Con rispetto, nella consapevolezza dei ruoli e delle possibili differenze, il Sinodo chiede a tutti i giovani e perciò anche al mondo della scuola di poter dialogare assieme. Un’apertura che potrebbe fare molto bene alla chiesa, a tanti educatori ed insegnanti che credono convintamente che l’ascolto delle nuove generazioni sia un bene prezioso e forse uno dei termini centrali per riproporre il tema di una nuova alleanza educativa tra famiglie, scuola e società.
La sfida educativa, compito fondamentale di ogni gruppo umano, fu da subito avvertita come la sfida urgente di questo tempo dal Comitato per il progetto culturale della Cei. Con lucidità si ricordava che l’educazione è diventata un problema e che diventa arduo tenere insieme la consapevolezza di sé e del mondo in cui viviamo.
Tema caro anche a papa Francesco che più volte ha richiamato nei suoi interventi la necessità del dialogo, di una autentica formazione della persona e la necessità di gettare ponti tra culture e generazioni, perché la comunità educante torni ad essere luogo di crescita e speranza per il futuro delle nostre società.
Il Sinodo dei giovani crediamo sia un’opportunità per arricchire questo dialogo e per lasciarci educare, anche dalle nuove generazioni. Papa Francesco chiede ai giovani di far sentire la loro voce ai pastori e alle comunità cristiane, per guardare assieme al futuro, per lasciarsi contagiare dal loro ottimismo, dalle loro idee e dalla loro energia. Preoccupazione ribadita dal progetto della “Scholas Occurrentes” che la fondazione vaticana ha lanciato già in 190 paesi con l’obiettivo di promuovere il protagonismo dei giovani.
I tre uffici di pastorale e precisamente quello per l’Educazione, scuola e università, dell’Insegnamento della religione cattolica e della Pastorale giovanile vogliono accogliere la sfida con rinnovato slancio.
In molte scuole superiori (secondarie di secondo grado) verranno collocati dei box con i quali i giovani, con l’aiuto degli insegnati, potranno interagire per lasciare idee e domande che saranno raccolte come indicazioni preziose. Il lavoro in alcuni casi si potrà allargare attraverso piccoli elaborati, video e approfondimenti che verranno raccolti e il 7 marzo presentati, dai ragazzi che lo desiderano, al nostro vescovo Gianfranco Agostino, presso il Seminario vescovile.
Assieme alle veglie, alle “tende in piazza”, e al grande pellegrinaggio nazionale vorremo anche in alcune zone della Diocesi aprire dibattiti e condividere idee assieme agli educatori e agli insegnanti, perché il mondo dei giovani con le loro sfide e sensibilità ci possano provocare e stimolare nel nostro compito di testimoni ed evangelizzatori. I tre uffici sono a disposizione per accompagnare queste iniziative, chiedendo a tutti gli educatori ed insegnanti che lo desiderassero di partecipare, per camminare assieme stimolandoci nel grande compito che ci è affidato per essere sempre più “collaboratori della gioia dei nostri giovani”.
(don Federico Testa, don Diego Semenzin, don Andrea Guidone, don Lorenzo Zannoni)