E’ stato consegnato alle stampe nei giorni scorsi il secondo Sussidio contenente le “Indicazioni per il discernimento comunitario sulle tre scelte”, destinato ai Consigli pastorali parrocchiali di tutta la Diocesi. Il testo, frutto dell’assiduo lavoro della Commissione per il Cammino Sinodale, continua l’accompagnamento dei Consigli iniziato con il Sussidio n.1 ed offre tre schede per la preparazione personale agli incontri. Esse contengono un breve approfondimento delle scelte, delle esemplificazioni dalla vita concreta e una traccia di meditazione sulla Parola di Dio, accompagnata da alcune domande. La consegna del testo avverrà alla fine delle cinque serate di formazione delle “guide”, cioè di coloro (presbiteri, laici, diaconi o persone consacrate) che svolgeranno la funzione di moderatore o moderatrice degli incontri dei Consigli pastorali. Queste serate, già programmate nelle prossime settimane, fanno parte di quella necessaria formazione annunciata nella Lettera pastorale del Vescovo: «un accompagnamento dei Consigli pastorali aiuterà il loro rinnovamento e il loro concreto esercizio del discernimento sinodale» (Per una Chiesa in cammino, n. 66).
Tre scelte da valutare
I membri dei Consigli pastorali parrocchiali sono invitati ad indicare le opportunità che ciascuna delle tre scelte potrebbe offrire alla propria comunità parrocchiale per lasciarsi incontrare dal Signore ed annunciarlo. L’espressione “lasciarsi incontrare” sottolinea intenzionalmente la dimensione gratuita dell’incontro con l’altro/a e anche con il Signore stesso, che può realizzarsi secondo tempi, modi e circostanze non sempre “programmabili” o “calendarizzati”. Il punto di partenza del Cammino Sinodale è proprio la constatazione della diversità e della pluralità di situazioni di vita, talora anche problematiche e contraddittorie rispetto al Vangelo. Tali situazioni non rappresentano un “intralcio”, ma richiedono piuttosto un cambiamento del modo ordinario di annunciare (e forse ancor prima di accogliere) il Vangelo. Attraverso queste “Indicazioni per il discernimento”, i membri dei Consigli sono invitati a fermarsi a riflettere e a orientarsi insieme per valutare quale scelta assumere a livello di Collaborazione pastorale per essere una “Chiesa in uscita”, esprimendo così una sinodalità missionaria.
Una sfida da raccogliere
Il Sussidio n. 2 è stato ultimato tenendo conto anche di quanto emerso nel mese di ottobre in occasione delle serate di presentazione del primo Sussidio. In quella circostanza si sono manifestate reazioni diverse, spesso all’insegna dell’accoglienza e del desiderio di camminare insieme, altre volte invece caratterizzate da tiepidezza e da qualche resistenza. Questa diversità di reazioni è espressione della ricchezza e della varietà del popolo di Dio, che non avanza compatto come una falange macedone, ma conosce un cammino unitario e dei cammini particolari. Il Vescovo stesso lo ricorda nella sua Lettera: «L’unità non sarà data dal fare tutti la stessa cosa nello stesso momento, ma dal perseguire tutti alcuni grandi obiettivi, raggiungibili anche attraverso percorsi in certa misura diversi e interpretati da soggetti diversi. Tentare di armonizzare in modo intelligente unità e particolarità sarà un’occasione per crescere come una Chiesa che si immerge nella vita e non si costruisce nel chiuso di un suo piccolo mondo, più o meno “antico”» Per una Chiesa in cammino, n. 70). I cambiamenti in atto richiedono un’attenta valutazione, più che un colpo di bacchetta magica, che nessuno ha comunque in mano: «Al giorno d’oggi l’attitudine al discernimento è diventata particolarmente necessaria», scrive papa Francesco al n. 167 della recente Esortazione apostolica Gaudete et Exsultate. Questa considerazione vale non solo per il cammino personale di ciascuno, ma per ogni discernimento nella Chiesa, quindi anche per quello comunitario. La Chiesa di Treviso, sollecitata dal Vescovo, sta cercando di cambiare: non improvvisando, ma avviando dei processi di cambiamento che passano attraverso queste tre scelte. Forse si potrebbe fare di più e meglio, ma si tratta di una sfida da raccogliere, un’opportunità da non sprecare per uscire dall’«amministrazione corrente» e tentare nuove strade di Vangelo. (don Stefano Didonè, segretario del Cammino Sinodale)