Archivi della categoria: Locandine

APPUNTAMENTI

Montebelluna
Cripta del Duomo, lunedì 16 settembre, ore 17.00
guida: don Antonio Genovese

Mirano
Duomo, martedÏ 17 settembre, ore 17.00
guida: don Mario Da Ros

San Donà di Piave
S. Giuseppe Lavoratore – Sala Don Luciano, martedì 17 settembre, ore 17.30
guida: don Michele secco

Treviso
Collegio Pio X, martedì 17 settembre, ore 17.30
guida: don Federico Testa

Mogliano Veneto
Cappellina dell’Abbazia, mercoledì 18 settembre, ore 17.00
guida: don Samuele Facci

Castelfranco Veneto
Centro Pastorale ìDon Ernesto Bordignoni, venerdÏ 20 settembre, ore 17.00
guida: diacono permanente Alessandro Zorzi


I Pueri Cantores in Cattedrale il 19 agosto alle 20,30

Il coro Les Petits Chanteurs de Saint-Charles nasce nel 1983 a Versailles, viene diretto da Priscille Nougayrède e fa parte della Federazione Francese e Internazionale dei Pueri Cantores.

Il coro è attivo nell’animazione mensile della liturgia e realizza ogni anno vari concerti : a Natale e al festival Mois Molière di Versailles a giugno.

Ogni estate, i Petits Chanteurs de Saint Charles viaggiano per due settimane, in Francia ed in altri paesi (Austria, Inghilterra, Polonia, Portogallo) per condividere e testimoniare la fede e la gioia cristiana.


ESERCIZI SPIRITUALI NELLA VITA ORDINARIA

“non è il molto sapere che sazia e soddisfa l’anima, ma il sentire e gustare le cose interiormente” s. Ignazio di Loyola

QUANTO DURANO?

Il cammino dura due anni con incontri a cadenza quindicinale, ed una pausa estiva.

PER CHI SONO?

Per chi desidera lasciarsi guidare dallo Spirito e incontrare Gesù Cristo. Per chi desidera ritrovare le motivazioni profonde e autentiche della propria fede, del proprio vivere e del proprio impegno quotidiano.

COME SONO?

Il percorso, segue l’Itinerario degli «Esercizi spirituali» di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù (Gesuiti).

Una guida accompagna la persona e il gruppo nelle varie tappe degli Esercizi. Introdotti a vari livelli del meditare, offrono una scuola di preghiera personale e di discernimento spirituale.

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:

Segato Oliviero – 3402265962(per la zona di TV)

Carraro Sergio – 3347668053 (per la zona di VE)

oppure sul sito www.agevo.it

Se senti il desiderio di saperne di più sei invitato ad una delle serate di presentazioni nelle Parrocchie di:

Carbonera S. Maria Assunta

in oratorio

9.09.‘19 20:30
Treviso S. Maria Maddalena

in oratorio

10.09.‘19 20.30
Martellago Santo Stefano

in oratorio

10.09.‘19 20:45
Noale SS. Felice e Fortunato

in oratorio

11.09.‘19 20:45
Zero Branco S. Maria Assunta

in oratorio

12.09.‘19 20:45
Spinea S. Maria Bertilla

in oratorio

17.09.‘19 20:45

Anniversario disastro atomico su Hiroshima

 

Il Centro per la Pace e la Legalità “Sonja Slavik” di Mirano, assieme agli altri Centri per la Pace dei paesi vicini, in occasione dell’anniversario della giornata dello sgancio della bomba nucleare su #Hiroshima, il 6 agosto 2019, alle 8.15 farà suonare 43 rintocchi dai campanili delle parrocchie coinvolte, tra cui Salzano, per ricordare i 43 secondi passati dallo sgancio della bomba all’esplosione. È un gesto che vuole fare memoria delle vittime di quella tragedia, che non dobbiamo assolutamente dimenticare perché eventi simili non si ripetano più sulla Terra.

Segui l’evento: Ma tu che ne sai di Hiroshima? nel Miranese e Riviera per tutte le iniziative.

 


Marie Malherbe svela ‘Song of Songs’

Entrata libera.

Mostra prorogata fino al 5 agosto 2019

Cannareggio 1145 CAMPO GHETTO VECCHIO – VENEZIA

https://www.marie-malherbe.com/agenda

Song of Songs apre lo sguardo su un nuovo ciclo di lavori della Malherbe, presentando una decina di opere inedite ispirate al sacro testo del Canto dei Cantici e dando vita a quella che si rivela essere una delle migliori espressioni artistiche dello stile pittorico che la contraddistingue. Come la critica d’arte Francesca Brandes scrive nel testo interno al catalogo che accompagna la mostra si tratta di “opere incandescenti per mille duecentocinquanta parole ebraiche d’inusitata carnalità, frutti rotondi e colorati, fioritura assoluta. […] Lo specchio degli sguardi, la forza dell’elemento femminile, il tripudio della natura che accompagna i versi fa posto, tuttavia – al di là dell’equilibrio estetico – al Nascosto, all’inesprimibile. Nell’ordine del Giardino s’intravvede, ad uno sguardo appena più prolungato, un’onda di assoluto che lascia attoniti, di fronte a tanta verità”. Aggiunge poi che “la materia di Marie, come esposta ad una luce accecante, iperdefinita nella consistenza, non lascia spazio al dubbio. È una dichiarazione d’intenti che cela, nel suo nucleo più profondo, un tesoro. Forse temibile, come si teme l’impeto vitale, il coraggio di dichiarare quell’amore totale, onnicomprensivo.” Marie Malherbe usa dunque, nel suo procedere (tanto luminoso da sfiorare l’oscurità), la chiave prima, fondamentale, dei versi. L’immagine amorosa viene sospesa in un sogno, in un Presente senza ombre, in cui il tempo non è destinato a trascorrere. Tuttavia, laddove i versi rivelano un piano di lettura differente, l’artista ci fa scorgere altro oltre la materia “molto buona e bella” citata nel libro della Genesi. Tramite le sue opere, cogliamo il fascino assoluto della bellezza, l’armonia del reale che desidera, ed è talora un desiderio sconosciuto, inatteso. Ciò che stupisce, nel sogno lucido di Malherbe, è l’abbandono dell’oggettività.Oltre l’esegesi (che pure è puntuale), oltre lo studio della simbologia pittorica, oltre la mimesi raffinata che fa parte da sempre della struttura intellettuale di quest’artista, quello che ci tocca è la trasfigurazione delle parole, la scelta della chiave giusta per accedere al mistero. Marie Malherbe conosce e sa trasmettere quell’Oltre in cui l’amore sensuale tra un uomo e una donna si trasforma nel seme dell’amore – eterno e perfetto, questo sì capace di trascendere la morte – con cui Dio accoglie gli esseri viventi. È una trasmutazione simbolica fondamentale per comprendere anche la sospensione onirica del  Cantico: amore di carne, amore d’anima, amore di fede che tutto supera e contiene allo stesso tempo. Conclude infine la Brandes spiegando che “del mistero racchiuso all’interno del testo fondamentale per la mistica cristiana Marie coglie la pace dichiarata, l’affido totale, la meraviglia. Come il Cantico , le sue opere si svelano in tappe successive: ai nostri occhi, all’anima, alla mente che tutto ordina. Per lasciare l’ultima chiave – la più intima, la più coraggiosa – allo spirito.”

Mostra “RENATO NESI 1923 – 1999”

La mostra “RENATO NESI 1923 – 1999” è stata prorogata fino al 15 Agosto
A vent’anni dalla morte di uno dei pittori trevigiani più noti e apprezzati della seconda metà del ‘900, la città di Treviso gli rende omaggio con un’esposizione articolata contemporaneamente in tre diversi spazi:
Museo Civico Luigi Bailo
Galleria del Liceo Artistico
Museo Diocesano

La mostra, curata da Eugenio Manzato e Raffaello Padovan, è arricchita da un catalogo aggiornato sul punto di vista critico dell’artista.

 


HUMAN. Mostra in Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia

Venezia, Isola di san Giorgio Maggiore

Il senso umano

Sean Scully presenta Human: una mostra di oltre quaranta lavori recenti e opere inedite presso la Basilica di San Giorgio Maggiore, a Venezia. Nell’ambito delle attività culturali della Benedicti Claustra onlus, i monaci benedettini promuovono il dialogo tra la Chiesa e gli artisti contemporanei.
Il celebre artista di origini irlandesi, esponente dell’astrattismo, ha realizzato una nuova serie di sculture, dipinti, vetrate e opere su carta ispirate all’Abbazia di San Giorgio Maggiore, alle sue vaste collezioni di manoscritti miniati e alla chiesa benedettina del XVI secolo.

Sotto alla cupola centrale è collocata Opulent Ascension, una nuova scultura dall’altezza sbalorditiva. Realizzata con telai impilati, ciascuno dei quali avvolto in strati di feltro dai toni intensi e variegati, la scultura si erge per dieci metri come un’intricata scala di Giacobbe, guidando l’occhio e lo spirito verso l’oculo e oltre, fino al Paradiso. Configurandosi come l’opera più alta in assoluto nella carriera di Scully, Opulent Ascension rappresenta un principio cardine per l’artista: la convinzione che il suo lavoro possa fungere da trait d’union tra il mondo fisico (quello che possiamo vedere) e il mondo trascendente (quello al quale aspira l’anima). Nel 2009, Scully scrisse: “Voglio mettere in scena il viaggio dalla dimensione spirituale a quella fisica, e viceversa”.