Dal 3 al 7 luglio si svolge a Trieste la 50a Settimana sociale dei cattolici in Italia. “L’evento è particolarmente importante perché segna una sorta di svolta nella tradizione delle Settimane sociali, dando ampio spazio al “Villaggio delle buone pratiche” – spiega don Paolo Magoga, direttore Ufficio diocesano di Pastorale sociale e Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato –. Tra gli scopi della Settimana sociale, infatti, c’è quello di coinvolgere e valorizzare la presenza e l’impegno delle buone pratiche che esistono sul territorio nazionale per favorire la partecipazione di tutti i cittadini: le buone pratiche sono iniziative che testimoniano modalità di partecipazione che rinsaldano i legami sociali, valorizzano il ruolo delle persone, rendono viva e concreta la democrazia”.
La nostra diocesi sarà presente con quattro iniziative. La nostra prima buona pratica fa riferimento alla Comunità energetica rinnovabile diocesana (Cer), di cui la nostra diocesi si è fatta promotrice. In continuità con gli impegni delle precedenti Settimane sociali, in particolare da Taranto, dalla buona pratica è scaturito un impegno concreto. I membri della comunità, infatti, possono produrre e scambiare energia rinnovabile al fine di ottenere benefici ambientali, sociali ed economici.
La seconda buona pratica cerca di declinare il tema della democrazia come vittoria della cultura del valore sulla cultura dello scarto. Il segno è una “Ape car” costruita dagli studenti della scuola di formazione di Fonte, con pezzi di scarto di altri mezzi di trasporto, tra cui un’Ape appunto, una moto Yamaha e un quad. Scrive papa Francesco alle comunità Laudato si’: “Chi ha compassione entra in una dura lotta quotidiana contro lo scarto e lo spreco, lo scarto degli altri e lo spreco delle cose. Fa male pensare a quanta gente viene scartata senza compassione: anziani, bambini, lavoratori, persone con disabilità… Ma è scandaloso anche lo spreco delle cose”. “Ogni scuola, ma in particolare le scuole professionali – sottolinea don Magoga -, lotta quotidianamente per dare valore alle persone attraverso il valore delle loro capacità, spesso nascoste sotto la disistima, la fatica allo studio tradizionale, un’eredità educativa o famigliare difficile. Raccogliere la sfida, credere che si può recuperare non solo una cosa, ma una persona, è il miglior modo per rendere credibile la nostra azione formativa.
La terza buona pratica si colloca nell’insegnare alle giovani generazioni il rispetto dell’ambiente. Si tratta di un album (di figurine) sulla transizione ecologica, per ragazzi degli ultimi anni delle elementari e i primi delle medie. E’ promosso dalla Comunità Laudato si’ di Treviso. Nella premessa gli autori scrivono: “E’ necessario che i ragazzi e le ragazze capiscano come funzionano i molti diversi ambiti – dall’agricoltura all’energia, dalla crisi climatica alle risorse idriche, dagli oceani agli insetti – per poi comprendere come tutti questi settori siano interconnessi”. Convinti “che ognuno di noi è chiamato, in questo momento più che mai, a «metterci del suo», prima nella comprensione e subito dopo nel comportamento”. Queste esperienze sono – per citare il documento preparatorio – forme in cui la partecipazione diventa elemento trainante, potente, energetico, che rinforza l’unità. Partecipando, esponendosi, ascoltandosi, ci scopriamo fratelli, più uniti e coraggiosi, rinvigoriti di quella forza che permette di aprirsi, di trovare nuove strade, di intraprendere nuovi progetti.
La quarta esperienza, che sarà rappresentata all’interno dei “Dialoghi delle buone pratiche” dall’architetta Anna Manea, è il percorso fatto dalla Collaborazione pastorale di Vedelago, che, durante la fase narrativa del Cammino sinodale, ha sviluppato un progetto di mappatura e di ottimizzazione delle strutture delle diverse parrocchie della Collaborazione – con l’accompagnamento di professionisti esperti della Società Benefit 593 Studio -, mettendo insieme lettura dei bisogni delle comunità, idee e prospettive per il futuro, in una condivisione importante e innovativa.
La delegazione della nostra diocesi
La diocesi di Treviso sarà presente, oltre che con il vescovo Michele Tomasi (che fa parte del Comitato scientifico e promotore dell’evento), con 5 delegati: don Paolo Magoga (direttore dell’ufficio di Pastorale sociale e lavoro) Luca Bertuola e Laura Agnoletto (della Commissione Psl), la giovane sindaca di Mussolente, Ellena Bontorin, Doreta Korra (in rappresentanza dell’ufficio Migrantes). Riferimenti per la presentazione delle buone pratiche saranno l’economo Sergio Criveller (Comunità energetiche rinnovabili), il direttore della scuola di formazione di Fonte (progetto “Ape car”) e Lucio Carraro (progetto album figurine).
Nella foto il nostro stand allestito mercoledì 3 luglio