Author: giovannazzola

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio

SS. TRINITÀ – ANNO A
Una nube inaccessibile mostra e al tempo stesso nasconde il Padre, un’ombra il cui vero volto è rivelato unicamente dal Figlio che viene sospinto verso di noi. Il Risorto allarga le braccia in un gesto di tenerezza ed accoglienza e ci invita ad entrare nella relazione di amore della Trinità. Sotto questa nube luminosa si distende un magnifico paesaggio avvolto in una luce di eternità; è il mondo oggetto del loro amore (don Luca Vialetto).

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La quercia di Mamre l’albero di Abramo
Nelle immediate vicinanze di una quercia: albero dalla chioma folta e rigogliosa spesso venivano piantate le tende per ripararsi dalla calura; non stupisce dunque che Dio appaia ad Abramo presso le querce di Mamre. Nelle vicinanze di Ebron si custodisce questo esemplare antichissimo (5.000 anni) a memoria dell’incontro di Abramo con i tre angeli, letti dalla tradizione cristiana come prefigurazione della Trinità.

Soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”

PENTECOSTE – ANNO A
Come su un tizzone fumigante, ridotto ad una brace ormai spenta, così il Risorto soffia con vigore sulla comunità rinchiusa nel cenacolo; la brezza del suo Spirito la rianima ed accende, la invade nell’intimo e ravviva il dono di Dio che custodisce nel cuore perché, con la forza del perdono, possa infiammare e risvegliare il mondo e nella luce dello Spirito Santo ritrovi la sua Pace (don Luca Vialetto).
El Greco “Ragazzo che soffia su un tizzone acceso” 1571-1572, Museo nazionale di Capodimonte – Napoli.

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Stallo del Concilio Vaticano II° custodito al museo dei sogni di Feltre
Uno Stallo a ricordo della perenne Pentecoste della Chiesa di cui uno dei segni più alti e luminosi è stato il Concilio Vaticano II°. Il vento dello Spirito non smette di soffiare sulla comunità dei credenti per sospingerla sulle strade del mondo. Un semplice stallo ci aiuta a ritornare quella primavera della Chiesa che fu il Vaticano II°, ci invita a custodirne la memoria per poter continuare a raccoglierne i frutti (don Luca Vialetto).

Perché state a guardare il cielo?

ASCENSIONE – ANNO A
Il volto e le mani nascoste sotto una pesante coperta, l’identità di questo corpo, disteso sopra una panchina, è nascosta; ma il segno dei chiodi, sui sui piedi, ne rivela chiaramente l’identità. Uomini di Galilea smettete di fissare il cielo, negli ultimi della terra troverete le stigmate della passione di Gesù, presenza reale di Cristo che ci accompagnerà fino alla fine del mondo, ma anche promessa di resurrezione che attraverso gli ultimi può avvenire nella Chiesa (don Luca Vialetto)
Timothy Schmalz “Homeless Jesus” la scultura originale fu installata nel 2013 al Regis College dell’università di Toronto. Dal 2016, in tutto il mondo, esistono più di 100 fusioni che replicano questa statua.
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La Pietra dell’Ascensione.
Sulla cima del monte degli ulivi, si può visitare la chiesetta della ascensione. Lì, su una pietra, che si trova al centro dell’edicola ottagonale è conservata l’impronta del piede destro di Gesù. Ignazio di Loyola amava recarsi a pregare sul luogo che conservava le ultime impronte terrene del corpo del Signore, ripeteva di desiderare che Gesù imprimesse sul cuore segni così profondi come erano quelli che aveva lasciato sul terreno (don Luca Vialetto).

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Il mondo non (lo) può ricevere perché non lo vede e non lo conosce

VI° DOMENICA DI PASQUA – ANNO A
La Parola di Dio viene continuamente riscritta dallo Spirito Santo nella vita dei santi. Per san Filippo Neri l’incontro con il Paraclito (quello Spirito che il mondo non può conoscere) è talmente forte da essere sperimentato anche nel corpo: un fuoco che entra nella sua carne, ne dilata il cuore così tanto da incrinarne le costole, per guidarlo in una esistenza condotta dall’Amore, abitata dalla Trinità (don Luca Vialetto).
Guercino (Giovan Francesco Barbieri) “San Filippo Neri,”1656 ‘Museo di Stato – San Marino
Catacombe di San Sebastiano
Nella notte di Pentecoste del 1544 S. Filippo Neri era sceso nelle catacombe di San Sebastiano per pregare qui avvenne la visione dello Spirito Santo e Il Santo ne ebbe un’esperienza mistica così forte che segnò per sempre il suo corpo: vide scendere dall’alto un globo di fuoco che, posatosi sulla sua bocca, gli penetrò nel petto. Il suo cuore, in contatto con quella fiamma, si dilatò improvvisamente.

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Verrò di nuovo e vi prenderò con me

V° DOMENICA DI PASQUA – ANNO A
Quante volte il Signore è venuto, si è fatto presente, in modi diversi, attraverso volti, gesti, parole … nella storia di ciascuno di noi: questi incontri sono le pietre miliari che segnano il tracciato del cammino della nostra vita. Verrà infine anche nell’ora del nostro transito, ci starà accanto e quando il nostro respiro si farà faticoso appoggerà le sue labbra sulla nostra bocca e con quell’ultimo bacio raccoglierà il nostro spirito e ci condurrà ad una comunione piena e definitiva in Lui (don Luca Vialetto).
Giotto “Dormitio Virginis”, 1312-1314, Gemäldegalerie, Berlino.
San Pietro in Gallicantu: strada romana a gradini
Una lunga via a gradini di epoca romana che dal quartiere alto scendeva alla città bassa, verso la piscina di Siloe e la Valle del Cedron. La scalinata esisteva già all’epoca di Cristo; è bello pertanto pensare che su di essa sia passato Gesù con gli apostoli, la sera del Giovedì santo, dopo l’Ultima Cena tenutasi in un’abitazione del monte Sion (Cenacolo), quando scese verso l’orto del Getsemani. Questa strada, che il Signore ha materialmente percorso, ci ricorda di porre in nostri passi sulle orme di Lui che è la Via (don Luca Vialetto).

Entrerà e uscirà e troverà pascolo

V° DOMENICA DI PASQUA – ANNO A

San Cristoforo avverte l’enorme peso di questo bambino Gesù che la Madonna gli appoggia sulle spalle; entrare per la porta che è Cristo è lasciarsi caricare di Cristo, custodirlo dentro di noi perché lo abbiamo conosciuto, certo anche intellettualmente, ma ancor più per averlo incontrato ed aver sperimentato nella nostra vita la sua misericordia. Uscire attraverso di Lui è diventare veri “cristofori” portatori della sua presenza nel mondo (don Luca Vialetto).

Paris Bordon “Madonna con il Bambino, San Giorgio e San Cristoforo” 1526-1527, Accademia Tadini, Lovere

Portale della Cattedrale di Treviso
La porta di ogni chiesa è simbolo di Gesù, sia che si tratti di un elaborato portale ricco di decorazioni, magari con un riferimento esplicito al mistero di Cristo (come quello della cattedrale di Treviso), sia che si tratti di un ingesso semplice e spoglio, quella soglia ci ricorda sempre la necessità di passare attraverso Cristo perché Dio ci custodisca nel nostro entrare e nel nostro uscire (don Luca Vialetto).

Partirono senza indugio

III° DOMENICA DI PASQUA – ANNO A

Una tavola imbandita abbandonata in fretta ed una porta che finalmente si spalanca su un nuovo orizzonte, per dei discepoli che non hanno più paura della notte e che stanchi del cammino percorso, lungo la strada del loro errare, possono finalmente iniziare a correre, per ritornare verso casa, verso Gerusalemme. Sopra quel tavolo sono rimasti sogni, progetti e delusioni perché abbandonato il bisogno di rispondere alle urgenze del momento possono finalmente ritrovare l’essenziale della vita (don Luca Vialetto).

Arcabas (Jean-Marie Pirot) “La tavola vuota” 7° pannello del ciclo di Emmaus, 1993 – 1994

Quante Emmaus in terra santa!
Per secoli l’identificazione di questo luogo restò incerta, tanto che oggi in Terra Santa ci sono ben quattro località denominate Emmaus. Non è tanto importante l’individuazione di quale sia il sito più plausibile per l’episodio evangelico, quanto questa pluralità di luoghi ci ricorda che Emmaus è sempre un “altrove” da abbandonare, la destinazione finale di un cammino, fosse anche spirituale, che ha confuso la meta (don Luca Vialetto).
Chiesa della Resurrezione, Torre dei Roveri – Bergamo

FESTIVAL BIBLICO: Economy of Francesco

dialogo/laboratorio
ECONOMY OF FRANCESCO
Riparare il linguaggio dell’economia
con Stefano Rozzoni (docente Università di Bergamo)
modera Giovanna Azzola
venerdì 5 maggio ore 11:00
Auditorium Casa dei Carraresi, Via Palestro, 33,35
Nove classi di studenti della città di Treviso: alcune del Liceo Scienze Applicate dell’Istituto tecnico industriale “Max Plank” e alcune dell’Istituto Tecnico Economico – Liceo Economico Sociale “Riccati-Luzzatti”, si incontrano con Stefano Rozzoni in merito alla prospettiva etica maturata nel contesto di “The Economy of Francesco”. Gli strumenti concettuali che sono alla base del pensiero economico dominante, vengono ripensati in forme etiche, inclusive e pluraliste ispirate dall’esortazione mistica ricevuta da Francesco d’Assisi: “Và e ripara la mia casa”. Durante l’incontro, gli studenti potranno confrontarsi inoltre con alcuni testimoni del Hub di Treviso-Venezia del movimento Economy of Francesco.
➡ In collaborazione con: Comune di Treviso, Provincia di Treviso, Fondazione Cassamarca, CCIAA Treviso-Belluno
➡ Si ringrazia: Costruzioni e Ristrutturazioni Edili Gobbo Restauri srl, Veneta Cucine, Fantic Motor, Germinal Mangiarsano srl, DreamApp srl
Prenotazione obbligatoria e tutte le info su: