Tesseramento delle Acli: lettera del Vescovo per sostenere iniziative e impegno di una “presenza viva nel territorio”

Un invito “a dare spazio alle iniziative delle Acli nel periodo del tesseramento, come anche durante l’anno”, e una esortazione “ai circoli a mettersi a disposizione delle comunità cristiane per animare sui temi del lavoro e della solidarietà il cammino di fede di tutti i nostri fratelli e sorelle”: è il senso della lettera del Vescovo ai parroci, per sostenere la campagna di tesseramento delle Acli provinciali di Treviso e Venezia, cui fa riferimento la nostra diocesi, e che quest’anno festeggiano 80 anni di presenza nel territorio. Nell’occasione, mons. Tomasi rivolge la propria gratitudine alle Acli “per il loro impegno competente e appassionato. Le incoraggio a continuare a essere presenza viva nel nostro territorio, e invito tutti a interessarsi e a sostenere il loro compito”, un compito riassunto nello slogan dell’anno, “Ci siamo per …”: un impegno da vivere insieme ad altri per percorrere cammini di speranza, mettendosi in gioco – come evidenziato dal Vescovo – sui grandi temi che riguardano il nostro Paese, i nostri territori, in un impegno politico e sociale che chiede di non lasciare indietro nessuno, di mantenere e creare relazioni di solidarietà, assistenza, convivenza fra culture ed etnie diverse. Ci viene chiesto – sottolinea mons. Tomasi – di esserci sempre di più in ambito lavorativo, nel rispetto dei diritti e della dignità di ogni uomo e donna, di essere testimoni nell’ambiente familiare, nelle nostre comunità civili e religiose, di essere annunciatori di pace ed attenti al creato che ci circonda”.

“Ci siamo per…” ci invita ad essere ancora una volta in cammino assieme ad altri, ci invita a percorrere cammini di speranza. Come ho scritto nella mia ultima lettera pastorale – ricorda – “Un cuore in ascolto – un cuore che arde”, lungo le strade che quotidianamente percorriamo possiamo avere l’atteggiamento della sfiducia e della rassegnazione o “l’atteggiamento di chi, con gli occhi aperti dal riconoscimen­to del Vivente con noi, si rimette in cammino verso i fratelli e le sorelle con una speranza rinnovata e la disponibilità a mettersi in gioco senza riserve, «condizione di possibilità» necessaria per un cammino autenticamente sinodale di conversione pastorale e comunitaria”.