Da sedici anni, il 1° settembre, si celebra la Giornata Nazionale per la custodia del Creato e alla Casa di Spiritualità e Cultura di Crespano non si è mai perso un appuntamento. Quest’anno, per la nostra diocesi, tale data diviene l’occasione per inaugurare, sempre al Chiavacci, una mostra intitolata “la grande bellezza” sui temi della Laudato Si’ e sul pensiero di don Paolo Chiavacci. All’inaugurazione dei primi nove pannelli (su un totale di 24) sarà presente il vicario generale mons. Giuliano Brugnotto, il dott. Fabio Cogo esperto di pianificazione e gestione risorse forestali e la filarmonica di Crespano. Spiritualità, cultura ambientale ed arte per dire, in linguaggi diversi, la preziosità e bellezza della nostra Casa Comune.
Un segno, quello della mostra itinerante, per ricordare che si conosce Madre Natura solo immergendosi in essa un passo dopo l’altro, contemplando, senza avere fretta, imparando ad ascoltare la sua delicata voce e in essa quella del suo Creatore. Un cammino, quello per la salvaguardia del Creato, che affonda le sue radici nel pensiero di profeti come don Paolo Chiavacci, che cinquant’anni prima dell’Enciclica di papa Francesco, metteva in guardia dal sottile inganno del progresso. Scriveva: “Nella società in cui viviamo l’uomo, pur aumentando numericamente, ogni giorno si fa individualmente più solo, più isolato, pieno di contraddizioni: inventa nuove vie al benessere e si scopre sempre più infelice e povero; combatte per la libertà e si accorge che sempre più diventa schiavo del progresso”.
Oggi, tra i porta bandiera di questa sensibilità, vi sono i giovani del “Friday for Future” e quelli dell’“Economy of Francesco”. Generazioni che stanno pensando guardando al futuro. Un monito a noi adulti che, forse, ci siamo ripiegati su un comodo presente senza accorgerci del fuoco che da tempo sta consumando le nostre limitate risorse. Scrive Greta Thunberg: “Quando i vostri figli hanno fatto scattare l’allarme antincendio voi siete usciti e vi siete resi conto che era la verità, non era un falso allarme. E poi? Siete rientrati, avete finito la vostra cena, avete guardato un film e siete andati a dormire senza nemmeno chiamare i vigili del fuoco”.
Don Chiavacci, pensando alla casa che oggi è divenuta il Centro di Spiritualità e incontri con la Natura della Diocesi, annotava: “Lo scopo della nostra iniziativa è promuovere, specie nei giovani, la conoscenza della Natura attraverso lo studio delle sue meraviglie e suscitare quell’amore per essa che, diventati adulti, vivranno nell’arricchita sensibilità interiore e nel sempre più necessario rispetto ecologico”.
Non possiamo non sentire il dovere di lasciare, agli uomini di domani, il libro della Creazione ancora leggibile in modo che possano incontrare, nel mistero di un cielo stellato o nel fascino di un prato fiorito, le tracce e il messaggio del Grande Architetto. Ma se le luci della città inquineranno il flebile chiarore della Stella Polare, come potranno trovare la direzione che Dio ha indicato ai naviganti di questa epoca? O se l’abbandono dei parchi nasconderà la “sacra scrittura” vergata dal Creatore per l’uomo che passa i suoi giorni su questa terra, come conosceranno il volto del Dio che veste i gigli del campo e nutre degli uccelli del cielo? Prenderci cura della casa comune non è solo un dovere di etica ambientale è, prima di tutto, una missione spirituale.
Don Paolo Magoga
Responsabile dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del Lavoro e Salvaguardia del Creato