Celebriamo questa S. Messa a metà del tempo del nostro pellegrinaggio. Essa ha un’intenzione bella e particolare: ricordiamo alcune sorelle e fratelli qui presenti che festeggiano un anniversario significativo di fedeltà alla loro vocazione. Sono sacerdoti, diaconi permanenti, consacrate e un bel gruppo di sposi. Nell’eucaristia che stiamo vivendo, tutti ci uniamo al loro sentimento di gratitudine a Dio Padre per tante grazie ricevute, che hanno permesso loro di vivere la fedeltà al dono di se stessi fatto anni fa. Il nostro ringraziamento, poi, va anche a loro perché il loro esempio ci incoraggia tutti a vivere ogni giorno la nostra vocazione. E’ bello che proprio qui a Lourdes rinnoviamo il nostro “sì” detto a Dio quando siamo diventati sacerdoti, diaconi, quando ci siamo consacrati totalmente a Lui e alla Chiesa, quando ci siamo scelti reciprocamente per un amore indissolubile. Qui, infatti, sentiamo il “sì” che disse Maria: “Sono la serva del Signore; disponga di me secondo la sua volontà”. Il suo “Eccomi” risuona dentro la rivelazione che ha fatto a Bernardette, parlando nel dialetto povero che la ragazza poteva capire: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Maria è Immacolata, senza alcuna ombra di peccato fin dal momento del suo concepimento, perché ha detto “Sì” alla volontà di Dio con tutta se stessa e per sempre. Così la Misericordia di Dio Padre ha potuto passare attraverso la sua persona, la sua volontà, il suo corpo senza trovare alcuna resistenza. Immacolata perché tutta obbedienza di amore alla volontà di Dio; per questo, è stata riempita di grazia dallo Spirito Santo fino a concepire il Figlio di Dio e donargli dalla sua carne un corpo di uomo. Nel “Sì” di Maria rinnoviamo anche il nostro “Sì” alla volontà di Dio alla quale abbiamo obbedito accogliendo la vocazione per la quale ci ha voluto in questa vita. Diciamo ancora “Eccomi! Si faccia di me secondo la tua volontà” e lo diciamo con la gioia di Maria, la gioia del Magnificat: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il suo Nome”. Guardando indietro negli anni, le sorelle e i fratelli che festeggiano gli anniversari non si pentono della vita nella quale li ha condotti la fedeltà alla vocazione ricevuta. Con loro anche ognuno di noi può dire: il Signore mi ha guidato per un percorso imprevedibile ma per il quale sento di dire: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore”. Rinnoviamo con Maria il nostro “Eccomi! Sono pronto a continuare a vivere secondo la tua volontà, o Signore”. Chiediamo alla sua intercessione la grande grazia di essere, sul suo esempio, sempre più “immacolati” anche noi”. Essere immacolati come lo è lei: il più possibile trasparenti nel vivere e trasmettere l’amore che abbiamo ricevuto. Ogni nostra vocazione è Amore ricevuto per trasmetterlo con tutti noi stessi e per tutta la vita: così è per i sacerdoti che si dedicano completamente al bene della nostra Diocesi e delle comunità che la compongono, così è per i diaconi che quest’anno qui a Lourdes ricordano i 25 anni delle prime ordinazioni, così per le consacrate che si sono donate a Dio e ai fratelli i con amore verginale, così per i tanti sposi attraverso cui Dio continua il suo amore fecondo. Chiediamo la grazia di essere sempre più immacolati, di trasmettere l’amore di Dio con il minor numero possibile di resistenze, di egoismi, di durezze del cuore, di tentazioni di tenerci la vita invece di donarla. Solo così saremo veramente utili in questa terra e la nostra esistenza sarà servita a qualcosa di importante. Potremo dire, alla fine della vita: “Ti ringrazio, o Dio, per la vita che ho vissuto e che ora consegno a te”. Abbiamo ascoltato nella lettura del Vangelo il grande comando di Gesù: “Rimanete nel mio amore! Allora la mia gioia sarà in voi e la vostra gioia sarà piena”. Non c’è modo più completo di obbedire a questo comando di Gesù che vivere con generosità e fedeltà quotidiana la nostra vocazione, nelle situazioni in cui la Provvidenza ci porta, a volte facili e a volte difficili, spesso imprevedibili. L’amore di Gesù ha riempito il cuore con il dono dello Spirito Santo nel battesimo e poi nell’ordinazione, nel matrimonio, nella consacrazione verginale. Rimaniamo nel suo amore vivendolo dentro la nostra vocazione: i sacerdoti con una carità pastorale che rende presente il cuore del Buon Pastore a tanti fratelli dispersi, i diaconi con un servizio alla Chiesa come servi di colui che si fatto l’ultimo di tutti, gli sposi mostrando che l’amore vero è indissolubile e fecondo, le consacrate ricordandoci che l’amore che Gesù ci ha messo nel cuore aspetta la sua pienezza dopo la morte nella vita eterna. Rimaniamo nell’amore di Gesù vivendo la nostra vocazione e lo mostreremo attorno a noi: saremo dei missionario del Vangelo dell’amore. Così la vera gioia sarà in noi e altri con noi potranno scoprirla