Si è aperta oggi, 15 novembre, la Prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, una delle tappe della “fase profetica”, ultimo tratto del Cammino sinodale nazionale. Oltre mille delegati e vescovi sono riuntiti a Roma, nella basilica di San Paolo fuori le mura, per confrontarsi sui Lineamenti (il testo che raccoglie i risultati finora raggiunti e propone alcune traiettorie pratiche) per poi giungere allo Strumento di lavoro, in vista della Seconda Assemblea sinodale in programma, sempre a Roma, dal 31 marzo al 4 aprile 2025.
Alla Prima Assemblea sinodale sono presenti – tra delegati e vescovi – 943 persone di cui: 4 cardinali, 170 vescovi, 4 padri abati, 238 sacerdoti, 6 diaconi, 37 religiose e religiosi, 210 laici, 274 laiche. In totale 641 uomini e 302 donne. Cinque i delegati trevigiani presenti, insieme al vescovo Tomasi.
Alla sessione inaugurale – informa l’Ufficio Cei per le Comunicazioni sociali – partecipano sette rappresentanti di Chiese cristiane in Italia, poiché la preghiera iniziale ha una connotazione ecumenica. Sono stati invitati anche alcuni esponenti dei mondi della cultura, dell’economia e della politica. L’Assemblea si è aperta nel pomeriggio di oggi con gli interventi del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, e di Erica Tossani, della presidenza del Comitato nazionale del Cammino sinodale. La relazione principale affidata a mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale. E’, invece, Pierpaolo Triani, della Presidenza del Comitato, a presentare le modalità di lavoro.
Proprio il card. Zuppi, all’apertura dei lavori, ha letto il Messaggio di saluto e di augurio che papa Francesco ha inviato ai partecipanti all’Assemblea.
“Siamo chiamati a guardare alla società in cui viviamo con uno sguardo di compassione per preparare il futuro, superando atteggiamenti non evangelici, quali la mancanza di speranza, il vittimismo, la paura, le chiusure”. Si conclude con questo invito il messaggio inviato dal Papa. “Il Cammino sinodale sviluppa le energie affinché la Chiesa possa compiere al meglio il suo impegno per il Paese”, spiega Francesco, che rilancia le tre consegne affidate alla Chiesa italiana nell’incontro del maggio scorso: “continuare a camminare, fare Chiesa insieme ed essere una Chiesa aperta”. “Queste indicazioni non sono limitate a una delle tre fasi – narrativa, sapienziale, profetica – del vostro percorso, ma riguardano la vita della Chiesa in Italia nel contesto attuale”, precisa il Papa, secondo il quale “le sintesi raccolte dalle Chiese locali sono testimonianza di una vivacità che si esprime nel cammino, nel coltivare l’insieme e nello stile di apertura. Sono racconti nei quali ha agito lo Spirito Santo, segnalando le dimensioni prioritarie per rimettere in moto alcuni processi, per compiere scelte coraggiose, per tornare ad annunciare la profezia del Vangelo, per essere discepoli missionari”. “Non abbiate paura di alzare le vele al vento dello Spirito!”, l’invito al “popolo” radunato nella basilica dove San Giovanni Paolo II diede l’annuncio del Concilio Vaticano II: “continuare ad accompagnare con paternità e amorevolezza questo percorso, assumendo con l’aiuto di Dio la responsabilità di quanto verrà deciso. Memori della storia dei Convegni ecclesiali che hanno scandito il cammino della Chiesa in Italia nei decenni dopo il Vaticano II, potrete guidare le comunità sulla via della comunione, della partecipazione e della missione”. “L’orizzonte si apre davanti a voi: continuate a gettare il seme della Parola nella terra perché dia frutto. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi protegga!”.