E’ stato celebrato questa mattina, in cattedrale a Treviso, il funerale del vescovo emerito, mons. Paolo Magnani, morto domenica 5 novembre, a 96 anni, nella sua casa, nella parrocchia di Sant’Agnese.
Poco dopo le 8 la salma è arrivata in cattedrale dalla chiesa degli Oblati, ed è stata accolta dal vescovo Michele Tomasi, dal parroco della cattedrale, mons. Mario Salviato e dai canonici del Capitolo, che hanno celebrato l’Ufficio dei defunti con la preghiera delle Lodi.
A presiedere il funerale, il patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcopale del Triveneto, mons. Francesco Moraglia. Hanno concelebrato, oltre al vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, altri 14 vescovi del Triveneto e delle diocesi di Pavia – di cui mons. Magnani era originario – e di Lodi – dove è stato vescovo prima di arrivare a Treviso -, ma anche di Piacenza, Arezzo e Mondovì. Numerosi anche i Vescovi che hanno inviato la partecipazione al cordoglio, e ricordati dal vescovo Tomasi, nel suo saluto iniziale, nel quale ha trasmesso la partecipazione al lutto da parte di papa Francesco e del presidente e del segretario della Cei, il card. Zuppi e mons. Baturi. Molto numerosi i sacerdoti diocesani – molti dei quali ordinati proprio dal Vescovo Paolo – e una rappresentanza di sacerdoti dalla diocesi di Lodi.
Non hanno voluto mancare anche le autorità civili e militari. Diversi i sindaci e i rappresentanti dei Comuni della diocesi di Treviso presenti, tra i quali il primo cittadino di Treviso, Mario Conte, e poi il Questore, Manuela De Bernardin Stadoan, Pietro Signoriello, Commissario di Governo della Regione Friuli Venezia Giulia e prefetto di Trieste, il Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, il presidente del Consiglio comunale di Treviso, Antonio Dotto, e di Lodi, Antonio Uggé, e il sindaco di Lorenzago, Marco D’Ambros. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha inviato un messaggio di partecipazione.
Mons. Moraglia, nell’omelia, ha voluto ricordare il vescovo Magnani commentando il brano del Vangelo delle Beatitudini proclamato nella liturgia, attraverso uno scritto dello stesso mons. Magnani. “Le beatitudini costituiscono il codice della santità cristiana – ha ricordato il patriarca – e proprio il confronto con esse ci pone innanzi alla necessità di una vera conversione personale e comunitaria; esse davvero segnano il tempo e l’eternità e ci aiutano in vista di un reale discernimento – siamo in tempo di Cammino sinodale – circa le priorità e le attività pastorali a cui devono guardare le nostre Chiese, a partire da Gesù Cristo, l’unico essenziale”. Mons. Paolo Magnani, nelle Chiese in cui ha esercitato ministeri differenti, “ha lasciato la bella testimonianza di una fede robusta, cresciuta inizialmente in ambito famigliare e poi rafforzata con la formazione in Seminario, gli studi teologici e l’esercizio del ministero. Fede e ragione in lui costituivano un binomio ben articolato” ha sottolineato mons. Moraglia, ricordando l’impegno per la formazione dei sacerdoti e per la formazione spirituale e culturale dei laici, la sensibilità per la liturgia, e la passione per l’arte del governo, l’attenzione nei confronti della storia, con una capacità di lettura sapienziale degli avvenimenti. “Sapeva muoversi con le doti necessarie che si esprimono in termini di saggezza, equilibrio, prudenza”, e possedeva “la dote di conoscere bene le persone”, ricco di una sensibilità d’animo che non esibiva in pubblico. E il patriarca ha concluso ricordando le parole stesse di mons. Magnani, in occasione del 70° anniversario di ordinazione presbiterale, che riassumono la sua persona e la sua storia: “Sono qui, come sono, per Grazia di Dio – disse rivolto ai trevigiani -. E sono quello che anche voi avete fatto di me in questi anni vissuti in mezzo a voi”, e concluse definendosi “un vescovo di famiglia, di parrocchia, di paese, di diocesi, di Chiesa”.
Al termine, la tumulazione nella cripta della cattedrale, alla presenza dei Vescovi, dei canonici, dei famigliari di mons. Magnani e di don Bernardo Marconato, segretario del vescovo Magnani, che mons. Moraglia e mons. Tomasi hanno ringraziato per la dedizione e la cura di questi anni.
I VESCOVI PRESENTI
- Ecc. Mons. Francesco Moraglia, Patriarca Venezia e Presidente CET
- Ecc. Mons. Michele Tomasi, Vescovo di Treviso
- Ecc. Mons. Giampaolo Dianin, Vescovo Chioggia
- Ecc. Mons. Giuseppe Pellegrini, Vescovo Concordia-Pordenone
- Ecc. Mons. Giuliano Brugnotto, Vescovo di Vicenza
- Ecc. Mons. Corrado Pizziolo, Vescovo di Vittorio Veneto
- Ecc. Mons. Carlo Redaelli, Arcivescovo di Gorizia
- Ecc. Mons. Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo di Udine
- Ecc. Mons. Adriano Cevolotto, Vescovo di Piacenza
- Ecc. Mons. Alberto Bottari De Castello, già nunzio in Ungheria
- Ecc. Mons. Maurizio Malvestiti, Vescovo di Lodi
- Ecc. Mons. Corrado Sanguineti, Vescovo di Pavia
- Ecc. Mons. Andrea Migliavacca, Vescovo di Arezzo (originario di Pavia)
- Ecc. Mons. Egidio Miragoli, Vescovo di Mondovì (ex segretario di mons. Magnani)
- Ecc. Mons. Vittorio Lanzani, Vescovo originario di Pavia
- Ecc. Mons. Giuseppe Merisi, Vescovo emerito di Lodi
VESCOVI CHE HANNO INVIATO SALUTO
- Ecc. Mons. Gianfranco Agostino Gardin, Vescovo emerito
- Ecc. Mons. Angelo Daniel, Vescovo emerito di Chioggia
- Ecc. Mons. Pierantonio Pavanello, Vescovo di Adria-Rovigo
- Ecc. Mons. Claudio Cipolla, Vescovo di Padova
- Ecc. Mons. Lauro Tisi, Vescovo di Trento
- Ecc. Mons. Ivo Muser, Vescovo di Bolzano-Bressanone
- Ecc. Mons. Luigi Bressan, Vescovo emerito di Trento
- Ecc. Mons. Ovidio Poletto, Vescovo emerito di Concordia-Pordenone