Da sempre il canto anima le celebrazioni, e lo fa con particolare cura in occasione delle feste e delle solennità che scandiscono il calendario dell’anno liturgico. Per molti secoli nelle chiese e nelle cattedrali è risuonato, incontrastato, il canto gregoriano. A partire dal XIV-XV secolo al gregoriano si è affiancata la polifonia, una scrittura a più voci che nel corso del Rinascimento ha determinato la definitiva decadenza della monodia gregoriana, confinata per secoli nel silenzio dei conventi e dei monasteri. Il canto sacro si trova a vivere, già nel corso dell’età rinascimentale e ancor più nei secoli successivi, vicende contrastate che ne determinano un lento, ma inesorabile decadimento e declino.
Bisogna attendere i primi anni del Novecento per veder rifiorire un canto pensato per il culto, frutto di un’articolata e seria riflessione sulla musica sacra e sulla sua corretta collocazione all’interno della liturgia. Tale riflessione porta alla promulgazione di un importante documento sul canto sacro, il Motu Proprio Tra le sollecitudini, emanato da san Pio X nel 1903. Il documento persegue lo scopo di “mantenere e promuovere il decoro della casa di Dio” e offre concrete indicazioni per avviare un rinnovamento della musica sacra nelle funzioni del culto. Lo spirito che animava la riforma di San Pio X viene ripreso dal Concilio Vaticano II nel capitolo VI della Costituzione Sacrosanctum Concilium sulla liturgia. In numerosi passi indica in modo chiaro la funzione ecclesiale della musica sacra. In particolare ricorda che “La tradizione musicale di tutta la Chiesa costituisce un patrimonio di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell’arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria e integrale della liturgia solenne” (n. 112).
In sintonia, quindi, con le indicazioni del Concilio, e animati dal desiderio di dare il giusto rilievo alle celebrazioni con un canto degno e appropriato, il 26 novembre prossimo avrà luogo, nella Cattedrale di Treviso, l’XI Convegno diocesano dei Cori liturgici, nel giorno della Solennità di “Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’universo”. “Il Convegno – come è possibile leggere nel fascicolo dei canti, predisposto per tale momento celebrativo – avrà il suo culmine nella Celebrazione eucaristica presieduta dal nostro Vescovo. Sarà una preziosa occasione per condividere la gioia della comunione che esprimiamo attraverso il nostro canto e il servizio a Dio e alla Chiesa”.
IL PROGRAMMA
La Messa, prevista per le 16.30 circa, sarà preceduta da un momento di accoglienza delle compagini corali convenute in Cattedrale (ore 14.30-15). I cantori verranno sistemati in quattro zone della navata centrale secondo la consueta suddivisione delle voci: soprani, contralti, tenori e bassi. Alle ore 15 è previsto un momento di preghiera cui seguirà un tempo di prova dei canti. Il repertorio, presente all’interno del già ricordato fascicolo, è stato scelto per favorire il più possibile la partecipazione dei cori. Canti già proposti in precedenti convegni si accompagnano a brani noti. Le scholae che avranno avuto la possibilità di accostare il programma in modo accurato in tutte le sue parti, costituiranno i cori-guida e saranno collocate nella prima parte della Cattedrale. In ogni caso sono invitati a partecipare a questa importante esperienza formativa ed ecclesiale tutti i cori della diocesi o i singoli cantori, anche se hanno avuto la possibilità di imparare solo in parte le composizioni proposte.
Il sussidio dei canti è disponibile in portineria di Casa Toniolo (tel. 0422-576811) al prezzo di euro 1.50. Altro materiale ed eventuali informazioni saranno inserite nella pagina dell’Ufficio liturgico (su www.diocesitv.it/). Per favorire una più agevole organizzazione, i cori che intendono presenziare alla solenne liturgia sono pregati di comunicare, entro il mese di ottobre, la loro partecipazione (va precisato pure il numero dei cantori), scrivendo alla segreteria dell’Ufficio: liturgico.segreteria@diocesitv.it.
Michele Pozzobon
Direttore del Coro della Cattedrale di Treviso