Dopo una lunga esistenza il Signore ha chiamato a sé monsignor Antonio Marangon.
Nato a Quinto di Treviso il 15 agosto 1932, è entrato in seminario il 5 novembre 1945, a pochi mesi dalla conclusione della seconda guerra mondiale e, tranne il periodo di studio a Roma e Gerusalemme dal 1961 al 1964, vi è rimasto fino al 7 marzo 2020, quando le sue condizioni di salute e la pandemia hanno consigliato il suo trasferimento in Casa del Clero, dove si è spento il 6 giugno 2023. Il Seminario lungo tutto il corso del suo ministero è stata la sua casa e la sua famiglia. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1958, a servizio del Seminario ha svolto numerosi compiti. Dal 1958 al 1961 è vicerettore per la IV e V ginnasio. Dal 1964 al 2018 è stato insegnante di esegesi teologia biblica, presso lo Studio Teologico, poi presso la Scuola di formazione teologica, di cui è stato uno dei fondatori, quindi presso l’Istituto Superiore di Scienze religiose. Dal 1974 al 1984 è stato anche preside dello Studio Teologico. Se da tutti è stato conosciuto come apprezzato docente ed appassionato divulgatore della Parola di Dio, che ha saputo far conoscere e gustare a generazioni di seminaristi, preti, laici, religiosi, in Seminario si sono potuti cogliere anche altri tratti della sua figura.
Nonostante i suoi diversi impegni che lo portavano a rendersi presente nelle varie parrocchie della diocesi, in altre diocesi e a livello nazionale, in Seminario non faceva mai mancare la sua presenza nelle celebrazioni comunitarie, nei ritiri per i sacerdoti docenti e assistenti, negli incontri di programmazione e di formazione, nei momenti più significativi di festa. I suoi interventi tendevano a riportare le questioni che venivano presentate nell’orizzonte più ampio della missione del prete nella Chiesa e nel mondo d’oggi. In quest’ambito si colloca anche il suo impegno nell’accompagnamento dei sacerdoti dopo la loro ordinazione: Dal 1974 al 1987 è stato delegato diocesano per il clero giovane. e dal 1984 al 1999 per la Formazione permanente del clero. Tale impegno lo portava a farsi vicino in modo particolare ai preti marginali e a quelli che si trovavano in crisi o in difficoltà, costruendo ponti perché continuassero a sentirsi parte del presbiterio. Lavoratore instancabile, mai soddisfatto dei risultati raggiunti ma sempre in ricerca, lascia come eredità la testimonianza di una vita sacerdotale dedicata completamente alla missione. La Biblioteca del Seminario custodisce i suoi libri, interamente catalogati e messi già a disposizione degli utenti, mentre il suo archivio, ricco e molto vasto, con tutti gli appunti e gli schemi delle sue lezioni e dei suoi diversi interventi è in corso di inventariazione.