Anche quest’anno, dal 18 al 25 gennaio, si celebra la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Si tratta di un tempo di grazia nel quale le diverse Confessioni cristiane pregano per realizzare l’unità voluta da Cristo per la sua Chiesa e riflettono sui passi di riconciliazione compiuti finora, rinnovando la consapevolezza di essere tutte in cammino verso Cristo, “via, verità e vita” (Gv 14, 6). Il Cristo, infatti, è l’unica “Vite” dalla quale traggono forza e nutrimento i numerosi tralci ed è proprio questa immagine evangelica che ha ispirato il tema guida dell’edizione 2021 della Settimana di preghiera: «Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto» (Gv 15, 5-9).
I frutti del dialogo tra le Confessioni hanno portato a ripensare nel corso della sua storia secolare questo appuntamento spirituale, inizialmente noto, fin dalla sua origine nel 1908, come Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani, affinché fosse sempre più occasione ed espressione del cammino comune verso l’unità. Inizialmente, infatti, l’Ottavario prevedeva momenti di preghiera distinti ideati da ciascuna Confessione e celebrati nella medesima settimana del mese di gennaio, ma dal 1968 la sua ideazione diviene frutto della collaborazione tra la Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese e il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Successivamente, dal 1975, il progetto viene elaborato e proposto da realtà ecumenica locale, ogni anno sempre diversa.
Il Sussidio è stato redatto dalla Comunità Monastica femminile di Granchamp, nata in Svizzera negli anni Trenta del secolo scorso da un gruppo di donne di tradizione riformata e che oggi conta una cinquantina di membri, tutte diverse per età, provenienza e tradizione ecclesiale.
Le caratteristiche costitutive di questa Comunità – preghiera, vita comunitaria e ospitalità – sono la base delle riflessioni che proposte per la Settimana di preghiera di quest’anno, offrono una chiave di lettura originale ed ecumenicamente condivisa del sofferto e complicato momento storico che stiamo attraversando e che coinvolge direttamente tutte le Confessioni cristiane. La preghiera, infatti, che ritma la vita monastica è mezzo e segno dell’unità, illumina la vita comunitaria e apre all’ospitalità. L’ascolto della Parola di Dio apre alla comunione d’intenti tra le Confessioni cristiane, getta luce sulle relazioni umane, facendo desiderare «di conservare il suo comandamento di amarci gli uni gli altri come lui ci ha amati» (Gv 5,12). Ma quanto accade tra le mura del monastero diviene via e possibilità per tutti i discepoli di Cristo.
Per aiutare a vivere a livello diocesano la Settimana di preghiera l’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (UEDI) ha predisposto una versione più agile del Sussidio nazionale facile da utilizzare soprattutto per quanto riguarda le Preghiere dei fedeli nelle messe feriali durante la Settimana di preghiera. Inoltre ha organizzato con le Confessioni cristiane presenti in diocesi, che vi hanno aderito, Ortodossi romeni e moldavi e la Chiesa Battista Agape, la tradizionale Veglia
ecumenica diocesana, che sarà presieduta dal Vescovo il 21 gennaio alle 20.00, nella chiesa della parrocchia di S. Bertilla a Spinea, se le disposizioni sanitarie per allora vigenti lo consentiranno. La scelta del luogo è legata alla recente apertura di una nuova Comunità ortodossa rumena a Graspo de Ua (Spinea), in alcuni locali messi a disposizione dalla generosità della parrocchia dei SS. Vito e Modesto, proprio attigui agli ambenti utilizzati ogni domenica dalla Comunità di Graspo per celebrare l’Eucarestia. Si tratta di un segno prezioso che dice di una convivenza possibile e si spera fruttuosa per entrambe le Comunità. La veglia, pensata nel rispetto delle norme anti-Covid, sarà sostanzialmente strutturata in tre momenti, nei quali si avvicenderanno nel ruolo della presidenza i ministri delle diverse confessioni. A segnare il passaggio da un ministro ci sarà il medesimo Evangeliario da cui si leggerà Parola e la professione finale del Credo Apostolico con le candele accese dai diversi ministri. La struttura, snella ed essenziale, richiama il cammino verso la piena comunione, che ha in Cristo la sorgente dell’amore e il traguardo di ogni comunione.
Alla Veglia diocesana si affiancheranno quelle zonali, patrocinate dall’ufficio:
- a Cornuda il 19 gennaio nella Chiesa Parrocchiale alle ore 20.30
- a Camposampiero il 22 gennaio nella Chiesa parrocchiale di S. Pietro alle ore 20.00
- e in altri luoghi della diocesi di cui verrà data comunicazione appena sarà possibile.
Un ultimo appuntamento riguarda infine la Domenica della Parola, che quest’anno si celebra il 24 gennaio all’interno della Settimana di preghiera. Anche per questa ragione il Festival biblico – diocesi di Treviso in collaborazione con l’UEDI e Migrantes propone l’iniziativa “Chi sono i miei fratelli?” (Mc 3,33) Lettura continua del Vangelo di Marco, dove la proclamazione del Vangelo di quest’anno liturgico sarà affidata tra gli altri a lettori provenienti dalle Comunità cattoliche etniche presenti in diocesi, da cristiani ortodossi. La lettura sarà accompagnata dalla proiezione di opere d’arte del territorio e da icone ortodosse.
In ALLEGATO potete trovare tutte le indicazioni per seguire la Veglia diocesana e le veglie zonali, la locandina con le date in evidenza e il materiale necessario per la realizzazione in parrocchia della Settimana di preghiera.
La veglia diocesana è stata redatta seguendo il Sussidio nazionale menzionato nell’articolo e i suggerimenti per l’organizzazione dati dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità.
Video Settimana di Preghiera – Centro Pro Unione