento a ciò che appena dopo si sarebbe svolto: il rinnovo delle promesse delle Cooperatrici Pastorali diocesane al Vescovo stesso.
“Per una volta, parlando al femminile, proviamo noi uomini, a sentirci dalla parte della minoranza! Certo, uomini è usato in modo inclusivo ma …”. E questo era già un primo intento: parlare direttamente a loro, a quelle consacrate che, come poi dirà “rinnovate la vostra adesione completa al Signore e alla nostra Chiesa”.
E’ un giorno di festa per la Chiesa diocesana, ha ricordato il Vescovo, “ben testimoniata dall’essere in questa Cattedrale, alla presenza del Capitolo, dei vostri assistenti, di persone con altre Vocazioni religiose, dell’Azione cattolica, del Coro, del popolo tutto!”.

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Prendendo spunto dall’inizio della formula che il Rito prevede (“ciascuna Cooperatrice pronunci – “Davanti al Signore e a lei, Padre, io (…) rinnovo la promessa di vivere in povertà e castità la cooperazione pastorale e alla missione della Chiesa che è in Treviso…”) mons. Tomasi ha sottolineato come sia questo il punto centrale della vocazione: “Rinnovare la vostra piena e totale adesione al Signore e alla missione della Chiesa insieme con tutti noi”. Nello scoprirsi amate e amati, poi, si trova grande gioia nei comandamenti, nell’affidare la propria vita, così che diventi risposta a un appello, ha aggiunto il Vescovo, ricordando che i comandamenti sono i “Sì” del Signore alla nostra felicità.

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“C’è un appello che la vita, la storia ci pone, e in questo nostro tempo così difficile va ascoltato. Voi nelle varie realtà della diocesi lo state facendo, con passione e amore per il Signore e per la Chiesa di Cristo che è in Treviso. Per questo, di fronte alla vostra testimonianza, al vostro servizio, alla gratuità del dono che siete, pronuncio, a nome di tutta la diocesi e mio personale, questo inno dell’Apocalisse, che è l’oggi della nostra storia se sapremo guardare tutti i segni di amore e di dedizione che in questa Chiesa sono dati: <Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente. Tutte le genti verranno a te, Signore, perché i tuoi giusti giudizi si sono a te manifestati>. Invochiamo la benedizione del Signore – ha concluso il Vescovo – perché attraverso la testimonianza della nostra comunione nella Chiesa si manifestino le opere di Dio, sia trasparente il suo amore per tutti e il mondo abbia percorsi di vita e di speranza”.