La Diocesi di Treviso, attraverso l’Ufficio di Pastorale Familiare propone due percorsi di accompagnamento:
il primo, attivo da quasi vent’anni, è un percorso di accompagnamento per persone che hanno vissuto l’esperienza dolorosa della separazione e desiderano ricomprenderla alla luce della fede in Gesù risorto, senza escludere la possibilità di vivere nella fedeltà al sacramento del matrimonio.
Da non molto il gruppo ha preso la forma di un percorso della durata di un biennio, con incontri mensili nei quali, con i partecipanti, si viene a creare un clima di fraternità, si ascolta insieme la Parola, si può trovare un tempo personale di silenzio e preghiera, per poi condividere il vissuto comune e i passi nuovi che lo Spirito Santo fa intuire possibili.
Gli incontri del biennio mirano a far riscoprire la presenza di Gesù nella propria storia ferita così da giungere ad invocare e ad accogliere la grazia della riconciliazione.
Terminato il biennio c’è la possibilità di entrare nella seconda fase del percorso, della durata di circa un anno, con l’obiettivo di scoprire e accogliere la chiamata che il Risorto rivolge ‘da dentro’ la propria storia ferita e guarita, così da tornare ad offrirsi come membra vive nella propria comunità cristiana.
Il secondo è un percorso per coppie che vivono una nuova unione dopo la separazione o il divorzio. L’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia riapre lo spazio di un cammino di crescita nell’amore e nella riconciliazione, in cui ciascuna coppia può trovare il proprio modo di seguire Gesù: «senza sminuire il valore dell’ideale evangelico, bisogna accompagnare con misericordia e pazienza le possibili tappe di crescita delle persone che si vanno costruendo giorno per giorno», lasciando spazio alla «misericordia del Signore che ci stimola a fare il bene possibile» (308). Ascoltando «con affetto e serenità, con il desiderio sincero di entrare nel cuore del dramma delle persone e di comprendere il loro punto di vista», il percorso vorrebbe aiutare le persone in nuova unione a «vivere meglio e a riconoscere il loro posto nella Chiesa» (312) «perché possano averne una gioiosa e feconda esperienza. Sono battezzati, sono fratelli e sorelle, lo Spirito Santo riversa in loro doni e carismi per il bene di tutti» (299).
Il percorso si sviluppa nell’arco di tre anni ed è accompagnato da un’equipe con alcune coppie in Nuova Unione, una laica, una religiosa, un prete e una coppia di sposi. Con loro e con le coppie partecipanti, facilmente si viene a creare un contesto di relazioni di accoglienza, confronto e condivisione del vissuto, che cresce nella preghiera e nella fraternità.