Nota sul campo sportivo di Losson: nessuna discriminazione, solo passaggi necessari che richiedono tempo

In merito alle notizie apparse in questi giorni su giornali e social, a proposito del campo parrocchiale di Losson della Battaglia (Meolo), il parroco, don Roberto Mistrorigo, tiene a precisare che l’unico motivo del suo diniego per l’uso, da parte di una società sportiva, del campo parrocchiale è semplicemente la mancanza dei tempi necessari per valutare la domanda e fare tutti i passaggi dovuti, prima dell’inizio della stagione. Passaggi che devono essere rispettati sia a livello di parrocchia (con il coinvolgimento del Consiglio pastorale e del Consiglio per gli Affari economici), sia con la Diocesi.

Quando ci sono richieste per l’uso continuativo di strutture di proprietà delle parrocchie, spesso tramite convenzioni, è fondamentale rispettare l’iter previsto, a tutela di tutte le parti coinvolte e per le responsabilità, di tipo civile e penale, che proprietari e gestori hanno verso le persone che frequentano le strutture stesse.

La frase “sintetica” attribuita a don Roberto, sul fatto che la comunità non fosse pronta, si riferisce solo ed esclusivamente ai tempi di analisi e di risposta alla richiesta, non certo a preconcetti o a forme di discriminazione nei confronti delle giocatrici che avrebbero usufruito del campo.

Nessuna porta chiusa per il futuro, quindi, ma un dialogo che rimane aperto con tutte le realtà coinvolte.

Ufficio stampa diocesi di Treviso