Pastorale famigliare. Al via il percorso per i separati – divorziati che non escludono la fedeltà

Sono già passati quindici anni dalla “intuizione profetica” del Vescovo di Treviso che ha voluto dar vita nel lontano 2004 al “Percorso di sostegno dei separati”. In un tempo nel quale non esisteva nessuna iniziativa a sostegno delle famiglie ferite, (semmai guardate con sospetto e imbarazzo…) e nemmeno era immaginabile un percorso fecondo come lo vediamo oggi, il vescovo Mazzocato volle dare un segno forte di una Chiesa che accoglie, conforta e sostiene i più poveri e bisognosi. I separati sono i nuovi poveri di oggi. Con la separazione si perde tutto! Il sogno di una vita, di un amore, di un futuro stabile… la società stessa e la Chiesa diventano più povere.
Così Treviso diventa città pilota nel Veneto e in tutta Italia di un’iniziativa del tutto particolare… non un “centro di ascolto”, non un “trattamento psicoterapico” e nemmeno un “centro autoconsolatorio” una tantum (come ne abbiamo visti sorgere tanti), ma un cammino spirituale di riscoperta e rinnovamento dei valori fondanti la famiglia, che è sempre viva anche se ferita. Valori come la fede, la preghiera, la condivisione comunitaria e l’impegno su se stessi, decidendo di entrare (e non metterci una pietra sopra) nel proprio doloroso vissuto per superarlo con l’aiuto di Dio. Lo dice anche papa Francesco in Amoris Laetitia (291): “La Chiesa deve accompagnare con attenzione e premura i suoi figli più fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e speranza, come la luce del faro di un porto o di una fiaccola portata in mezzo alla gente per illuminare coloro che hanno smarrito la rotta o si trovano in mezzo alla tempesta. Non dimentichiamo che spesso il lavoro della Chiesa assomiglia a quello di un ospedale da campo”. Per noi significa ritrovare il proprio senso di esistere e i valori di fecondità e paternità/maternità che sembrano perduti con la separazione. In 15 anni di cammino, noi della segreteria abbiamo visto succedere dei veri miracoli nelle centinaia di persone che hanno compiuto il percorso. Tornare a credere e sperare è la guarigione più grande possibile! Tornare a fare progetti, mettersi al servizio degli altri e diventare testimoni dell’opera di Dio nella tua vita, è un prodigio insperato.
Martedì 25 settembre riparte l’itinerario formativo – spirituale 2018/2019 per uomini e donne che, separati o divorziati, non escludono la possibilità di vivere la fedeltà al sacramento del Matrimonio che hanno celebrato. Il percorso è proposto dall’Ufficio diocesano di Pastorale familiare e vuole affiancare quanti vivono questo dramma segnato a volte da un abbandono improvviso e devastante. Stiamo accompagnando molti fratelli e sorelle (che il Signore ci manda) con storie “ferite”, con vite spesso a pezzi, che sentono il bisogno di ritrovarsi davanti a occhi che amano sinceramente. Quella che viene proposta è un’esperienza spirituale forte, col desiderio di far ritrovare l’unità profonda della persona scoprendo un’interiorità abitata e riformulare le relazioni per lasciarsi coinvolgere nella vita della comunità. Questo attraverso l’accoglienza, la preghiera, l’approfondimento di alcuni temi quali il dolore, la solitudine, il perdono, il sacramento del matrimonio, la fecondità ecclesiale, i figli, letti alla luce della Parola di Dio e della condivisione, in un clima di fraternità e di ascolto, ma anche attraverso la testimonianza di uomini e donne che hanno maturato, pur nella loro condizione di separati, la scelta di fedeltà al loro matrimonio cristiano. L’itinerario si sviluppa in due anni, con incontri settimanali, dal 25 settembre 2018 al 9 giugno 2019 che si svolgono il martedì, dalle 20.30 alle 22, in Casa Toniolo, a Treviso. Due di questi si terranno domenica pomeriggio 14 ottobre e 17 marzo e un’uscita di una giornata intera, il 9 giugno. Altre informazioni sul sito web della Diocesi di Treviso (www.diocesitv.it//famiglia), nella sezione della Pastorale della Famiglia, oppure nei pieghevoli che sono distribuiti in tutte le parrocchie.

(Aldo Callegari, per l’équipe)