Personale della Curia in pellegrinaggio nella cattedrale per lo scambio di auguri con il Vescovo

Il tradizionale scambio degli auguri dei responsabili e del personale degli uffici di Curia con il vescovo Michele ha avuto il tono di un piccolo pellegrinaggio giubilare all’interno della cattedrale. Questa mattina, 15 aprile, si è potuto pregare insieme, a partire da un percorso che è parte della mostra “Il dono e la speranza. Memoria, fede, bellezza”, che sarà inaugurata il prossimo 30 aprile, allestita tra la cattedrale e il battistero, con l’esposizione di beni culturali, quali opere d’arte, suppellettile liturgica, beni librari e documentari provenienti da Museo diocesano, Archivio storico diocesano, Biblioteca capitolare, Biblioteca del Seminario. Presentato da don Paolo Barbisan, direttore dell’ufficio Beni culturali, il percorso ha portato i presenti a pregare all’ingresso della cattedrale, davanti al portale romanico, rinnovando la gratitudine per il dono del battesimo, con il gesto del segno della croce con l’acqua benedetta.

La seconda tappa è stata davanti al crocifisso, in questi giorni velato, presente in presbiterio: qui, tutti insieme, guidati dal Vescovo, ciascuno ha potuto rinnovare la propria fede recitando il Credo apostolico, e pregando per le intenzioni del Papa con il Padre nostro e l’Ave Maria. L’altare maggiore della cattedrale raccoglie i resti mortali dei primi martiri della Chiesa di Treviso: Teonisto vescovo, il diacono Tabra e il suddiacono Tabrata, che subirono il martirio, probabilmente a opera di ariani, nel 425, sulla via romana Claudia Augusta, al ponte sul fiume Musestre.

Nella cappella del Santissimo Sacramento l’ascolto di una pagina del Vangelo secondo Luca (4, 14-21) e la recita della preghiera del Giubileo. Davanti all’altare della Madonna, infine, la preghiera dell’Angelus e la benedizione del Vescovo, al quale il vicario generale, mons. Mauro Motterlini, ha fatto gli auguri a nome di tutti.

Un momento molto apprezzato, scandito da preghiera, canto, silenzio, ascolto della Parola, nella valorizzazione – e per qualcuno anche nella scoperta – della chiesa cattedrale, come ha tenuto a sottolineare il Vescovo, prima del momento conviviale, nella sale dell’oratorio della parrocchia del Duomo, quando ha voluto ringraziare tutte le persone che quotidianamente collaborano per la missione della Chiesa diocesana e per sostenere il suo servizio di pastore: “Abbiamo vissuto un momento di pellegrinaggio insieme, in questo anno giubilare, e abbiamo vissuto anche la cattedrale, che è proprio bella, in maniera differente” ha detto il Vescovo. “Abbiamo girato attorno alla cattedra, con l’aiuto di tutti e con la preghiera di ciascuno e di ciascuna. Non occorre stare in cattedra per guidare una Chiesa – ha sottolineato mons. Tomasi -. Basta che la cattedra ci sia e intorno ci sia una Chiesa, che lavora e che collabora. Questo è stato per me un bel segno, perché così io intendo la sinodalità. Inoltre, abbiamo avuto il privilegio di fermarci per la preghiera”. Citando un testo di John Henry Newman, il Vescovo ha ricordato che abbiamo il privilegio di trovarci insieme, da discepoli di Cristo, per pregare e cantare le sue lodi. “Il nostro oggi è stato un privilegio: trovarci a pregare, mostrando che quello è il fine di tutto il nostro lavoro: lodare Dio con le nostre voci, la nostra vita, col nostro lavoro, servendolo nella santa liturgia e nel suo corpo, che è la Chiesa, soprattutto nei più piccoli, nei più fragili e deboli, negli abbandonati. Per questo mi è venuto in mente che quella è la vera sede della Curia, la cattedrale. Che sia davvero casa di ciascuno e di ciascuna di voi, e che diventi casa nostra. Pensiamo sempre che noi da lì partiamo, qualunque cosa facciamo, e lì ritorniamo per ri-alimentarci nella nostra vita spirituale. Buon cammino, buona Pasqua”.