Archivi della categoria: Eventi arte e cultura

Signore, se tu fossi stato qui

V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A
Marta sorregge il capo di Lazzaro, i volti si sfiorano nel desiderio di un ultimo bacio d’addio all’amato fratello: le labbra di Marta vorrebbero poter insufflare in lui nuovamente la vita, la morte però è più forte del suo amore. Ma le bende, che tenevano imprigionato Lazzaro nei legacci degli inferi, si stanno sciogliendo ora che il suo corpo, immobile nella rigidità cadaverica, ha assunto la forma di un crocifisso, ed è avvolto da una luce che profuma di resurrezione (don Luca Vialetto).
Caravaggio “Resurrezione di Lazzaro” 1609, Museo Regionale – Messina.
La seconda tomba di Lazzaro.
Nel seminterrato della chiesa di S. Lazzaro a Larnaca (Cipro) è custodita la seconda e definitiva tomba di Lazzaro. Secondo la tradizione orientale, Lazzaro, dopo la Morte e Resurrezione di Gesù, si sarebbe trasferito a Cipro e ne sarebbe stato vescovo per trent’anni. Questa tradizione è suffragata dal ritrovamento a Kition, (l’odierna Larnaca), nell’anno 890, di una lapide su cui erano incise queste parole: “Lazzaro, l’amico di Cristo”. In quel “l’amico” riconosciamo il più bel titolo di santità (don Luca Vialetto).

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Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista

IV DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A
La mano sugli occhi del cieco per spalmarvi il fango: impasto di polvere della terra e soffio di Dio: così il Signore completa l’opera della sua creazione, la Parola plasma la carne e ciò che della vita era incomprensibile e senza senso si trasforma in epifania dell’opera di Dio. Anche noi, inviati alle acque di Siloe del nostro battesimo, ritroviamo il fonte che, ci ha lavati e liberati dalle falsità che ci accecano, ed ha reso il nostro sguardo capace di contemplare la luce di Dio (don Luca Vialetto).
“Il cieco nato” dagli Avori di Salerno, sec. XII, Museo Diocesano, Salerno.
La Piscina di Siloe
Nel 2004, durante dei lavori infrastrutturali, sono stati scoperti casualmente alcuni resti della piscina di Siloe, di conseguenza venne iniziato uno scavo sistematico del sito. La Piscina di Siloe fungeva da serbatoio per le acque della Sorgente di Gihon, che venivano deviate attraverso un tunnel idrico sotterraneo. Si ritiene inoltre che venisse usata come bagno rituale (‘mikveh’) da milioni di pellegrini prima di salire al Tempio. Situata nella parte meridionale della Città di David è all’interno dell’area del Parco Nazionale delle Mura di Gerusalemme

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La donna lasciò la sua anfora

III DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A
Mentre si allontana dal pozzo, luogo di relazioni e di affetti, la donna di Samaria rivolge un ultimo sguardo a quell’uomo incontrato nel tempo e nel luogo sbagliati. Ai piedi del suo Signore ha abbandonato la brocca che le serviva per attingere l’acqua: strumento ormai inutile incapace di colmare la sua sete più profonda. Ma ora che ha incontrato la fonte dell’acqua viva può finalmente riprendere il cammino, danzando la vita (don Luca Vialetto).
Annibale Carracci “La Samaritana al pozzo” 1595, Pinacoteca di Brera, Milano
Il pozzo di Sicar
Ancora oggi è possibile sedersi sul bordo di pietra dell’antico pozzo di Sicar e vi si può anche attingere e bere l’acqua fresca che a suo tempo dissetò il Signore Gesù. Una luce posta a illuminare il foro del pozzo, ne fa apprezzare la profondità di circa 30 metri (corrispondenti alla misura di 14 braccia citata nel Vangelo di Giovanni) Il pozzo di Sicar si trova nella cripta della Chiesa ortodossa di Nablus, nel cuore della Samaria (don Luca Vialetto).

Il suo volto brillò come il sole

II DOMENICA QUARESIMA – ANNO A
C’è un profondo legame tra la Trasfigurazione di Lorenzo Lotto e L’infinito di Giacomo Leopardi. Il poeta, allo stesso modo dell’apostolo di cui porta il nome, si siede e contempla spazi e silenzi che sembrano non appartenere più a questa creazione. Guidato dalla voce del Padre ritrova interiormente uno sguardo capace di vedere il mondo ormai già trasfigurato per lasciarsi naufragare nell’infinito oceano di luce, di Dio.
Lorenzo Lotto “Trasfigurazione” 1510-1512, Museo civico – Recanati.
Il “Colle dell’infinito”
A Recanati il colle che si ritiene abbia ispirato a Giacomo Leopardi la poesia “L’Infinito” si chiama, non a caso, Tabor, allo stesso modo del monte della bassa Galilea tradizionalmente ritenuto il luogo della trasfigurazione di Gesù. Nella poesia, anche noi possiamo riconoscere e ritrovare l’esperienza di uno sguardo trasfigurato.
G.Leopardi, L’infinito, 1819
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quïete
Io nel pensier mi fingo;
ove per poco Il cor non si spaura.
E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei.
Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.

Lo pose sul punto più alto del tempio

I DOMENICA QUARESIMA – ANNO A
Il diavolo, travestito da monaco/pellegrino, accompagna Gesù lungo la strada delle Tentazioni e lo conduce sul pinnacolo del tempio. L’avversario sa che se cadesse il Cristo, pietra Angolare e chiave di volta dell’intero edificio, si sbriciolerebbe tutta la Chiesa. Noi cadremo tante volte Signore, sopraffatti dal fascino delle nostre tentazioni, ma Tu rimarrai sempre saldo, sulla tua fedeltà continuerà a reggersi l’intera comunità dei credenti e noi, dopo ogni caduta, potremo rialzaci (don Luca Vialetto).
Sandro Botticelli “Tentazioni di Cristo” 1480-1482, Cappella Sistina – Città del Vaticano.
Monastero greco-ortodosso della Tentazione di Gesù
Il Monte della Tentazione sovrasta il deserto della Giudea e la valle del Giordano, offrendo una splendida vista del Mar Morto e delle montagne di Moab e Gilead, si trova a circa 5 chilometri da Gerico ed è secondo la tradizione la montagna su cui Gesù venne tentato dal diavolo. Costruito sulla sua ripida parete rocciosa c’è il monastero greco-ortodosso della Tentazione di Gesù. Monaci ed eremiti hanno vissuto all’interno delle grotte di questo monte fin dai primi tempi del cristianesimo (don Luca Vialetto).

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Amate i vostri nemici

 

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VII DOMENICA TEMPO ORDINARIO – ANNO A
L’irruenza e la ferocia con la quale Pietro si avventa contro il servo del sommo sacerdote evidenza la difficoltà, che è di ogni discepolo, a fare propria la legge dell’amore per i nemici, soprattutto quando questi non sono lontani ed astratti ma attentano gravemente alla nostra vita. Ancor più straordinario è allora il gesto di Gesù che riattacca l’orecchio a Malco, gesto rivoluzionario capace di ridisegnare la storia del mondo (don Luca Vialetto).
Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino “Cattura di Cristo” circa 1597 Museumslandschaft Hessen Kassel – Germania
Codice di Hammurabi
Gesù cita una legge del Levitico che ritroviamo anche nel codice di Hammurabi, la più antica raccolta di sentenze (XVIII sec. A. C.). Ogni legge è un tentativo di arginare e limitare la violenza e la vendetta, che spesso segnano i rapporti tra gli uomini, ma solo la legge nuova dell’amore è capace di trasformare, dal di dentro, il cuore dell’uomo per renderlo immagine del Padre Celeste (don Luca Vialetto).

Dare pieno compimento

VI DOMENICA TEMPO ORDINARIO – ANNO A
Le parole radicali del Vangelo ci riportano nel paradiso terrestre: lì dove il Creatore dialoga amichevolmente con Adamo ed Eva, e ci fanno riscoprire il progetto di bene iniziale di Dio: quello in cui la relazione tra fratelli, tra uomo e donna … è guidata unicamente da un amore che va oltre la legge e ne dà pieno compimento. Con Gesù possiamo ritrovare quell’armonia sempre desiderata ma anche sempre minacciata, come ci ricordano le creature deformi che abitano il giardino dell’Eden (don Luca Vialetto).
Hieronymus Bosch, “Giardino dell’Eden” – pannello di sinistra del Trittico del “Giardino delle delizie” 1480-1490, Museo del Prado – Madrid.
Valle della Geènna (o valle dell’Hinnom)
È una piccola valle scavata dal torrente Hinnom sul lato meridionale del monte Sion a Gerusalemme. Il re Giosia, per sradicare il culto idolatrico di Moloch che lì veniva praticato, la trasformò in una discarica. Il Fuoco che vi ardeva di continuo, per bruciare le immondizie, la fece diventare l’immagine dell’inferno (don Luca Vialetto).

Sale della terra … luce del mondo

V DOMENICA TEMPO ORDINARIO – ANNO A
L’annuncio del traditore scuote il gruppo degli apostoli: Pietro si allunga verso Giovanni, Giuda si scosta temendo di venire scoperto: facendo questo rovescia la saliera e il suo volto esce dalla luce. Il volto in ombra, il sale rovesciato, segni per dirci che in questo momento Giuda non sta tradendo Gesù ma sé stesso, il suo essere discepolo. Il coltello brandito da Pietro alle sue spalle ci ricorda che questo tradimento riguarda anche tutti gli altri, chiamati a diventare ciò che già sono: luce e sale per il mondo (don Luca Vialetto).
Leonardo Da Vinci “Ultima Cena – particolare con gli Apostoli Pietro, Giovanni e Giuda” 1494 – 1498, refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie, Milano
Lampada ad Olio di età erodiana proveniente da Gerusalemme, mercato antiquario.
Abituati, come siamo, alla luminosità della nostra illuminazione artificiale, la luce fioca di una lampada ad olio ci sembra ben poca cosa: una fiamma quasi insignificante. Eppure ogni volta che accendiamo una lampada (o una candela) nel buio, sperimentiamo immediatamente che proprio l’oscurità che la circonda e sembra quasi soffocarla, ne fa risaltare la preziosità, la sua capacitò di vincere l’oscurità, la necessità di porla in alto e di continuare ad alimentarla (don Luca Vialetto).