Sabato 27 novembre papa Francesco ha ricevuto in udienza “Ritmi e danze dal mondo”. “La vostra casa di accoglienza, è una casa con tante finestre aperte sul mondo! E così il Giavera Festival è diventato un crocevia, un luogo di incontro, di dialogo, di conoscenza reciproca. E anche un luogo dove condividere la speranza, il sogno di un mondo più fraterno”.
“Le vostre esperienze siano anche messe a disposizione della buona politica, per aiutare chi ha responsabilità di governo a livello locale, nazionale e internazionale a fare scelte che sappiano sempre unire il sano realismo con il rispetto della dignità delle persone” ha auspicato il Papa, che ha aggiunto: “Possiamo chiederci, dopo trent’anni: la nostra esperienza è riuscita, e in quale misura, a incidere sul piano delle scelte politiche, dialogando con le istituzioni e con la società civile? Mi sembra importante porsi questa domanda”.
Da papa Francesco l’invito a impegnarsi affinché la «cultura dell’accoglienza» prevalga contro quella dello scarto e a prendere a modello “Abramo, che rimase migrante per tutta la vita, un “padre” che come cristiani condividiamo con gli ebrei e i musulmani, ma è una figura in cui possono riconoscersi tutti gli uomini e le donne che concepiscono la vita come viaggio alla ricerca della terra promessa, terra di libertà e di pace, dove vivere insieme come fratelli”. Qui sotto l’articolo dell’Osservatore romano: