Quest’anno la nostra Chiesa diocesana è chiamata a vivere il rinnovo di alcuni organismi di partecipazione e corresponsabilità sia diocesani – il Consiglio pastorale diocesano e il Consiglio diocesano per gli affari economici – sia parrocchiali, e cioè i Consigli pastorali e i Consigli per gli affari economici.
Per favorire e accompagnare questo passaggio, in un momento speciale per la Chiesa, impegnata nel Sinodo, la nostra Diocesi pubblica per le edizioni San Liberale – collana “Strumenti pastorali” – un testo ricco di interventi e documenti sul tema. Si intitola “LUOGHI DI SINODALITÀ. Cammino sinodale e organismi di partecipazione nelle parrocchie e nelle collaborazioni pastorali” (che pubblichiamo in allegato).
“È un tempo non facile per tutti – spiega il Vicario generale, mons. Giuliano Brugnotto nel capitolo “Rinnovare i consigli – Innovare gli organismi” -. Da due anni stiamo vivendo l’esperienza della pandemia, che sta mettendo a dura prova le relazioni, le comunità cristiane, le strutture sanitarie e il mondo della scuola e del lavoro. Il Vescovo, nella sua lettera pastorale, ci ha rivolto un forte invito a riprendere il cammino non considerando la pandemia come un incidente di percorso, bensì reimparando, come fanno i bambini, a fare i primi passi incerti, ma in modo nuovo. La novità ci viene offerta da un’indicazione di papa Francesco. Vogliamo cogliere questa occasione nel tempo propizio del cammino sinodale voluto dal Papa per tutta la Chiesa. Sottolineando l’importanza degli organismi parrocchiali, il Vescovo ha invitato le comunità a non assolvere semplicemente un adempimento burocratico – sottolinea mons. Brugnotto -, piuttosto a concretizzare la «scelta chiave del Cammino sinodale diocesano che chiedeva di avviare “un rinnovamento dei vari Consigli (Consiglio Pastorale Diocesano, Consiglio della Collaborazione Pastorale, Consiglio Pastorale Parrocchiale, Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici), affinché diventassero sempre più luoghi di sinodalità e corresponsabilità, scuole di ascolto e di discernimento, promotori e animatori di comunità che sappiano passare dalla ‘autopreservazione’ all’‘uscita’ (EG 27)”. In una Diocesi grande e complessa come la nostra i rapporti e le relazioni dirette, personali e di vicinato, possono essere vissuti come partecipazione alla vita dell’unica Chiesa solamente se stabiliamo una fitta rete di relazioni fra di noi, una rete che sia anche strutturata in maniera da far arrivare a tutti le comunicazioni importanti, in tutte le direzioni: dal Vescovo ai sacerdoti e ai fedeli, da questi al Vescovo; sarà bene che si intensifichino anche le comunicazioni e gli scambi delle comunità e dei fedeli tra loro. Gli organismi di partecipazione a tutti i livelli sono i nodi di questa grande rete, che non dovrebbe escludere nessuno. Per viverli bene servono disponibilità, capacità di ascolto e dialogo, impegno, costanza, fantasia. Invito quanti più possibile di voi a lasciarsi coinvolgere e a prendervi parte con generosità» (M. Tomasi, … Subito cercammo di partire… (At 16,10), Treviso 2022, pp. 32-33)”.
Il Vescovo, nelle prime pagine suggerisce un’icona biblica per comprendere il valore e il senso del “consigliare nella Chiesa”. “Per riflettere sul significato della partecipazione ai Consigli nella Chiesa – scrive mons. Tomasi -, suggerisco la meditazione dell’episodio della chiamata a profeta rivolta a Samuele da parte del Signore. Mi riferisco a questo conosciutissimo brano del primo libro di Samuele, perché in esso possiamo scorgere alcuni tratti e modalità del consigliare, richiesti ai membri degli organismi di partecipazione della Chiesa cattolica e della nostra Diocesi, coinvolti in un più ampio processo di discernimento ecclesiale”.
Un brano esemplare, dal quale “possiamo cogliere quali siano il significato profondo, l’importanza e la grazia associati al ministero del consigliare, e comprendere anche come e perché questo venga considerato un dono dello Spirito Santo – sottolinea il Vescovo -. Lo Spirito di Dio aiuta infatti i fedeli ad orientarsi all’agire, nella comune ricerca delle ragioni a riguardo delle decisioni e degli orientamenti da assumere. La ricerca dei dati relativi alle questioni da affrontare, la loro comprensione ampia quanto possibile, l’identificazione dei valori che nelle situazioni è possibile e desiderabile realizzare, tutto questo si svolge attraverso l’ascolto reciproco, a tutti i livelli, nelle attività dei consigli, da parte di persone disposte a prendersi cura delle situazioni, accogliendole alla luce della Parola di Dio come occasioni di bene possibile, di solidarietà, di fraternità”. “Il frutto dell’opera di un consiglio – aggiunge – può essere l’indicazione di un orientamento da seguire per essere fedeli alla missione evangelizzatrice della Chiesa nelle concrete situazioni date di volta in volta”. Cogliamo, allora, quanto sia “preziosa la ricerca comunitaria del consiglio opportuno da dare: difficilmente una persona da sola può assommare in sé tutte queste caratteristiche, che invece possiamo sperare di ritrovare in un gruppo coeso e solidale di persone che dialoghino tra loro”.
Tra i contributi di riflessione sono riportati l’intervista a Paola Bignardi, a cura di Bruno Desidera (“La Chiesa ha bisogno di laici “laici”, sostantivo e aggettivo”) e l’intervento di don Stefano Didonè (“Tempo di reale corresponsabilità – Il lievito dei laici nella Chiesa sinodale”), entrambi apparsi nella “Vita del popolo” lo scorso dicembre. Seguono alcuni capitoli dedicati al significato e al ruolo dei Consigli e alle indicazioni per il loro rinnovo, a cura del Vescovo, del Vicario generale e del Cancelliere vescovile, mons. Fabio Franchetto.
Un capitolo importante è anche quello dedicato al “Tempo di ascolto sinodale dei Consigli parrocchiali”, che inquadra quanto i nostri Consigli, a tutti i livelli, stanno vivendo proprio in questo periodo. Infine, un approfondimento teologico – pastorale, affidato a don Giovanni Giuffrida: “Respirare insieme” – La corresponsabilità ecclesiale nella diversità dei ministeri e dei carismi.
La pubblicazione è disponibile, in vendita, in Casa Toniolo.