Per il nostro Seminario, ogni anno comunitario che inizia porta con sé delle speranze e delle sfide da affrontare. I tanti segni di speranza, di vicinanza di Dio, li intravedo nei cammini dei giovani e dei ragazzi che anche in questo tempo così incerto testimoniano di voler crescere nella relazione con Gesù, in un’autentica esperienza di fede nelle comunità del Seminario e nei diversi gruppi vocazionali, e nella vicinanza di tante persone che in tutti i modi ci sostengono e con la loro cura rendono possibile la nostra vita.
Segni di speranza che ci incoraggiano a cercare nuove strade e occasioni, chiedendo anche la collaborazione di ciascuno di voi, per incontrare altri giovani e ragazzi da accompagnare nella loro ricerca di vita, di autenticità, di spiritualità, di Dio. Infatti, nonostante alcune iniziative sembrino in crisi, da più parti emerge come la ricerca di spiritualità dei giovani continui a essere viva anche se più difficile da “incontrare”, perché rischia di rimanere custodita nel cuore e ha bisogno di tanti mediatori capaci di ascolto e di vicinanza.
Dopo un’estate ricca di incontri per tutti, dai più piccoli ai più grandi, la ripartenza in Comunità ha portato anche delle novità con lo spostamento degli ambienti di vita della Comunità Ragazzi in spazi più vicini alla Comunità Giovanile e la chiusura temporanea della Comunità vocazionale a Cendon di Silea.
Già da tempo, tra educatori e con il Vescovo, avevamo iniziato a confrontarci sulla necessità di avvicinare le Comunità del Seminario minore a motivo del numero dei ragazzi e dei giovani, e quest’anno, per la conclusione di alcuni lavori di restauro, si sono create le condizioni per spostare la Comunità dei ragazzi delle medie in alcuni ambienti prossimi a quelli della Comunità dei giovani delle superiori. Crediamo, infatti, che l’esperienza comunitaria, il confronto con fratelli più piccoli e più grandi possa essere prezioso per maturare e crescere nell’esperienza della responsabilità e della fede e ci sembra promettente, anche se sfidante, trovare nuove modalità di collaborazione che possano nascere dalla semplice vicinanza tra le due Comunità.
Anche il Seminario maggiore quest’anno si ritrova riunito nella Comunità teologica, perché non ci sono giovani che iniziano il cammino propedeutico e quindi abbiamo sospeso temporaneamente la presenza della Comunità vocazionale a Cendon di Silea, anche se la canonica continuerà ad accogliere alcune iniziative del Seminario a favore dei giovani.
Certo non è un tempo in cui sia facile proporre ai giovani percorsi vocazionali, eppure, oggi è sempre più urgente offrire a ogni persona l’aiuto di cui ha bisogno per ritornare al cuore, per guardare alla propria vita a partire dal cuore.
Papa Francesco, nella Lettera Enciclica Dilexit Nos sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo, dice che al di là dei tanti tentativi di mostrare o esprimere qualcosa che non siamo, tutto si gioca nel cuore: lì non conta ciò che si mostra all’esterno o ciò che si nasconde, lì siamo noi stessi. E questa è la base di qualsiasi progetto solido per la nostra vita, poiché niente di valido si può costruire senza il cuore. In questo mondo liquido è necessario parlare nuovamente del cuore, mirare lì dove ogni persona, di ogni categoria e condizione, fa la sua sintesi, lì dove le persone concrete hanno la fonte e la radice di tutte le altre loro forze, convinzioni, passioni, scelte.
Ripartiamo, dunque, con nuova fiducia cercando, attraverso le diverse occasioni di incontro che abbiamo, di incoraggiare tutti a non temere quanto si muove nel cuore, ma a trovare occasioni e percorsi per prenderlo sul serio e metterlo in relazione con il cuore di Gesù, per scoprire come la vita può fiorire e sorprenderci.
don Luca Pizzato, rettore del Seminario