Ordinazione in cattedrale

Il Vescovo al diacono Alberto: “Chi ti incontra possa capire che Cristo è venuto per servire”

Luogotenente della Guardia di Finanza, 48 anni, Alberto Salemma è il trentesimo diacono ordinato nella nostra diocesi

La nostra Chiesa in Treviso ha un nuovo diacono permanente: Alberto Salemma, della parrocchia di Frescada. Domenica 9 gennaio, Festa del Battesimo del Signore, per l’imposizione delle mani del vescovo Tomasi, Alberto è divenuto diacono a servizio della nostra Diocesi, nel corso della celebrazione eucaristica in cattedrale. Nato nel 1973, è Luogotenente comandante del Nucleo mobile della Guardia di Finanza di Conegliano; dopo aver iniziato il cammino di discernimento per il diaconato permanente, dal 2017 presta il suo servizio pastorale nelle parrocchie di San Paolo e di San Liberale in Treviso e collabora con l’Ufficio per l’Ecumenismo e con la Pastorale per i sordi. Si tratta del trentesimo diacono permanente che viene ordinato nella nostra Diocesi (a partire dal 1983), il primo da parte del vescovo Michele. Con l’ordinazione di Alberto, attualmente i diaconi presenti nella nostra Diocesi sono 26. Configurati a Cristo Servo nella grazia sacramentale, i diaconi sono chiamati in primo luogo a esercitare il servizio della carità nelle varie forme che la vita suggerisce e richiede, e ad assistere il Vescovo e i presbiteri nelle celebrazioni liturgiche e nell’annuncio del Vangelo.
“Possa chi ti incontra – ha detto il vescovo nell’omelia – vedere un discepolo di Cristo e possa attraverso questo incontro capire che Cristo non è venuto per essere servito ma per servire nella concretezza della vita e il dono del celibato sia segno della fiducia più piena nella profonda umanità dell’amore di Dio di cui sei testimone. Vivi l’Eucaristia e il servizio mosso e animato dallo Spirito Santo. Non venga mai meno in te la speranza del Vangelo di cui sarai non solo ascoltatore, ma araldo e testimone”.

“Sono molto contento, sento la grazia del Signore – racconta Alberto Salemma pochi giorni dopo la sua ordinazione – e ho sentito molto la preghiera della comunità dei diaconi e della comunità diocesana sia nei giorni precedenti la mia ordinazione che quel giorno in cattedrale. La mia vita spirituale nasce in famiglia, e questa mia vocazione riconosco che è nata da una chiamata del Signore, che è cresciuta all’interno dell’Ordine di Malta, una realtà che coltiva il valore del servizio ai poveri e agli ammalati, nei quali riconoscere Cristo sofferente. In questi anni ho apprezzato moltissimo il percorso formativo all’interno dell’Istituto Superiore di Scienze religiose, e in particolare lo studio della Teologia. E poi sono stato accompagnato da bravi formatori e padri spirituali”. Un servizio, quello diaconale, che si esprime in alcuni impegni pastorali (“In parrocchia sono di casa, e anche con le persone sorde è come essere in famiglia” confessa), certo, ma che ciascun diacono vive nella propria vita quotidiana, anche nel mondo del lavoro. Un lavoro particolare, quello del diacono Salemma, che nella vita ha la responsabilità di un Nucleo mobile della Guardia di Finanza. “Se vuoi fare bene il tuo lavoro, anche nella vita militare, devi entrare in profondità nei rapporti. Nei ruoli di comando, poi, devi entrare in empatia con le persone, per ascoltarle, accompagnarle e sostenerle nel loro lavoro, che a volte è anche rischioso. Posso dire che il mio lavoro, la vita militare, mi ha aiutato a far crescere la mia vocazione”.