Torna dal vivo, dal 5 al 29 maggio 2022 il Festival Biblico, con un programma di oltre 150 eventi che quest’anno coinvolgeranno le città e le diocesi di Vicenza, Verona, Padova, Rovigo, Vittorio Veneto, Treviso – e Alba nella formula del fuori festival – e 21 città.
Il Festival, il cui obiettivo è fin dalla nascita quello di provare ad approfondire alcune questioni che segnano il nostro tempo anche attraverso la parola delle Sacre Scritture, ha scelto come criterio tematico per la sua 18ª edizione l’Apocalisse di Giovanni: il libro con cui si chiude la Bibbia, un testo di profezia e di rivelazione, che pensiamo offra delle chiavi interpretative per decifrare questo presente ambivalente, con coraggio, senso di responsabilità e con uno sguardo di speranza, come recita il titolo scelto per l’edizione «e vidi un nuovo cielo e una nuova terra» (Ap 21,1).
“Accosteremo, quindi, il testo dell’Apocalisse sia – spiegano i promotori – per indagarne alcuni degli aspetti più salienti, sia per approfondire alcune questioni che marcano il periodo storico che stiamo vivendo e che questo libro ispira, e lo faremo attraverso quattro prospettive principali che guideranno la nostra riflessione: biblico-esegetica, con gli appuntamenti di approfondimento sul testo di Apocalisse, antropologica-filosofica, per riflettere sul senso e le dimensioni del tempo, geopolitica, che si concentra sull’oggi e sull’invito di Apocalisse a leggere e vivere ogni tempo presente, linguistica e del pensiero critico, entrambe strettamente connesse a concetti chiave del nostro vivere, come libertà, scelta, coerenza e responsabilità.
Il Festival, poi, desidera ringraziare tutte le realtà – enti, istituzioni e aziende – che contribuiscono, a vario titolo, alla sua realizzazione e, in particolare, Regione Veneto, 8×1000 Chiesa Valdese, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, 8×1000 Chiesa Cattolica, Vittoria Assicurazioni, AGSM AIM, Fondazione Banca Popolare di Verona, Fondazione Banca Popolare di Marostica – Volksbank, Confindustria Vicenza, Comune di Vicenza.
A TREVISO DAL 12 AL 15 MAGGIO: APERTURA IN PIAZZA DUOMO
Dopo il “debutto” dello scorso anno, il Festival tornerà anche nella nostra diocesi dal 12 al 15 maggio e sarà occasione di consolidamento e di crescita con iniziative, collaborazioni e sinergie che vengono confermate e altre che nascono nuove e promettenti. Dialoghi, mostre, incontri, concerti, testimonianze, film, passeggiate nell’arte arricchiranno i quattro giorni, con quindici eventi che si richiamano e si intersecano in diversi luoghi della città.
Giovedì 21 aprile, nella sede principale di Vicenza, il programma è stato presentato ufficialmente (nella foto).
Il grande evento di apertura del programma della sede di Treviso, la sera di giovedì 12 maggio, ospitato nella splendida cornice di Piazza Duomo, sarà una meditazione con lettura integrale dell’Apocalisse, musica dal vivo e multivisioni («E vidi… e udii»), affidata alla voce di quattro lettori e impreziosita da una scenografia visiva di grande fascino, proiettata sull’Episcopio e realizzata dall’artista Francesco Lopergolo. La musica sarà affidata al percussionista Eddy de Fanti. Alcuni passaggi del Libro vedranno inoltre la partecipazione della violinista Luisa Bassetto. Contributi di Massimo D’Onofrio (attore), Gian Domenico Mazzocato (scrittore), Maria Pia Zorzi (giornalista), Fiorella Colomberotto (insegnante). Introdurrà l’evento don Michele Marcato.
Grande spazio ai Dialoghi, a cominciare dalla presentazione, il 12 maggio alle 18:00, di un’edizione italiana dell’opera di Theodor Däubler, L’Aurora boreale (Das Nordilicht) a Casa dei Carraresi, con Luigi Garofalo.
Sempre a Casa dei Carraresi, il giorno dopo, 13 maggio, alle 16:30 (e in replica a Crespano di Pieve del Grappa alle 20:45), dialogo con don Alessandro Omizzolo (astronomo – Specola Vaticana): Tra fisica e metafisica – Le nuove frontiere aperte dopo il lancio del telescopio spaziale James Webb; ancora il 13 maggio, alle 20:45, nel Seminario Vescovile di Treviso, dialogo con mons. Piero Coda e il filosofo Massimo Donà: Un nuovo sguardo sulla realtà. Presentazione del Dizionario Dinamico di Ontologia Trinitaria.
I dialoghi continuano sabato 14 alle 11:00 in Casa dei Carraresi, con il teologo Brunetto Salvarani: Dopo: le religioni e l’aldilà- Il rilievo della dimensione escatologica nell’Ebraismo e nell’Islam; all’Auditorium Appiani alle 16:00 «Mi voltai per vedere la voce» (Ap 1,12) Rivelazioni e condivisioni a proposito dell’iniziativa “La Bibbia da leggere”; con Carlo Broccardo (biblista) e Vincenzo Giorgio (Ufficio Diocesano per l’Annuncio e la Catechesi).
Il dialogo dell’ultimo giorno del Festival, domenica 15 maggio – alle 15:00 a Casa dei Carraresi – sarà interreligioso: Come mai questo tempo non sapete valutarlo? Guardando “oltre” abitare il presente: Ebrei, Musulmani e Cristiani si interrogano con la partecipazione di Luciano Meir Caro (Rabbino Capo di Ferrara), Yahya Sergio Pallavicini (Imam – presidente Coreis) e il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi.
Il percorso Giorno e notte incontro biblico si snoda nel pomeriggio di sabato 14 maggio. Alle 15:00 (Sala Verde, Piazza Rinaldi) sul tema A che ora è la fine del mondo? Introduzione al libro dell’Apocalisse, con don Andrea Albertin (biblista); alle 18:00 l’incontro biblico e d’arte a Ca’ Zenobio: «Poi vidi, in mezzo al trono, un agnello» (Ap 5,6) – Bibbia e arte. L’Agnello dell’Apocalisse e il “potere” della “mitezza”, con don Paolo Barbisan, direttore Ufficio diocesano per l’Arte Sacra.
Venerdì 13 maggio alle 18:00 (Musei Civici, sede di Santa Caterina) sarà inaugurata la mostra Ecco io faccio nuove tutte le cose – L’arte come forza di trasformazione della storia, interviene Luca Reffo (artista) con artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia.
L’attualità dei conflitti, delle ferite ma soprattutto delle possibili riconciliazioni sarà il tema del racconto di un viaggio attraverso i paesi dell’ex-Jugoslavia con lo spettacolo Ritorni. Ho visto la pace allo specchio: sabato 14 alle 20:45 al teatro Eden, con la testimonianza, in collegamento, di Zijo Ribic.
Particolare sarà anche la Passeggiata tra Arte e scoperte di figure di santità che si svolge sabato 14 maggio dalle ore 8:30, tra la chiesa di S. Zeno, l’Oasi Santa Bertilla, e la chiesa di S. Andrea: E vidi la Gerusalemme nuova scendere dal cielo. Santa Bertilla e il Beato Toniolo: dalla città terrena alla città santa, con don Luca Vialetto.
L’ultimo giorno del Festival, il 15 maggio, oltre al dialogo interreligioso, offrirà uno straordinario concerto – ore 10:30 Auditorium Santa Croce – piazza della Dogana: Quartetto per la fine del tempo di Olivier Messiaen con quattro Solisti del Teatro La Fenice: Roberto Baraldi (violino), Vincenzo Paci (clarinetto), Luigi Puxeddu (violoncello), Michele Bolla (pianoforte). Alle 18, al cinema Corso, proiezione del film di Bergman Il settimo sigillo, con Brunetta Paola (insegnante Istituto Superiori). Alle 20:45, in Casa Toniolo, una Geografia delle fedi con la testimonianza del dottor Giovanni Putoto: Curare le ferite – L’esperienza di Medici con l’Africa Cuamm nelle situazioni di conflitto.