Prenda la sua croce e mi segua

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XXII DOMENICA T.O. Anno A
Come Pietro, che fugge lungo l’Appia per evitare la persecuzione, così ciascuno di noi quando incontra nel proprio cammino l’esperienza della croce ha la tentazione di cambiare strada, di fuggire, di cercare, se possibile, una alternativa più semplice. Potremmo anche trovare le motivazioni più giuste, importanti per sostenere che questa croce debba essere evitata, ma siamo chiamati ad imparare a stare dietro a Gesù, a seguire le sue orme per riconoscere nella via della Croce l’autentica strada della Vita (don Luca Vialetto).
Annibale Carracci “Domine, quo vadis?” 1601, National Gallery – Londra
L’impronta del “Quo vadis”
“Signore, dove vai? (Domine, quo vadis?)” è quello che Pietro chiese a Gesù in un’apparizione, mentre fuggiva da Roma per paura delle persecuzioni di Nerone contro i cristiani. “Vado a Roma perché mi crocifiggano di nuovo (Eo Romam iterum crucifigi)”, rispose il Signore, e allora Pietro comprese che doveva tornare indietro per affrontare il martirio. Su un rilievo conservato nella basilica di San Sebastiano si notano quelle che secondo la tradizione sarebbero le orme lasciate da Gesù sulla strada il giorno dell’apparizione a Pietro (don Luca Vialetto).