Signore, se tu fossi stato qui

V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A
Marta sorregge il capo di Lazzaro, i volti si sfiorano nel desiderio di un ultimo bacio d’addio all’amato fratello: le labbra di Marta vorrebbero poter insufflare in lui nuovamente la vita, la morte però è più forte del suo amore. Ma le bende, che tenevano imprigionato Lazzaro nei legacci degli inferi, si stanno sciogliendo ora che il suo corpo, immobile nella rigidità cadaverica, ha assunto la forma di un crocifisso, ed è avvolto da una luce che profuma di resurrezione (don Luca Vialetto).
Caravaggio “Resurrezione di Lazzaro” 1609, Museo Regionale – Messina.
La seconda tomba di Lazzaro.
Nel seminterrato della chiesa di S. Lazzaro a Larnaca (Cipro) è custodita la seconda e definitiva tomba di Lazzaro. Secondo la tradizione orientale, Lazzaro, dopo la Morte e Resurrezione di Gesù, si sarebbe trasferito a Cipro e ne sarebbe stato vescovo per trent’anni. Questa tradizione è suffragata dal ritrovamento a Kition, (l’odierna Larnaca), nell’anno 890, di una lapide su cui erano incise queste parole: “Lazzaro, l’amico di Cristo”. In quel “l’amico” riconosciamo il più bel titolo di santità (don Luca Vialetto).

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie